Siena: differenze tra le versioni

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== Lingua ==
Diversamente da quanto comunemente si crede in giro, a Siena ''non'' si parla come Pieraccioni e Ceccherini. Anzi i modi di dire fiorentini stanno agli abitanti anche un po'inino su' 'oglioni. O meglio, parecchio. Quindi il primo figliol di troia che si mette a dire "te tu" lo si fionda for di finestra. Dalla Torre del Mangia. Poi lo si raccatta col cucchiaino e lo si butta nel Gavinone. Lo stesso dicasi dello sventurato che mai si provasse ad imitare il senese infilandoci qualche "dé" non richiesto, tradendo in tal modo di essersi imperdonabilmente confuso col livornese, o addirittura col pisano. Se invece ci infila un "alò" ci si limiterà a gonfiarlo di legnate, rotolarlo giù per Vallerozzi e rispedirlo in Val di Chiana a calci in culo.
[[File:Maiale 1.jpg|left|thumb|159px|Chiedete a [[cinta senese|lei]] come si parla il senese! Almeno non bestemmierà a caso, ma a ragion veduta. Bòno il salame di cinta...]]
=== Regole principali ===
Si aspira tutte le consonanti che capitano a tiro (non solo la c!), qualora non siano a inizio di parola e precedute da "da", "fra" o "a", dalle congiunzioni "ma", "e" ed "o" e quando non precedute o seguite da altra consonante (fa [[eccezione]] la r). Lo stesso se la consonante è doppia, ovviamente.
 
La prima persona plurale del presente indicativo non esiste. Si usa rigorosamente la forma impersonale (se 'un sapete 'ual è, popò di sciaborditi, è quella che s'è usato prima di scrive' "usato".).
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Per la cronaca, 'un esiste nemmeno la terza plurale del presente indicativo quando finisce in -ono, sostituita dal congiuntivo. (''bevano, moiano, leggano, corrano,'' etc.)
 
L'articolo ''il'' 'un garba granché, quindi se ne dice il meno possibile. Ovvero ''lL''.
 
Se si pòle tronca' 'l verbo, si tronca. Se 'un si pòle, si fa uguale (es. ''so' di Siena; vo' 'n cazzotto nelle gengive? la vo' pianta'?'' etc.).
 
Sul discorso dei verbi usati le regole imprescindibili finiscono qua, per il resto vale più o meno quanto detto su- Firenzesigh - sul fiorentino (ovvìa, 'un si pòle ave' tutto nella vita).
 
=== Avviso ===
I pleonasmi tipo "l'è", "gli è", "te tu" e affini sono vietati pena tonfi nelle gengive o legnate sul groppone. Non proibito, ma decaduto è anche il "tu", sostituito in ogni caso da "te". Sono invece assai apprezzate le bestemmie a sottolineare i concetti o a scandire meglio le frasi, specie se adeguatamente articolatie fantasiosamente articolate e non limitate a banali aggettivi congiunti a nomi di santi e/o divinità assortite. Per le persone più garbate, ai santi del calendario si può sostituire il termine "[[maremma]]", che tanto le offese ci stanno bene, mica solo a Siena (es. ''maremma cignala'').
 
Nella conversazione bisogna ricordarsi alcune cose: il senese non è come il fiorentino, beffardo e insinuante, né come il livornese scaricatore di porto, né come il pisano (non so come altro definirlo) né come il chianino (idem), men che meno come il grossetano. Il senese è schietto, sì, ma anche parecchio lezzo (dicasi lezzo individuo pronto a mollare una scarica di legnate al primo che capita), attaccato alle tradizioni più o meno come un politico alla poltrona, ed ha degli argomenti su cui bisogna andare in punta di piedi, in primis il succitato Palio, di cui può disquisire per ore e su cui non accetta critiche. Animalisti, membri della LAV e fan di Brigitte Bardot sono invitati a fingersi muti o a parlare esclusivamente in tongano o xhosa, sennò rischiano il linciaggio (e l'ultima volta che [[qualcuno]] ha provato a denunciare un contradaiolo per percosse, la polizia ha scritto sul verbale solo tre parole: "ben gli sta").
[[File:Bianco.gif|right|thumb|200px|Panorama di Siena oltre Porta Camollia/Ovile/Pispini/Romana/Tufi/San Marco/Laterina/Fontebranda. Foto di un senese con una fotocamera senese.]]
Questo è quanto è necessario sapere se proprio volete andare a Siena. E non è detto che lo vogliate. Perché in nessun caso troverete un senese da un'altra parte, i senesi stanno solo a Siena. Loro considerano la città il centro del mondo e nulla esiste fuori dalle loro mura. Non provate a convincerli che il mondo è grande o che è rotondo, non ci crederanno e anzi vi sfotteranno (se ci state parlando siete a Siena dunque giocano in casa). Pensano che il destino del mondo si decida durante il Palio. Se per caso parlate con un contradaiolo che ha appena vinto il Palio, lui si aspetta da voi che sappiate della sua immensa gioia e non riuscirà a capire la vostra faccia disillusa. seSe volete evitare tutto questo, semplicemente, non parlate con un senese.
 
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