Siena: differenze tra le versioni

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Nella conversazione bisogna ricordarsi alcune cose: il senese non è come il fiorentino, beffardo e insinuante, né come il livornese scaricatore di porto, né come il pisano (non so come altro definirlo) né come il chianino (idem), men che meno come il grossetano. Il senese è schietto, sì, ma anche parecchio lezzo (dicasi lezzo individuo pronto a mollare una scarica di legnate al primo che capita), attaccato alle tradizioni più o meno come un politico alla poltrona, ed ha degli argomenti su cui bisogna andare in punta di piedi, in primis il succitato Palio, di cui può disquisire per ore e su cui non accetta critiche. Animalisti, membri della LAV e fan di Brigitte Bardot sono invitati a fingersi muti o a parlare esclusivamente in tongano o xhosa, sennò rischiano il linciaggio (e l'ultima volta che [[qualcuno]] ha provato a denunciare un contradaiolo per percosse, la polizia ha scritto sul verbale solo tre parole: "ben gli sta").
 
Questo se proprio volete andare a Siena. E non è detto che vogliate. Perchè in nessun caso troverete un senese da un'altra parte, i senesi stanno solo a Siena. Loro considerano la città il centro del mondo e nulla esiste fuori dalle loro mura. Non provate a convincerli che il mondo e grande o che è rotondo, non ci crederanno ed anzi vi sfotteranno (se ci state parlando siete a Siena dunque giocano in casa). Pensano che il destino del mondo si decida durante il Palio. Se per caso parlate con un contradaiolo che ha appena vinto il Palio, lui si aspetta da voi che sappiate della sua immensa gioia e non riuscirà a capire la vostra faccia disillusa. se volete evitare tutto, semplicemente, non parlate con un senese.
 
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