Sidney Prescott: differenze tra le versioni

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Nel terzo capitolo, ''Scream 3'', Sidney si è definitivamente rotta il cazzo di massacri e conoscenti sociopatici, tanto che decide di trasferirsi in una casa isolata nelle campagne di [[Paesino di Don Matteo|Gubbio]]. Qui trascorre le sue giornate facendo la call center per [[Sky]] e andando a [[funghi]] col suo cane, finché un consumo eccessivo di questi ultimi le provoca spaventose allucinazioni del cadavere del troione di sua madre che twerka nella notte. Come se non bastasse il killer è tornato a rompere i coglioni, stavolta ad Hollywood, dove sono in corso le riprese del film basato sulla vita di merda di Sidney. Questa ultima, appresa la notizia che un nuovo massacro è iniziato, corre ad Hollywood come una cretina noncurante del fatto che, quando c'è un assassino in giro, quasi sicuramente è proprio lei l'obbiettivo principale. Dopo una serie di menate trite e ritrite, inseguimenti, allucinazioni e una tresca con un carabiniere, Sidney smaschera anche stavolta il colpevole dei crimini (essendo la polizia in questi film totalmente incapace di fare il suo lavoro): stavolta l'assassino è Roman, il regista del film di cui erano in corso le riprese. Visto che però la trilogia doveva chiudersi in grande e gli sceneggiatori non sapevano più che cazzo inventarsi, il film si trasforma in una [[soap opera]] e viene fuori che Roman altri non è che il fratellastro di Sidney, che era stato rifiutato da Maureen, che si era messo a spiare sua madre troia, che aveva spiattellato a Billy delle tresche con suo padre, che aveva architettato la prima serie di omicidi, che al mercato mio padre comprò. Ovviamente anche questo piano machiavellico non può che finire col killer che finisce col culo per aria. E con un proiettile in fronte. Sidney è salva.
 
Almeno fino al capitolo successivo: in ''Scream 4'' Sidney (così come l'attrice che la interpreta) è visibilmente rassegnata e stanca di trovarsi sempre invischiata in piani omicidi di cui peraltro è protagonista; ciononostante, in spregio al buonsenso, la ragazza ormai tardona decide di recarsi a Woodsboro per promuovere il suo nuovo albo da colorare. Qui, il lieto ricongiungimento con i suoi vecchi amici Gale e Linus e con la sua famiglia diventa subito il pretesto per dare il via a un nuovo massacro: inaspettatamente muore un sacco di gente innocente e che con Sidney non c'entra un cazzo. Sidney rimane come sempre illesa, almeno fino al finale, quando la sua cuginetta Jill gliela pianta in culo rivelandosi il killer. Le ragioni dietro a un piano criminale così violento e brutale sono, anche stavolta, tra le più sensate e comprensibili: la piccola Jill, infatti, ha architettato una cospirazione in cui hanno perso la vita i suoi amici e sua madre perché invidiosa di sua cugina Sidney e della sua fama, acquisita dopo essersi salvata in corner da tre orribili massacri. Desiderosa di fama e soprattutto di non fare un cazzo nella vita, Jill ha così pensato di diventare una celebrità non come fanno tutti coloro che vogliono diventare famosi senza saper fare nulla (ovvero entrando al [[Grande Fratello]] e facendo i [[TikTok]]), ma ovviamente accoppando una decina di persone a sangue freddo col rischio di venire sgamata e messa al gabbio. Nel finale infatti fa una cretinata e la sgamano; Sidney per di più è sopravvissuta, in quanto per metà cyborg, e riesce a farle il culo di persona pur essendosi appena risvegliata da un coma durato un quarto d'ora. I cattivi sono fuori gioco e Sidney lascia la città con un pacco di cocaina sotto il sedile diretta a Caracas, dove trascorrerà un altro mucchio di giorni sereni prima che l'ennesimo psicopatico arrivi a romperle i coglioni.
 
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