Sandro Botticelli: differenze tra le versioni

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[[File:Botti.jpg|thumb|right|450px|I Botticelli]]
Figlio di Marianino Vanni Giovanni dei Barbagianni e di una donna la cui identità è irrilevante, il giovane Alessanro trascorse un'[[infanzia]] felice nonostante la [[salute]] cagionevole. La [[famiglia]] non era particolarmente agiata: suo padre faceva il [[conciatore]] di pelli, o forse l'[[innaffiasedie]]. In ogni caso, un lavoro inutile e caduto in disuso col passare del tempo.<br />
Le prime testimonianze di Botticelli sono dei documenti catastali risalenti al [[1458]]. Nella [[Dichiarazione del reddito|dichiarazione dei redditi]] il padre infatti citò nello [[stato di famiglia]] i suoi quattro figli maschi: Giovanni, Antonio, Simone e Sandro, accatastandoli come aree cortilive per non essere costretto né a mandarli a scuola né a pagarci l’[[IMU]]. ''...E poi c'è quel bischero del mi' figliolo, Alessandrino, che sta sempre chiuso ner cesso a leggere riviste con donnine nude invece d'aiutarmi a innaffià le sedie, Dio bono!'' Sandro nello stesso [[documento]] viene definito "malsano", descrizione da intendersi come un misero e inutile espediente del [[padre]] per ottenere l’[[assegno]] di [[mantenimento]] ed il [[pass disabili]]. Grazie a questa dichiarazione gli storici hanno potuto tracciare con chiarezza il profilo psichico del giovane Botticelli: un bischero che sta sempre chiuso nel cesso.<br />
Il nomignolo ''Botticelli'' era inizialmente affibbiato ad un fratello di Sandro, tale Giangiovanni, che lavorava a [[Firenze]] come [[sensale]]: altro mestiere inutile che consisteva nel salire e scendere le scale. Dal fiorentino antico: ''se 'un sale (scende)''. Nonostante Giangiovanni salì e scese per le scale tutta la vita, nessuno pagò mai un fiorino.
 
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