Profumiere: differenze tra le versioni

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==Materiali, metodi e repertorio delle essenze==
Con la scoperta dell'alcool cambiò tutta la tecnica di preparazione dei profumi; al stesso tempo, l'abilità raggiunta dai [[cessaiuolo|cessaiuoli]] nel recupero della parte aerea delle [[cacata|cacate]] fornì le nuove essenze per lo sviluppo dell'arte. L'alcool inoltre permise di estrarre gli oli essenziali da molte piante e sostanze, con effetti sorprendenti per le preparazioni. Venne estratto per primo l'olio della ''Curcuma foetida'' una pianta dal vago sentore di caccole putrefatte, e divenne famoso percvhè fu utilizzato come essenza base per notti d'amore. '''Amedeo Quagliarulo''', profumiere pompeano, preparò il famosissimo "fuoco del Vesuvio", un profumo molto intenso dall'odore di peperoncino, che provocava piacevoli, ma molto intensi, bruciori alle parti intime. Nella composizione vi si trovava pepe nero, peperoncino, paprica, essenza di ortica, acido prussico ed un tocco di merda di cavallo. Ma la preparazione più acclamata fu quella dell''''AlloffatibusAlloffatus''' (Pietro Fetusio da Preperzano (AV), detto) che riuscì a fabbricare un profumo che, miscelandosi alle loffe, scoppiettava a ritmo di tango.
 
Un'essenza molto ricercata è quella del profumo "notti d'oriente" dall'incredibile effluvio di peto di cammello. Per produrlo di obbliga il cammello a nutrirsi di fagioli borlotti e datteri acidi; poi si applica una povetta all'ano dell'animale e si raccolgono le emissioni. Attualmente, però, questo lavoro di raccolta è fatto in vivo dal [[cessaiuolo]], il più importante fornitore di essenze profumate. Un bravo cessaiuolo riesce a raccogliere più di 500 tipi di odori provenienti dalle merdi più svariate che, altrimenti, andrebbero perduti.
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