Procedimenti giudiziari a carico di Silvio Berlusconi: differenze tra le versioni

m (Rimozione di classi inutili)
Riga 60:
{{vedianche|Lodo Mondadori}}
A metà degli [[Anni '70]], Silvio Berlusconi è impegnato a mettere le mani sul gruppo [[Mondadori]]. Principalmente perché l'azienda era la più importante [[casa editrice]] del panorama italiano, ma anche perché era appena uscito un [[libro]] che gli interessava e alla libreria di [[Arcore]] ne avevano finite le copie in edizione limitata. Per il possesso della Mondadori, Berlusconi ingaggiò una battaglia legale senza esclusione di colpi con un altro importante imprenditore italiano, [[Carlo De Benedetti]], anche lui un self-made man, talmente ricco che veniva quotato in [[borsa]] anche quando da piccolino vendeva le limonate nel giardino di casa.
 
{{nonnewslink|Berlusconi sul lastrico}}
 
 
Dopo anni di udienze e sentenze controverse, finalmente i giudici di [[Pustole sul Glande]] riconobbero la legittima appartenenza della Mondadori a Silvio Berlusconi, ma a De Benedetti, rancoroso come solo il proprietario di [[la Repubblica|Repubblica]] sa essere, non digerì la sconfitta. Difatti, non passarono che pochi anni che [[Puffetta|una testimone che ha preferito rimanere anonima]] riferì ai giudici che Berlusconi aveva corrotto i magistrati incaricati di giudicare sull'acquisizione di Mondadori, per far pendere la decisione dalla sua parte.
0

contributi