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<option>[[File:Lapide commemorativa partita del secolo.jpg|right|200px|link=]]
'''Partita del secolo''' oggi come oggi è una definizione obsoleta, dal momento che si riferisce al [[XX secolo]]: la partita del secolo attuale è al momento [[Azerbaijan|Dinamo Baku]] - [[Ventotene]] '''25 - 27''' (dopo il tie-break), valida per i Paramondiali di Club, mentre non si hanno notizie di una partita del secolo decimonono.<br/>
Il giorno [[mercoledì]] [[17 giugno]] [[1970]], alle 16:00 ora locale, si disputò allo Stadio Azteca di [[Città del Messico]] la seconda semifinale dei [[Mondiali di calcio Messico 1970|Mondiali del Messico]] tra [[Nazionale di calcio dell'Italia|Italia]] e [[Nazionale di calcio della Germania Ovest|Germania Ovest]]. {{Quote|Sarebbe questa la partita del secolo?|Giovane [[pirla]] del [[XXI secolo]].}} È sconfortante constatare come i giovani d'oggi abbiano perduto la memoria storica di avvenimenti che hanno lasciato una sì importante impronta sociale che consente [[loro]] di essere gli [[Stronzo insensibile|stronzetti]] che sono in totale libertà. Questo documento tenterà, per quanto possibile, di porre un freno a tale dilagante malcostume. <br /> Per chi l'ha vista fu una partita incredibile: {{Quote|Me la ricordo sì! Quella notte il [[chirurgo]] di turno si era dato malato e dovetti rattoppare da solo una dozzina di coronarie. Stavo su un [[manovale]] di [[Bergamo]], avevo un occhio alle pulsazioni e uno alla TV, al gol vittoria di [[Rivera]] feci "TIE!"... mi sfuggì il bisturi e infilzai Suor Maria Dolores alla [[tetta]] destra. Ancora non me la perdona!|Il noto [[cardiochirurgo]] [[Carlo Federico Marcelletti|Marcelletti]] che rammenta di quando era [[niubbo]].}}
 
[[Partita del secolo|'''to be continued...''']]
 
 
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[[File:Sandro Ciotti caricature.jpg|right|200px|link=]]
'''Alessandro Ciotti''' ([[Roma]], [[4 novembre]] [[1928]] - [[Rai Due]], [[18 luglio]] [[2003]]) è stato un [[giornalista]], [[calciatore]], [[radiocronista]] e [[telecronista]] sportivo e musicale italiano. Dotato di garbato humour, non mancava mai di inserire nei suoi interventi qualche arguta o colorita osservazione.
{{cit2|Collaborano con Di Cola i signori Calabassi e Sancricca. Come è noto, solo i [[guardalinee]] riescono ad avere certi nomi.|Tipica ironia di Sandro Ciotti.}}
Il suo "marchio di fabbrica" era la peculiare [[Raucedine|voce roca]], che lo ha reso per anni il commentatore più riconoscibile dai [[Cane|canidi]], dai [[koala]] e da tutti gli ascoltatori che riuscivano ad udire le frequenze sotto i 55 Hz.
<br />
Sandro Ciotti nasce a Roma, durante le celebrazioni per la ''[[4 novembre|Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate]]'', il suo primo vagito è coperto dal tradizionale colpo di cannone del Gianicolo e, probabilmente scioccato da questo, è l'ultima volta che alzerà la voce in vita sua. È figlio del giornalista Gino Ciotti e sua madre, vincolata da un [[contratto]] capestro firmato dal marito, lo partorisce nella [[Fontana di Trevi]] davanti alle cineprese dell'[[Istituto Luce]]. Il documentario, voluto fortemente dal [[Benito Mussolini|Duce]], dal titolo "I figli della Lupa vanno subito a dorso", è la sua prima apparizione sullo schermo. Questa notorietà, e una buona mancia, gli garantiscono come padrino di [[battesimo]] il poeta [[Trilussa]].
 
[[Sandro Ciotti|'''to be continued...''']]
 
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[[File:Moscardelli Gesù.jpg|right|200px|link=]]
'''Davide Moscardelli''' è il più grande [[calciatore]] [[belga]]/[[italiano]] mai esistito.
Tutti gli allenatori lo vogliono in campo, sia per la sua straordinaria capacità di calpestare l'erba, sia per la sua incredibile abilità nel respirare.<br />
Un mito.<br />
Recentemente [[Maradona]] ha dichiarato: ''Moscardelli è più bravo di me''.<br />
Recentemente [[Messi]] ha dichiarato: ''Moscardelli è più bravo di me''.<br />
Recentemente [[Pelé]] ha dichiarato: ''Moscardelli è più bravo di me''.<br />
Recentemente [[George Best]] non ha detto niente, perché è morto, ma siamo sicuri che avrebbe voluto elogiare, come gli altri, la bravura e il talento naturale di Moscardelli nell'allacciarsi gli scarpini.<br />
Un mito.<br />
Davide Moscardelli batte il suo primo record venendo al mondo: è il primo calciatore italiano a nascere in Belgio. <br />
Cresce in una famiglia in difficoltà: sua madre è infatti una casalinga. Il padre è invece morto, cosa che occupa gran parte della sua giornata, impedendogli quindi di seguire e prendersi cura del piccolo [[Re Davide|Davide]].
Non avendo dunque un familiare di riferimento, Moscardelli trova la figura paterna in una scopa, dalla quale apprenderà il corretto bon ton e l'abilità sopraffina a spazzare i pavimenti.
 
[[Davide Moscardelli|'''to be continued...''']]</option>
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[[File:Superga.JPG|right|200px|link=]]
 
La '''Tragedia di Superga''' fu un incidente [[energia nucleare|nucleare]] causato da uno stock di [[scarpe]] radioattive. Nel disastro, avvenuto nel [[1949]] nello spogliatoio del [[Torino FC|Torino]], persero la vita tutti i giocatori della squadra, a eccezione di quelli in tribuna: Oguro, Bjelanovic e Nicola Ventola. Che culo.<br />
Il Torino di quei tempi era una squadra imbattibile: in cinque anni fu capace di vincere sette [[scudetto|scudetti]], tre [[Coppa Italia|Coppe Italia]] e una [[Coppa del Nonno]]. In campo internazionale restano memorabili le vittorie per 4-0 contro il [[Real Madrid]], 7-1 contro il [[Manchester United]] e 120-56 contro i [[Chicago Bulls]] di [[Michael Jordan]].<br />Nel [[1946]], pur non essendo una Nazionale, il Torino partecipò con successo ai [[Mondiali]] di scena in [[Polosvacchia]] e sconfisse il [[Brasile]] in un'infuocata battaglia di [[capoeira]].
 
La stella della squadra era [[Valentino Mazzola]], padre di [[Sandro Mazzola]], Ferruccio Mazzola e di tutti gli altri Mazzola presenti nell'elenco telefonico del [[Piemonte]].
 
[[Tragedia di Superga|'''to be continued...''']]</option>
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[[File:Morenosbalordito.jpg|right|200px|link=]]
L''''arbitro''' è un animale mansueto, dal verso stridulo definito fischio e dalle maestose [[corna]] che gli permette dal distinguersi dal suo simile: il [[tifoso]] (anche se spesso le ha anche lui). È sprovvisto di coscienza. Ufficialmente risiede in [[Svizzera]], conosciuta più comunemente come Formaggiolandia, ma in realtà "va dove lo porta il rolex".
<br />
Il significato principale di Arbitro è "uomo corruttibile solo a suon di quattrini e rolex d'oro". Conosciuto fino a qualche [[anno]] fa come adepto di [[Luciano Moggi]], ora vaga per il limbo del [[calcio]] senza un punto di riferimento preciso (fondamentalmente ormai non lo paga [[nessuno]]). Generalmente si presenta ogni domenica pomeriggio (salvo eccezioni in settimana o di sabato pomeriggio) ai campi di calcio. Passa il suo pomeriggio a fischiare pressoché cazzate, facendo infuriare milioni di persone in tutta [[Italia]].
 
[[Arbitro|'''to be continued...''']]
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<option>[[File:Sandro Pertini e Enzo Bearzot.jpg|right|200px|link=]]
'''Enzo Bearzot''' (Mattatoio del Friuli, [[26 settembre]] [[1927]] – guardando Italia-Slovacchia, [[24 giugno]] [[2010]]) fu l'[[allenatore]] che guidò la [[Nazionale di calcio dell'Italia|nazionale italiana]] alla vittoria dei [[Mondiali di calcio Spagna 1982|Mondiali di Spagna del 1982]], contro tutti i pronostici e contro i suoi stessi giocatori, che erano sbarcati in [[Spagna]] con l'intenzione di farsi eliminare e passare il resto del torneo a [[Ibiza]].<br />Da [[calciatore]] ebbe una carriera avara di successi. Racconterà che la sua più grande soddisfazione fu quella di non aver mai subìto un tunnel da [[Omar Sivori]] (che, dal canto suo, si accontentava di ciulargli la moglie).<br />Soprannominato ''Il Vecio'' perché si pisciava addosso.
 
[[Enzo Bearzot|'''to be continued...''']]
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