Pietro Ichino: differenze tra le versioni

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Dalla [[Romania]] orientale, il piccolo ma già feroce Pietro decide di trasferirsi in Italia al fine di frequentare uno tirocinio presso i NAR, che lo invieranno come infiltrato-guastatore presso gli odiati nemici [[Comunisti]].
Nell'agosto del 1980, mentre cerca di aiutare i suoi amici della ditta Mambro&Fioravanti SNC a preparare alcune esibizioni pirotecniche in quel di Bologna, rimane lui stesso investito dall'onda d'urto di un'esplosione, tanto da riportare gravi ferite su tutto il corpo. Prontamente rianimato dagli operatori del Soccorso Animale, si sdebiterà facendoli licenziare in tronco e ottenendo la chiusura della loro sede.
PienamenteSuccessivamente rimessosi,decide di cambiare vita e si trasferisce, dapprima, a Torino - dove organizzerà la [[Marcia dei 40.000]] per conto di Gianni Agnelli - e infine a Molino Dorino, luogo in cui gestisce una rivendita di strumenti di tortura destinati alla repressione dei lavoratori (in particolare fruste, catene, manette ed elettrodi).
Nel tempo libero occupa la carica di [[Scendiletto]] personale dei Presidenti della Confindustria.
 
Utente anonimo