Piemonte: differenze tra le versioni

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[[File:Bandiera del Piemonte.jpg|thumb|right|400px200px|La bandiera del Piemonte, ovvero la bandiera della Svizzera in una camera a gas]]
{{Cit2|SugnuMi piemunteisi son piemontèis, sugnue fausi son fàuss e curteisi son cortèis.|Piemontesi falsi e cortesi}}
{{Cit2|Neh neh neh - neh neh neh - neh neh neh|Suoneria piemontese}}
{{Cit2|La cucina migliore è quella piemontese|Nietzsche (Ecce homoHomo) durante il suo soggiorno a Torino, appena prima di ingerire il porro pucciato nella bagna cauda che lo avrebbe reso folle per sempre}}
[[File:Piemonte grappolo.jpg|thumb|right|250px200px|Il Piemonte]]
 
L'[[Italia]] è un allargamento del '''Piemonte''', quindi, esattamente come la [[Prussia]], il Piemonte è a tutti gli effetti uno stato indipendente che non riconosce l'Italia come paese e soprattutto l'[[italiano]] come [[lingua]].
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[[File:Piemonte1989.jpg|thumb|250px|left|I confini del Grande Piemonte secondo i limiti di diffusione della bagna cauda]]
 
Il Piemonte è una [[regione]] poco pianeggiante. Ciò si intuisce già dal nome che letteralmente significa: "colui che corre nudo sui monti". Circondata a nord dalle [[Alpi]], a ovest dalle [[Ande]], a sud dagli [[Appennini]] e ad est dai monti [[Urali]], la regione non contempla vie di uscita e di scampo. Il territorio è però bagnato dal [[mare Adriatico]], infatti il [[Po]] è ritenuto il fiordo più lungo d'Italia. Caratteristiche sono le colline e i vigneti che ricoprono il 102 % del territorio regionale. Grazie alla tipica forma a imbuto, che favorisce il travaso del vino ma impedisce un regolare ricambio d'aria, il Piemonte presenta inverni freddi e nebbiosi ed estati calde e afose: il clima ideale per le [[zanzara|zanzare]].
 
==Province==
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===[[Torino]]===
[[File:Torino e la Mole Antonelliana.jpg|thumb|250px|right|La [[Mole Antonelliana]] a Torino]]
 
La capitale del Piemonte è la città italiana con il minor numero di piemontesi dopo Bisceglie e quella con il maggior numero di siciliani dopo [[Milano]]. Una volta i suoi abitanti lavoravano tutti alla catena di montaggio, erano [[comunisti]] e guidavano [[Fiat]]; oggi lavorano tutti in comunità, smontano le catene dei [[motorino|motorini]] e guidano sempre Fiat. Nonostante la nuova [[metropolitana]], che i torinesi hanno voluto a tutti i costi su gomma per una questione di deformazione professionale, la ripulitura dei quartieri degradati dalle macchine [[parcheggio in doppia fila|parcheggiate in tripla fila]] e doppia pila, la chiusura al traffico del centro storico per limitare la fruizione dei [[tram]] senza biglietto e l’arrivo di numerosi immigrati con le barche, la Fiat è difatti ancora onnipresente in città: la odori nell’aria, ti spia in camera da letto, ti mette sotto e ti lascia per la strada.
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È detta la Provincia Granda per la grande quantità di territorio e tempo sprecato per la produzione di [[pera|pere]] e formaggio, nonché per l’allevamento di [[maiale|maiali da tartufo]] e [[vacca|vacche da monta]]. I cuneesi urbani hanno la testa a cuneo, come la forma della loro città, per poter spaccare meglio le pesanti forme di Castelmagno che i cuneesi di montagna fanno rotolare giù dalle valli per non doversi allontanare appunto dalle montagne, dove si spostano anche loro rotolando. Si dice che questi montanari comunichino fra loro grugnendo e che abbiano ormai assunto l’aspetto di pere<ref>pietre in lingua piemontese</ref>, senza braccia, senza [[gambe]] e duri come pietre.
 
DialogoTrascrizione in lingua cuneiforme del dialogo tra due cuneesi di montagna
 
{{Cit2|Üh! Ti süsses ciülà tüt ül'l Castelmagno du magnürmagner?}}
{{Cit2|Cü? Mi gnüses nen che cüzz stüiste grügnürgrügner.}}
 
Traduzione
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{{Cit2|Come? Scusa ma non so proprio cosa stai dicendo.}}
 
Da segnalare, ad [[Alba]], l’ottimo secondo di tartufitartufo allo spiedo con maialemaiali grattugiatograttugiati.
 
===[[Vercelli]]===
[[File:Risotto con i fagioli.jpg|thumb|250px|right|VercelliVerricelli di vercelli]]
 
Vercelli è detta “la dotta” perché dispone dell’unica [[università]] della sua provincia, ma anche “città nuclearizzata” perché dotata della sola centrale termonucleare ancora in funzione in Italia, indispensabile per arrostire le zanzare in [[estate]]. Isola pedonale in mezzo alle risaie, è la capitale europea del riso e come accennato la capitale mondiale delle zanzare, che qui vengono a svernare anche dal [[Bangladesh]]. A lungo contesa tra [[Visconti]] e Savoia, che volevano disfarsene entrambi, alla fine è stata consegnata appunto alle zanzare, che ne hanno fatto un luogo di riproduzione indiscriminata e un habitat ideale per le [[rane]], cioè i vercellesi, chiamati “ranat” dai vicini biellesi.
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===[[Novara]]===
 
[[File:Cattedrale di Novara.jpg|thumb|250px|left|LaIl MoleCampidoglio Antonellianadi Novara, secondo solo a Novaraquello di Washington]]
Novara è la più lombarda tra le città piemontesi e la più piemontese tra le città romene. Nel 2004 un referendum popolare indetto dal sindaco chiese alla cittadinanza di scegliere tra Milano e Torino e i novaresi scelsero [[Bucarest]]. Poi non se ne fece nulla perché venne scoperto il [[petrolio]]. Questo pozzo solitario circondato dalle risaie e infestato dalle zanzare tigre della Esso è il più profondo della terra, tanto che pesca nei giacimenti della [[Libia]], e per distribuire il petrolio a più cittadini possibili la giunta comunale ha fatto di Novara la maggiore produttrice di rubinetti a gettone del mondo. Novara, città dei record, possiede anche la più grande copia delladel Mole AntonellianaCampidoglio di TorinoWashington, scalastirata in verticale e rimpicciolita in 1:1orizzantale, e la più brutta copia dello stadio del [[subbuteo]].
 
=== [[Verbania]] (WCO, Werbano-Cusio-Ossola) ===
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===[[Alessandria]]===
[[File:Paese alluvionato.jpg|thumb|250px|left|Alessandria prima dell’ultima alluvione]]
Forse la più brutta città dell’Europa meridionale, è popolata da una via di mezzo tra il [[leghista]] e la [[bestemmia]] che viene chiamato eufemisticamente “mandrogno”, cioè “mani di rogna”, dovute alla cattiva abitudine degli alessandrini di mettere sempre le mani ovunque pur di non doverle mettere sul portafoglio e al fatto di avere la [[puzza]] non solo sotto il naso ma pure sotto le mani. Le uniche industrie della provincia si trovano a [[Monferrato|Casale Monferrato]], {{tooltip|{{Colore|blue|città amata in tutto il resto della provincia}}|[[File:Cartello stradale con scritto Casale merda.jpg|450px]]}}, dove si producono cemento, amianto, [[eternit]] (cemento con amianto) e crumiri.
 
Dialogo tra due alessandrini
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{{Cit2|No, costa un [[casino]]. E poi è pieno di [[Bimbominchia|banotti]].}}
 
== Dialetto piemonteseStoria ==
[[File:Sorgenti del Po.jpg|thumb|250px|right|Il Piemonte nel mesozoico, al tempo del passaggio di Annibale]]
L’origine del Piemonte risale a circa 65 milioni di anni fa, quando i [[dinosauri]] finalmente se ne andarono e lasciarono il posto a strane creature metà lupi e metà [[Gianni Agnelli|agnelli]] che andavano in giro a piedi per i monti. Da qui il nome che, non essendo ancora in grado questi [[bastardo|ibridi]] di articolare parole di senso compiuto, venne dato alla regione circa 64.997.800 anni dopo da [[Annibale]], condottiero africano che parlava appunto [[arabo]]. In realtà l’etimo dei lupi-agnelli era ''Uuuhbeeeh'', divenuto poi col tempo ''Beeehuuuh'' quando gli agnelli presero il sopravvento, quindi ''Liguria'' durante la breve dominazione ligure, ''Francia'' durante la breve dominazione celto-gallica, ''Al As Rab Hac Zebi Piemonti'' durante, come accennato, il passaggio di Annibale, e trasformato infine in ''Piemonte'' dai romani che, seguendo la loro tradizionale politica di tolleranza verso i popoli oppressi, dopo aver sconfitto i cartaginesi e sterminato tutti i [[celti]] rimasti conservarono il nome che loro avevano dato al posto, rendendolo solamente un po’ meno odioso. Durante la dominazione sabauda invece il Piemonte si chiamò Savoia.
[[File:Forte di Fenestrelle.jpg|thumb|250px|left|La muraglia cinese di Fenestrelle, costruita dai romani per impedire la fuga di capitali e l’ingresso di cervelli]]
 
Comunque, passato Annibale con i suoi cazzo di [[elefante|elefanti]] che ruppero tutto il vasellame della zona e riempirono di merda l’intera regione, arrivarono appunto i [[romani]] che timidamente ararono tutta la pianura e penetrarono nelle spaventose valli alpine accolti a colpi di massi erratici dai tremendi ''Salassi'' – antico popolo non indo e nemmeno europeo bensì valdostano dedito alla tassazione senza regole né limiti – che per essere ridotti alla ragione e al dialogo dovettero essere chiusi a tradimento in una cantina, lapidati ad uno ad uno, [[crocifisso|crocifissi]] per le strade di Aosta e infine uccisi fino alla quarta generazione, tanto che in giro non si trovò più un esattore delle [[tasse]] e per i salassi si dovette ricorrere da allora in poi alle sanguisughe.
 
I romani vittoriosi divisero così la regione in due, secondo il sempre valido principio ''divide et massacra'', per mettere una parte contro l’altra e poterle di conseguenza controllare meglio: a nord, compresa la Valle d’Aosta, la Regio [[11 settembre 2001|XI Settembre]]; a sud, compresa la [[Liguria]], la Regio IX Novembre<ref>resa della [[Germania]] nella [[Prima guerra mondiale]], Notte dei Cristalli, Caduta del Muro di Berlino e sconfitta del [[Bayern Monaco]] con il Maccabi Tel Aviv in coppa</ref>; la Regio X era un’[[X|incognita]].
[[File:Battaglia ottocentesca.jpg|thumb|250px|right|Longobardi e franchi si contendono una ragazza piemontese riempiendosi di botte sul suo corpo]]
 
Il nord era ricco di industrie e di banche private, il sud ricco di contadini e di capre pubbliche, come in tutti i nord e sud che si rispettino. Non solo, una volta sottomessi tutti i piemontesi recalcitranti ancora vivi, prima [[Cesare]] e poi [[Augusto]] fondarono una miriade di città a pianta quadrata, senza piante e senza sole, abitate da agricoltori e operai con la testa appunto quadra. Città che presero il nome di Augusta Terronorum (Torino), Augusta Petoria ([[Aosta]], ma qui siamo in [[Valle d’Aosta]]), Dertoma (Tortona), Testona (Moncalieri), Acari e Tarme (Acqui Terme), Alba Corta (Alba), Ranatta Vermicellae (Vercelli), Er Astice (Asti), Vecchiara (Novara), Emorredia (Ivrea), Susate (Susa) e Chivasso. Come si può notare, sono tutte città lontane dalle montagne, a parte Augusta Petoria, e questo proprio perché i romani aborrivano le montagne ritenendole abitate da [[sardi|spiriti malvagi con la testa dura]] e [[valdostani|mostri antropomorfi dall’alito di toma]], cioè i piemontesi.
[[File:Selezione miss Italia.jpg|250px|thumb|left|Vacche di pura razza piemontese.]]
[[File:Sei vacche.jpg|250px|thumb|left|Le nostre ragazze purtroppo ormai spesso cocainomani]]
 
Andò avanti così per circa settecento anni, senza nessuna nuova fondazione di città (i [[Tito Flavio Vespasiano|vespasiani]] ormai erano già abbastanza) finché un giorno dalla [[Germania]] non scesero gli insopportabili Longobardi che si piazzarono ognuno in una [[cesso|latrina]] diversa e da lì iniziarono a comandare e a fottere in modo fastidioso, rendendo il Piemonte una landa desolata piena di duchi, picciotti e [[pappone|papponi]] e appestando l’aria di crauti bolliti.
 
Ma più o meno nell’VIII secolo dalla [[Francia|Gallia]] arrivò un tizio che si faceva chiamare [[Carlo Magno|Carlo Tomagno]] intenzionato a prendersi tutto il formaggio, a mangiarsi tutte le rane del vercellese e a riportare il Piemonte in Francia. Allora i [[Longobardi]], terrorizzati dalla paura che questo fetentissimo pecoraio arrivasse fino a [[Pavia]] ([[Berlino]]) e li rinchiudesse tutti nel lager di [[Auschwitz|Chivauschwitz]] (Chivasso), escogitarono l’idea tutta longobarda di erigere un lunghissimo muro di bardotti<ref>incrocio tra un barotto e un'asina</ref> morti da Emorredia a Chivasso, così da impedire il dilagare delle sudice armate franche nelle fertili risaie piemontesi. Ma il furbo Carlo Tomagno in spregio a tutte le leggi sui maltrattamenti e ai trattati internazionali prima riempì di sberle presso Susate il minorenne principe [[Alessandro Manzoni|Adelchi]], poi passò con il suo esercito di franchi tiratori attraverso la neutrale Liguria, colse i Longobardi alle spalle, li schiacciò senza ritegno contro il muro di carcasse equine che loro stessi avevano innalzato facendone [[wurstel]] e strudel da portare in Gallia, conquistò Pavia esaudendo il desiderio di re Desiderio di finire i suoi giorni in un convento di suore, prese a calci in culo Adelchi fino a [[Istanbul]] e liberò così per almeno milleduecento anni il Piemonte dall’odore di crauti. Nei pressi del [[lago di Viverone]] comunque, lungo l’odierna Via Francigena, si possono ancora ammirare i resti di brevi tratti del muro longobardo, anche se un po’ in putrefazione.
 
Quindi, alla dissoluzione dell'[[Unione Europea|Unione Europea Franca e Affini]] ([[UEFA]]) circa duecentocinquant’anni dopo, gli italiani ne approfittarono come al solito per fare un po’ come cacchio volevano, e tra tutti venne fuori un certo ''Arduino d'Ivrea'', pastore di origine franca e marchese di Torino, che faceva la voce grossa perché forte del cognome che portava, del [[vino]] che tracannava e della crapula cui si abbandonava, tanto da autoproclamarsi re d’[[Italia]] e imperatore di Chivasso con l’appoggio di tutti i suoi servi contro il volere dell’imperatore tedesco ''Enricchio II'' e di tutti i preti ricchi e [[gay|ricchioni]]. Allora, intorno al [[1000]], essere re d’Italia significava [[Umberto Bossi|governare il paese più o meno dalle Alpi all’Umbria]] ma essere comunque sottomessi a [[Berlusconi|uno più in alto e più stronzo]], cioè l’imperatore di ruolo.
[[File:Fritto misto alla piemontese.jpg|thumb|250px|right|Fritto misto cucinato dagli imperiali con gli avanzi dei piemontesi]]
 
Ma poteva Arduino, ovvero il piccolo [[Re Artù|Ardù]], accettare di stare sotto a qualcuno, fosse questo anche il culo della [[Ginevra|Bella Ginevra]]? Così mandò al diavolo Enricchio, pose la capitale a Ivrea e ubriaco di barbera incominciò a spadroneggiare come niente fosse su tutto il nord d’Italia, tanto che passò la maggior parte del suo regno a bere, gozzovigliare e a menarsi con i [[bullo|bulli]] dell’imperatore, finché questo non gli tagliò i rifornimenti di vino impedendogli così di combattere, lo prese a legnate e lo rinchiuse in un monastero a pane e acqua.
 
Il Piemonte fu così di nuovo sottoposto al giogo straniero, finché una poco pulita nipote di Arduino, la Bella Adelaida, la cui famiglia tiranneggiava ancora sulla maggior parte della Regio XI, nel 1045 non sposò il conte ''Oddore di Savoia'' consegnando così per sempre il Piemonte ai [[Casa Savoia|Savoia]], ai quali si rimanda per la sua storia da questo momento fino a [[oggi]].
 
== La Lenga Piemontèisa (La [[lingua piemontese]]) ==
[[File:Anziano1.jpg|250px|thumb|right|Individuo affetto da progerie, invecchiamento precoce dei tessuti dovuto alla cucina piemontese (in realtà questo barotto ha ventisei anni)]]
 
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La pronuncia delle vocali varia da città a città, per cui a Cuneo tutte le A vanno sostituite con Ü.
 
== Prodotti piemontesi ==
== Roba ca's mangia (roba che si mangia) ==
 
Si annoverano tra i prodotti piemontesi di punta:
 
* La [[Juventus|giubbentus]]
* [[FIAT|La creatrice]] dei [[Fiat Panda|famosi scatoloni indistruttibili]]
* La [[Luciana Littizzetto]]
* La toma
 
== RobaRòba cach'sas mangia (roba che si mangia) ==
[[File:Bagna cauda.jpg|250px|thumb|left|La famigerata bagna cauda]]
 
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* Il fritto misto alla piemontese: indicibile congrega di [[bomba|bombe molotov]] al [[colesterolo]], questo piatto letale annovera, oltre alle parti più inconsuete di qualsiasi tipo di animale e invertebrato, quali cervello, budella e [[scroto|scroti]], impanate e fritte, anche dolci e frutti impanati e fritti allo stesso modo, quali l'amaretto di Saronno, i mandarini e le [[vagina|prugne]].
* Il bollito misto alla piemontese: origami di almeno sette parti diverse di bovino bollito quali testina di vitello, occhio di bue, [[mozzarella]] di bufala, muschio di bisonte, [[steroidi]] di [[culturista|manzo]], [[balle]] di [[toro]] e [[figlio di puttana|figli di vacca]] dal colore grigiastro e dal sapore simile al liquame di un pozzo settico.
[[File:Agnolotti.jpg|250px|thumb|right|Agnolotti guarniti di merda (letteralmente)]]
* Gli agnolotti: ravioli piemontesi con ripieno di bollito misto alla piemontese più l’aggiunta di pancetta di maiale e conditi con ragù di [[trippa]] e lardo.
* I gianduiotti: i tipici cioccolatini torinesi a forma di lingotto, dal profumo di mirafiori, dal sapore di paraurti, dal colore marrone metallizzato e dalla consistenza di merda.
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* La [[bagna cauda]]: leggera salsa di acciughe salate fatte sciogliere in burro, panna, margarina, olio, cadaverina e abbondante quantità di teste d'aglio (a volte cotta nel latte per renderla più "soft"). È considerata un'[[arma di distruzione di massa]] dall'[[ONU]].
 
== RobaRòba cach'sas bèiv (cose che si bevono)==
 
{{Cit2|A l'è nen posibil ch'aj sia 'd l'eva ant la gamba. A deuv ese Quaidun 'd bastard cha l'ha meis-ciame 'l vin|Inintelligibile imprecazione di un piemontese dal medico}}
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Come si evince, il vero piemontese assume esclusivamente vino. Questo ha favorito la diffusione della [[sbornia|sottocultura dello stesso]], che si è evoluta in tragicomiche versioni. Tra le più celebri riportiamo:
[[File:Damigiana chiusa.jpg|250px200px|thumb|right|La fine del Piemonte]]
 
* il [[barbera]] ([[alcol]] puro non denaturato).
* il [[grignolino]]: probabilmente uno dei nomi piemontesi dell'acqua, questo vino a bassa gradazione viene assunto solo in mancanza d'altro. Noto anche come "l'ultima spiaggia del piemontese".
* il [[moscato]]: per accompagnare la ''légère cuisine'' piemontese si è giustamente pensato di inserire nel carnet dei vini un vinello dolce a base di [[metanolo]], [[zucchero]], miele, [[romanzi]] rosa e storie d'amore. Si pensa che la cifra scritta sulla bottiglia non sia la gradazione alcolica ma la percentuale di non zucchero presente nella mortale bevanda.
[[File:Damigiana chiusa.jpg|250px|thumb|right|La fine del Piemonte]]
* [[Martini]]: molto richiesto dai piloti, dai camionisti e da chi sta per partire per le vacanze per via della minaccia "No Martini, non parti".
* [[Cinzano]]: vino tipico dell'astigiano, ma se lo bevono tutto gli alessandrini.
* il [[vin brulè]]: bevanda di origine francese inventata al tempo degli incendi di [[Catari]] e perfezionata dagli [[inquisizione|inquisitori]] al tempo dei roghi di Ugonotti, consiste nel far bollire un pentolone di barbera insieme con zucchero, buccia di arance, bacche di [[gin]], chiodi di garofano della [[croce]] e cannella di fiamma ossidrica e poi dargli fuoco recitando quattro ave marie e due padre nostri finché l’anima dei fottuti eretici non se ne va all’[[inferno]]. Va consumato a temperatura ustione.
 
==I Piemontesi==
Il Piemonte, come facilmente intuibile, è abitato dai piemontesi. Si tratta del popolo più grigio, triste e noioso del mondo, al punto che:
*in Piemonte, le persone che cercano un lavoro che li porti ad avere un contatto umano con la gente si propongono come addetti al servizio delle [[pompe funebri]];
*in Piemonte giocare a tresette con il [[morto]] è più divertente che giocare in quattro persone;
*è la regione con il maggior tasso di [[suicidio|suicidi]] per noia.
 
Sin dall'infanzia viene insegnato ai fanciulli a non fare niente, non toccare niente e chiedere per qualsiasi cosa o comunque in qualsivoglia circostanza, ''Disturbu nen?'' (non disturbo, vero?).
 
Nulla è maggiormente esecrato in Piemonte del fatto di ''disturbare gli altri'': se a ciò si aggiunge la tipica falsità e cortesia che caratterizzano questa gente, gli effetti che ne conseguono risultano a dir poco grotteschi. Vediamo qualche esempio:
 
===Invito ad una festa===
 
In Piemonte auto invitarsi ad un festa {{citnec|(fatto di per sé raro poiché i piemontesi non festeggiano mai!)}} è considerato un crimine orrendo, degno di essere punito con [[impalamento|una morte atroce]]. L'invito a partecipare deve quindi, rigorosamente, provenire dal padrone di casa organizzatore del ricevimento stesso ed essere fatto seguendo una rigida etichetta ed un complicato cerimoniale. Non solo: deve anche essere reiterato per non meno di tre volte per essere valido. Esempio:
*''Invitante'': Mia figlia si battezza e darei una piccola festa. Ti andrebbe di venire?
*''Invitato'': Non vorrei disturbare!
*''Invitante'':Ci mancherebbe!Mi farebbe piacere!
*''Invitato'': Sicuro che non disturbo?
*''Invitante'': Sicuro! Ti assicuro che non disturbi. Ti sto invitando apposta!
*''Invitato'':Va bene, vengo: ma spero di non disturbare!
 
Durante il ricevimento, ciascuno degli invitati si sente inoltre in obbligo di ripetere ogni cinque minuti: '''Ecco, siamo venuti a disturbare!'''
Il che, per un po' può anche essere segno di educazione, ma alla lunga, come facilmente intuibile, diventa alquanto stressante ed impedisce di poter anche solo ipotizzare una qualsiasi forma di divertimento, di modo che il tutto ben presto finisce con l'essere il solito mortorio.
 
===Sesso===
[[File:Coppia a letto.jpg|thumb|240px|Disturbu nen?]]
Gli [[uomo|uomini]] piemontesi non ci provano mai con le [[donna|donne]], per paura di disturbare. L'unico caso in cui un uomo piemontese riesce a fare [[sesso]], fosse anche con la propria ragazza, ricorre nel solo ed esclusivo in cui lei lo chieda espressamente ripetendo l'offerta per almeno tre volte. Anche in questo caso non manca il mantra tipico:'''Ma sei sicura che non disturbo?'''
Costituisce inoltre obbligo, per l'uomo, di domandare ogni trenta secondi, durante la consumazione dell'atto: ''Ti sto disturbando?''. {{citnec|Anche il sesso, in Piemonte, si trasforma dunque in una faccenda piuttosto noiosa!}}
 
Consiglio per le donne: non pensiate di offendere un piemontese rispondendo: '''Non disturbi per niente, non ti sento nemmeno!'''. Una frase del genere, infatti, verrebbe interpretata come un complimento!
 
Le donne non sono da meno: anche se sono chinate davanti a voi e vi stanno facendo un [[pompino|si, beh, avete capito, no?]]. interrompono ogni trenta secondi per sincerarsi di non disturbare. ''Ecco, sono venuta qui a disturbare!'', ripetono in continuazione.
In questi casi l'unica è tenerle fermamente per i capelli spingendole con delicatezza verso il vostro [[cazzo|attrezzo di piacere]]: tenteranno ugualmente di parlare ''MMMbbbb, scus...mmbbb'', ma il fatto di avere la bocca piena impedirà loro di ripetere la solita frase, di modo che sarà possible farvi giungere al pur [[orgasmo|sofferto finale]].
 
{{citnec|Ho finito: spero di non aver disturbato! Non vi ha disturbato leggere, vero? Ecco: vi ho disturbati! Scusate il disturbo!}}
 
== Piemontesi famosi ==
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== Note ==
<references/>
 
 
{{Padania}}
{{regioni Italia}}
{{Latrina|giorno=02|mese=04|anno=2018|votifavorevoli=1|votitotali=1|argomento=geografia}}
 
[[Categoria:NazioniPiemonte| ]]
{{regioni Italia}}
 
[[Categoria:Regioni italiane]]
[[Categoria:Nazioni]]
[[Categoria:Posti dimenticati da Dio]]
[[eo:Piemonto]]
[[pt:Piemonte]]
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