Partito della Rifondazione Comunista: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Berti.jpg|right|thumb|200px|Bertinotti felice all'uscita del gabinetto (politico)]]
 
Ci sono stati altri segretari generali prima. Ma [[a nessuno importa]]. Lui è l'inimitabile. Sbarcato nel 1993 sulle coste pugliesi, come clandestino su una nave di clandestini albanesi, [[Fausto Bertinotti]] raccolse, per sbaglio, una tessera di Rifondazione, trovata nella spazzatura in cui rovistava. Dopo essersi presentato alla cellula più vicina, la sua ascesa politica fu strabiliante: essendo il primo uomo con un paio di scarpe (anche se rotte) a iscriversi nel partito, non ebbe difficoltà a spodestare gli altri pretendenti. E poi era la copia sputata di un noto personaggio dei cartoni, cosa che ne avrebbe fatto l'idolo dei bambini, smentendo la facile leggenda dei comunisti ''mangiabambini''.[[Immagine:Bertinotti-popeye.JPG|rightleft|thumb|250px|La somiglianza con il cartone animato a sinistra è evidente.]] Durante il periodo della sua segreteria vennero apportate grandi novità logistiche e ideologiche. Con i soldi ottenuti da uno scippo fu finalmente possibile installare un gabinetto con acqua corrente nella sede centrale del partito, che venne anche spostata: dalle scatole di cartone nel retro di un supermercato [[Crai]] a una botte abbandonata dai [[Rom]] in un boschetto romano. L'emergere del partito allarmò il nemico storico capitalista, che dalla ridente [[Arcore]] guardò con preoccupazione agli eventi. Ma non poté fare molto: Bertinotti chiuse i conti con il comunismo autoritario, inaugurando una nuova era, fondata sulla '''solidarietà''' e la '''nonviolenza''' alla [[Gandhi]].
{{Cit|Compagni, dobbiamo fare della nonviolenza la nostra base ideologica! Il capitale vi attacca? Scoreggiategli in faccia!|Memorabile discorso di Bertinotti}}
{{Cit|Banale imitatore...|Mahatma Gandhi, che vendeva gelati alla platea durante il suddetto discorso}}
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== La militarizzazione del partito: le Brigate di Solidarietà Attiva ==
[[Immagine:Carro.jpg|right|thumb|170px|Uno dei potenti mezzi in dotazione alle brigate.]]
[[Immagine:Soldato con mitragliatrice.jpg|left|thumb|145px|Un miliziano delle Brigate si appresta a mitragliare un asilo.]]
 
Per contrastare in modo efficace gli assalti del capitale, sono state create delle forze paramilitari, direttamente controllate dal partito. Queste truppe violente e senza scrupoli, nella migliore tradizione dei partiti novecenteschi, si sono rese responsabili di massacri e violenze nei confronti della popolazione civile. Emblematico è il caso de L'Aquila, dove i solidaristi (o brigatisti...?) si sono resi responsabili del massacro di [[millemila]] cvili, della distruzione di trenta chiese e del furto di un lecca-lecca ai danni di un bambino.[[Immagine:Carro.jpg|right|thumb|170px|Uno dei potenti mezzi in dotazione alle brigate.]]È inoltre presente un distaccamento operante in [[vietnam]]: grazie all'uso sistematico di agenti tossici e batteriologici, le Brigate di Solidarietà Attiva hanno permesso l'instaurarsi di un nonviolento regime comunista, fedele alla causa rifondarola e baluardo della rivoluzione mondiale. Con la costituzione di questi terribili nuclei armati si è aperta una nuova stagione del terrorismo nonviolento.[[Immagine:Soldato con mitragliatrice.jpg|right|thumb|145px|Un miliziano delle Brigate si appresta a mitragliare un asilo.]]
 
 
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