Paolo Gentiloni: differenze tra le versioni

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==Il Governo Gentiloni==
{{vedianche|Governo Gentiloni}}
[[File:Governo Renzi e Governo Gentiloni senza Renzi.jpg|thumb|right|300px|Il primo governo realizzato con il ciclostile e [[Pover paint]]©.]]
Renzi avrebbe voluto {{s|sposare Lucia}} diventare Presidente del Consiglio a vita e aveva già posto le basi per trasformare il {{s|consolato}} governo in impero, in barba al Senatus Populusque Romanus, con una riforma costituzionale in senso autoritario, che avrebbe abolito sia il Senato siache il popolo. Non aveva però fatto i conti con il fatto che tutti odiassero il [[governo Renzi|suo governo]], non solo le opposizioni, ma anche, e soprattutto, i non-rottamati del PD, [[D'Alema]] in primis. Così, quando la {{s|dittatura}} andò al giudizio dei cittadini, ci fu sì il plebiscito, ma per il NO. Sorpresone!<br />
LRenzi però è più furbo di quanto i suoi detrattori vogliono far credere, ed aveva già pronto un paracadute per una rapida risalita in [[politica]], un [[Piano B]] per [[Gattopardo|cambiare tutto senza che cambi niente]]. Fece finta di dimettersi e l'incarico di formare il Governo fu affidato proprio a Paolo Gentiloni, che [[Cose che il governo vuole che tu creda|finse di essere sorpreso]] e confermò l'incarico a tutti i [[Consiglio dei ministri|ministri]] del Governo Renzi. Dopo tanti governi tecnici, balneari o a tempo, nacque così il primo Governo "ciclostilato" dal precedente. La fotocopia però non venne perfetta e, per errore, alla Pubblica Istruzione venne messa [[Valeria Fedeli]], che deve ancora terminare la terza elementare, anche se il sito del Ministero scrive che è laureata.
Purtroppo, però, [[Massimo D'Alema|Don Alema]], mentre passeggiava per Lecco, era stato fermato da due bravi che lo avevano ricattato, intimandogli di impedire a Renzi di diventare unico imperatore. Com'è noto, il [[coraggio]] uno non se lo può dare.
 
[[File:Gentiloni in montagna con alpaca e con fotomontaggio di Renzi.jpg|thumb|left|300px|Gentiloni (in bianco) in montagna mentre smentisce di essere agli ordini di Matteo Renzi.]]
In un primo tempo, Renzi chiese aiuto all'[[Azzeccagarbugli]], ma [[Niccolò Ghedini]] era impegnato e non ci fu nulla da fare. Perciò a Renzi non restò altro che rivolgersi al frate confessore di Lucia Mondella, Fra' Cristoforo [[Gianni Cuperlo|Cuperlo]], chiedendogli di intercedere presso Don Silvio perché Renzi potesse finalmente convolare a giuste nozze con la dittatura. Cuperlo acconsentì, in cambio di dieci [[Preghiera|Ave Maria]] e della riforma della [[Legge elettorale]].
 
Fra' Cristoforo Cuperlo si recò ad [[Arcore]], al Castello di [[Silvio Berlusconi|Don Rodrigo]], per convincerlo a sostenere il Sì al [[referendum]] costituzionale. Don {{s|Silvio}} Rodrigo, però, non volle sentire ragioni e rispose in modo arrogante.
 
La fine di Renzi era ormai segnata e non poteva trovare scampo alla peste che avrebbe presto afflitto l'Italia e i mercati internazionali a seguito della sciagurata e imminente vittoria del No.
Renzi decise, però, di salvare Lucia, facendola assumere come Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, e, soprattutto, di garantirsi un paracadute per una rapida risalita in [[politica]]. In pratica gli venne in mente di trovare un accordo segreto per mantenere il potere.
 
Ma di chi fidarsi? Don Silvio non era affidabile, era uno che gli accordi li firmava davanti a tutti, in prima serata da [[Bruno Vespa]], con il rischio concreto che qualcuno guardasse per errore [[Porta a porta]] e si accorgesse delle promesse non mantenute. E poi poteva ancora avere il dente avvelenato per quel piccolo particolare del [[Patto del Nazareno]] non mantenuto. Quisquilie, bazzecole, ma quando uno è pignolo...
 
Fu così che a Renzi sovvenne di quell'accordo del 1913, il Patto Gentiloni, che era stato attuato con reciproca soddisfazione delle parti, senza che nessuno vedesse mai il documento scritto, tanto che lo stesso Giolitti aveva sempre negato che fosse stato firmato.
 
Fortunatamente, l'autore del Patto era ancora sulla cresta dell'[[onda]], anzi Matteo Renzi si accorse che, anche se [[nessuno]] l'aveva mai notato, era addirittura suo Ministro degli esteri!
 
Si presentò quindi a Renzi un'occasione unica: dopo la vittoria del No al referendum costituzionale, fece finta di dimettersi, con il tacito accordo che venisse immediatamente ricostituito un [[Governo]] uguale al [[Governo Precedente|precedente]].
 
Maria Elena Boschi era salva: non sarebbe più dovuta andare a trovarsi un [[lavoro]]<ref>Non sia mai!</ref>.
 
L'incarico di formare il Governo fu affidato proprio a Paolo Gentiloni, che [[Cose che il governo vuole che tu creda|finse di essere sorpreso]] e confermò l'incarico a tutti i [[Consiglio dei ministri|ministri]] del Governo Renzi. Dopo tanti governi tecnici, balneari o a tempo, nacque così il primo Governo "ciclostilato" dal precedente. La fotocopia però non venne perfetta e, per errore, alla Pubblica Istruzione venne messa [[Valeria Fedeli]], che deve ancora terminare la terza elementare, anche se il sito del Ministero scrive che è laureata.
 
== Lo spettro emotivo di Paolo Gentiloni ==
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