Nonsource:Dimostrazione della non esistenza di Dio: differenze tra le versioni

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==Dimostrazione==
 
Riportiamo la versione della '''dimostrazione''' che oggi viene accettata dalla maggioranza degli [[Nerd|esperti]].<br>
Supponiamo, per assurdo, che esista un Dio onnipotente. Consideriamo, allora, l'insieme <math>A = \{x:x</math> è un'azione<math>\}</math>. Sia <math>\,</math> <math> C = \{x:x</math> è il considerare un insieme<math>\}</math>. È ovvio che <math>\,</math> <math>C \subset A</math>, dunque <math>|A|\ge |C|</math>, dove con <math>|A|</math> si intende la [[Wikipedia:it:Cardinalità|cardinalità]] di <math>A</math>. Sia ora <math>X = \{x:x</math> è un insieme<math>\}</math>: tale insieme è in [[Wikipedia:it:corrispondenza biunivoca|corrispondenza biunivoca]] con <math>C</math>, dunque <math>|C|=|X|</math>.<br>
 
Consideriamo ora <math>\mathcal{P}(A)</math>, ovvero l'[[Wikipedia:it:insieme delle parti|insieme delle parti]] di A. È chiaro che <math>|\mathcal{P}(A)|\ge |A|</math>, dato che a <math>\mathcal{P}(A)</math> appartengono almeno tutti i sottoinsiemi di un solo elemento, che sono tanti quanto gli elementi di <math>A</math>. <br>
Supponiamo, per assurdo, che esista un Dio onnipotente. Consideriamo, allora, l'insieme <math>A = \{x:x</math> è un'azione<math>\}</math>. Sia <math>\,</math> <math> C = \{x:x</math> è il considerare un insieme<math>\}</math>. È ovvio che <math>\,</math> <math>C \subset A</math>, dunque <math>|A|\ge |C|</math>, dove con <math>|A|</math> si intende la [[Wikipedia:it:Cardinalità|cardinalità]] di <math>A</math>. Sia ora <math>X = \{x:x</math> è un insieme<math>\}</math>: tale insieme è in [[Wikipedia:it:corrispondenza biunivoca|corrispondenza biunivoca]] con <math>C</math>, dunque <math>|C|=|X|</math>.
Ci accingiamo ora dimostrare che la maggiorazione è stretta, come il tuo culo in un locale gay, ovvero che <math>|\mathcal{P}(A)|> |A|</math>. Per farlo ci basta dimostrare che non esiste una corrispondenza biunivoca tra <math>\mathcal{P}(A)</math> e <math>A</math>. Supponiamo, per assurdo, che esista una funzione biunivoca <math>f:A \rightarrow \mathcal{P}(A)</math> <math>\quad</math> (si noti che <math>\forall x \in A, f(x)</math> è un sottoinsieme di <math>A</math>). Si consideri il seguente sottoinsieme di <math>A</math>: <math>\quad</math> <math>S = \{x\in A:x \notin f(x)\}</math>, ovvero l'insieme degli elementi di <math>A</math> che non sono in corrispondenza con un sottoinsieme di <math>A</math> che li contiene. Poiché <math>f</math> è una corrispondenza biunivoca, <math>\exists! y\in A:f(y)=S</math>. Se <math>y</math> appartenesse ad <math>S</math>, si avrebbe, quindi, che <math>y\in S=f(y)</math>, dunque non viene rispettata la condizione di appartenenza ad <math>S</math>. Se, invece, non gli appartenesse, avremmo di conseguenza che <math>y\notin S=f(y)</math>, ovvero dovrebbe appartenere ad <math>S</math>. Assurdo. Dunque <math>|\mathcal{P}(A)|> |A|</math>.<br>
 
Consideriamo oraOra <math>\mathcal{P}(A)</math>, ovveroè un l'[[Wikipedia:it:insieme delledi parti|insiemeinsiemi, delledunque parti]]è dicontenuto in <math>AX</math>., Èche chiaroè chel'insieme <math>|\mathcal{P}(A)|\gedi |A|</math>,tutti datogli cheinsiemi, aquindi <math>|X|\ge|\mathcal{P}(A)|</math> appartengono almeno tutti i sottoinsiemi di un solo elemento, che sono tanti quanto gli elementi di. <mathbr>A</math>.
Concludendo si ha questa catena di disuguaglianze:<br>
 
Concludendo si ha questa catena di disuguaglianze: <math>|X|\ge|\mathcal{P}(A)|>|A|\ge|C|=|X|</math>, ovvero l'assurdo <math>|X|>|X|</math>. Assurdo.<br>
Ci accingiamo ora dimostrare che la maggiorazione è stretta come il tuo culo in un locale gay, ovvero che <math>|\mathcal{P}(A)|> |A|</math>. Per farlo ci basta dimostrare che non esiste una corrispondenza biunivoca tra <math>\mathcal{P}(A)</math> e <math>A</math>.
 
Supponiamo, per assurdo, che esista una funzione biunivoca <math>f:A \rightarrow \mathcal{P}(A)</math> <math>\quad</math>. Notiamo che per ogni <math>x</math> appartenenente ad <math>A</math>, <math>\,</math> <math>f(x)</math> è un sottoinsieme di <math>A</math>.
 
Consideriamo, ora, l'insieme <math>S = \{x\in A:x \notin f(x)\}</math>, ovvero il sottoinsieme di <math>A</math> <math>\,</math> i cui elementi non sono in corrispondenza con un sottoinsieme di <math>A</math> che li contiene.
 
Poiché <math>f</math> è una corrispondenza biunivoca, esiste un unico elemento <math>y</math> di <math>A</math> tale che <math>f(y)=S</math>. Due sono le possibilità:
*Se <math>y\in S</math> allora <math>y\in f(y)</math>, dunque non viene rispettata la condizione di appartenenza ad <math>S</math>.
*Se <math>y\not\in S</math> allora <math>y\notin f(y)</math>, ovvero dovrebbe appartenere ad <math>S</math>.
Visto che entrambe le possibilità comportano una contraddizione, si ha <math>|\mathcal{P}(A)|> |A|</math>.
 
Ora <math>\mathcal{P}(A)</math> è un insieme di insiemi, dunque è contenuto in <math>X</math>, che è l'insieme di tutti gli insiemi, quindi <math>|X|\ge|\mathcal{P}(A)|</math>.
 
Concludendo si ha questa catena di disuguaglianze: <math>|X|\ge|\mathcal{P}(A)|>|A|\ge|C|=|X|</math>, ovvero l'assurdo <math>|X|>|X|</math>.
 
Dunque Dio non esiste.
 
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