Napoleone Bonaparte: differenze tra le versioni

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[[File:Quadro di Napoleone in moto.jpg|300px|thumb|''Napoleone al [[San Bernardo]]'', [[autovelox]] su tela, [[multa]] di 250 euro.]]
 
'''Napoleone Bonaparte''', [[5 maggio (poesia)|Ei]] per gli amici (addiaccio, [[15 agosto]] [[1769]]<ref>Fonte: Carta d'identità trovata a Elba</ref> – [[Isola di Sant'Elena]], [[5 maggio]] [[1821]]<ref>Fonte: attestato di morte trovato a Sant'Elena</ref>) è stato un [[francese]], anche se era [[italiano]], un precursore dei passaporti falsi, un [[megalomania|megalomane]], un [[politico]], un [[generale]], un [[dittatore]], un [[imperatore]], un giocatore di [[basket]], il bassista dei [[Rolling Stones]], ma soprattutto è stato colui che ha praticamente buttato nel cesso tutto quello che era stato conquistato con la [[rivoluzione francese]]: difatti grazie a lui, dopo la [[Battaglia di Waterloo|disfatta di Waterloo]], la [[Francia]] è stata riconsegnata a quella dinastia di deficienti conosciuta anche come [[Barbone|Borboni]].
 
È stato il primo creatore dell'impero francese dopo [[Carlo Magno]] ed è tuttora considerato il simbolo della Francia rivoluzionaria, della Francia repubblicana, della Francia imperiale ma non della Francia monarchica, nonostante fosse praticamente il successore al trono di [[Luigi XVI]]. Odiato dagli [[inglesi]], schifato dai [[tedeschi]], apprezzato dagli [[italiani]], ignorato dai tibetani, sconosciuto ai [[giapponesi]] - che altrimenti ne avrebbero fatto sicuramente un [[manga]] - è considerato dai [[francesi]] il personaggio più importante della storia mondiale, dopo [[Asterix]], [[Giovanna d'Arco]], [[Zinedine Zidane]] e [[Catherine Deneuve]].
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== Primi anni e carriera nell'esercito ==
{{Primapagina|18 jan 2010}}
Nato all'addiaccio da due immigrati di origine italiana il 17 spuzzettaio del 20° anno dell'era pre-giacobina (o anno 0 dell'età napoleonica) in un'isola del [[Mediterraneo]] che lui stesso fonderà e chiamerà [[Corsica]], appena partorito dichiara guerra a due culle vicine e ne conquista altre 15. A tarda sera tutto l'[[ospedale]] sarà suo, con le [[ostetrica|ostetriche]] che lo acclamano [[primario]] e dirigente della ASL. A 6 anni comincia gli studi, che terminerà grazie alla sua precoce intelligenza a 57 anni.
 
A 15 anni entra nella Scuola Militare di Parigi [[Charles de Gaulle]], dove impara la strategia bellica. Grazie agli studi, l'anno dopo diventerà campione europeo di [[Assedio]] e campione mondiale di [[Risiko|Rosiko]].
 
Allo scoppio della [[rivoluzione francese|rivoluzione]] nel [[1789]], Napoleone si trovava sul cesso e si prese un enorme spavento. Per fortuna riuscì a completare la sua opera senza gravi conseguenze. Così, ventenne e ufficiale del re Luigi XVI, fu inviato in Corsica dove, alla faccia della fedeltà, si unì al movimento rivoluzionario dell'isola e al movimento separatista corso<ref>Fonte: Wikipedia.</ref>, divenendo anti-monarchico, anti-francese e [[antipatia|antipatico]]. Con il tempo Napoleone aderì sempre più agli ideali della rivoluzione, come ''"Figa per tutti"'', e si mise definitivamente dalla parte dei rivoluzionari. Nel [[1793]] cacciò i realisti dalla città di [[Tolone]], mostrando già il suo precoce genio militare: difatti fece credere ai realisti che avrebbe attaccato la città dalle montagne, per attaccare poi dall'altro versante. Ma a Tolone non ci sono montagne, per cui l'esercito realista si spostò in paranza fino alle [[Alpi]] lasciando la città sguarnita. Napoleone entrò nella città acclamato da due pescatori e un salumiere, mentre il resto della cittadinanza si chiedeva: ''«ma dove cazzo sono gli altri?»''
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Napoleone rimase quindi in Egitto nell'attesa di riprendere le navi sequestrate dalla [[Guardia costiera]]. Intanto si dedicò alle cose che più gli piaceva fare: governare, conquistare e depredare tutti i reperti archeologici per usarli come sottobicchieri o posacenere. Fece qualche riforma in Egitto, come quella che istituiva Napoleone eroe nazionale, [[Faraone]] dell'Alto e Basso Egitto e discendente di [[Cesare]] che aveva dominato su [[Cleopatra]]. Poi tentò di conquistare la [[Siria]] dicendo di essere il discendente di [[Alessandro Magno]], ma non ci riuscì. Allora ci riprovò dicendo di essere il discendente di [[Abramo]], ma non funzionò neanche questa volta. Capito che gli [[arabi]] non erano scemi come i francesi, Napoleone decise di tornare nell'amata Francia, assediata dalle potenze straniere e con forti contrasti interni. Al Direttorio serviva un uomo forte, carismatico, un uomo da usare per riportare l'ordine e di cui liberarsi quando tutto era fatto. Fu così che scelsero Napoleone, uomo forte, carismatico, che portò l'ordine e che usò il Direttorio per raggiungere il potere, per poi liberarsi dello stesso mettendo tutti in un [[gabinetto]] consultivo e tirando lo [[sciacquone]]. Nonostante fosse tornato su una zattera, sconfitto da Nelson, sconfitto dai Siriani e sconfitto da un [[gabbiano]] che lo aveva infastidito durante tutto il viaggio, Napoleone fu accolto come Salvatore della Patria, un pescatore siciliano che era emigrato nei pressi di [[Marsiglia]]. Risolto l'equivoco, Napoleone fu accolto da eroe: si vantò di aver sconfitto i Mamelucchi, di aver evitato la disfatta contro Nelson e di aver costruito le Piramidi. Inoltre portò con sé la Stele di Rosetta, presentandola come l'anello mancante tra gli antichi egizi e i druidi bretoni, e la pose nel suo giardino come lapide per il suo gatto.
 
== Il Consolato e Napo lo Sconsolato ==
Giunto a [[Parigi]] il 1° novembraio, Napoleone organizzò il [[colpo di stato]] che poi portò alla [[dittatura]]. Con l'appoggio del fratello, presidente del Consiglio dei Cinquecento, del cugino, nel Consiglio dei Vecchi, del suo migliore amico al ministero della polizia, di suo cognato alla giustizia e della nuora che la dava un po' a tutti, si assicurò anche l'appoggio di [[Talleyrand]], di Murat e degli [[ausiliari del traffico]], schifati da tutti, ma che in fondo potevano sempre tornare utili. Propose così al Consiglio degli Anziani di fare una bella gita alla bocciofila di Saint-Cloud, sapendo che gli anziani non dicono mai No a una partita a [[bocce]]. E infatti gli Anziani cascarono nel tranello e andarono nel luogo indicato da Napoleone, lontano da occhi indiscreti.
[[File:Quadro riguardante la rivoluzione francese.jpg|thumb|left|280px|''Gli Anziani bloccano Napoleone che tenta di uscire dal Consiglio (forse doveva fare una scoreggia)'', François Bouchot.]]
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