Muzio Scevola: differenze tra le versioni

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== La leggenda ==
La leggenda narra di un [[tizio]] di nome Muzio Scevola, che in realtà non si chiamava Muzio Scevola. Il vero nome di costui era ''Caio Muzio Cordoba'' e solo successivamente gli fu dato il soprannome ''Scevola'', ovvero mancino. Ma non perché era mancino, perché si era bruciato la mano destra con il [[fuoco]]. Oh [[cazzo]], ora sapete il finale!<br /> La vicenda si svolge nell'antica [[Roma]], quando ancora non c'erano le [[Mercedes]] e le [[BMW]] e si andava in giro con le 127 e le 500. I plebei dovevano purtroppo accontentarsi delle [[Fiat Uno]]. [[ImmagineFile:LeftHandMano sinistra.jpg|thumb|right|120px|La mano sinistra di Muzio prima e dopo l'incenerimento. Infatti si bruciò la destra.]]Uno di questi plebei, Caio Muzio, non poteva permettersi un'auto decente, basta pensare che andava in giro con la [[Fiat Panda]] vecchio modello del [[nonno]]. Invidioso dei patrizi e delle loro automobili, decise di girare per Roma e trovare le macchine più belle della [[città]] e, dopodiché, bruciarle. Fu il primo [[piromane]] nel mondo. In poco tempo bruciò così tante macchine da far concorrenza <s>a [[Nerone]]</s> ai [[Cristianesimo|cristiani]] che incendiarono la città qualche secolo dopo. Maledetti cristiani!<br /> Un giorno, però, Muzio fu sgamato e condotto immediatamente in [[senato]]. Qui gli diedero tre possibilità:
[[Immagine:Incendio.jpg|thumb|left|200px|''«Avanti Muzio, devi solo mettere per pochi secondi la mano su questo braciere»'' disse Porsenna a Muzio.]]
*Scontare una pena di cinque anni in carcere;