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Numerosi sono i rotoli di carta igienica dedicati alla poetica sulla città e sul promontorio, in onore della mancanza di svago degli autori, che descrivevano la città, e continuano a farlo anche oggi, con un poetico ''"che posto di merda"'' in riferimento alla qualità della vita e del tempo libero, che addirittura sovrastava (ma non più al giorno d'oggi) il pacchiano ''"che posto del cazzo"''.
Inoltre la città, va ricordato, detiene un numero di chiese ben maggiore del numero di cittadini presenti. L'ingombrante presenza della [[chiesa]] fu la risposta che il [[Papa Leone II]] diede alla città come punizione per essere stato sbeffeggiato da un bambino del luogo
Infine, nella città, sono presenti sterili e banali imitazioni di aquile, utilizzate come fontane o come addobbi e decorazioni illuminate per natale. Da citare, la presenza di un castello abbandonato a se stesso e spoglio di qualsivoglia cimelio storico, a testimonianza che anche i governanti dei giorni nostri non si son fermati dal compiere barbarie e saccheggi delle opere di cui disponeva la città durante la loro amministrazione, e qualche pezzo di ferro dalla forma di ancore, messe lì a caso per rappresentare le innumerevoli imprese sadomaso compiute da soldati di passaggio durante le guerre mondiali.
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