Milazzo: differenze tra le versioni

Riga 49:
 
== Società e Cultura ==
[[File:No Css inceneritore valle del mela.jpg|thumb|right|200px|Noto manifesto della città di Milazzo contro l'utilizzo di [[CSS]] nella propria città, trattasi di propaganda ignorante pro [[HTML]].]]
La città è stata da sempre basata sul porto e sugli scambi commerciali con le isole vicine. Nonostante fosse un luogo frequentato per lo più da scaricatori di porto, è stata spesso oggetto di letterati e filosofi di tutti i luoghi e di tutti i tempi. Va citata la presenza della leggenda di [[Polifemo]] secondo cui questo abitasse nella città, secondo [[Omero]], senza che nessuno controllasse se ciò fosse vero o plausibilmente vero. Inoltre, numerosi sono i rotoli di carta igienica dedicati alla poesia sulla città e sul promontorio, in onore della tanta popò che veniva commercializzata come fertilizzante e venduta da un isola ad un altra. Non si sa bene cosa trovassero di affascinante in questo i letterati, forse si tratta del caso di una mancata soluzione ai propri problemi di stitichezza che, giunti nel luogo, venivano improvvisamente risolti dalla mancanza di svago stesso dei filosofi, che abbellivano la città e continuano a farlo con un poetico "che posto di merda" in riferimento alla qualità della vita, che addirittura sovrastava (ma non più al giorno d'oggi) il pacchiano "che posto del cazzo".
 
Inoltre la città, va ricordato, detiene un numero di chiese ben maggiore del numero di cittadini presenti. L'ingombrante presenza della [[chiesa]] non da risposta al quesito di come fosse possibile, essendo la maggior parte dell'attuale città di un tempo dedita all'allestimento di cimiteri e sepolture, che esistessero tanti fedeli e che frequentassero tutti le innumerevoli chiese della città (più di 50 chiese sparse e, secondo la stima fatta agli inizi della presenza borbonica, almeno 1000 fedeli per tempio, davvero un numero eccessivo di templi per una città di 20000 persone, non vi pare?) Una risposta verrà trovata dalla storia stessa col passar dei secoli e col giungere dei garibaldini. Sembra infatti che i milazzesi un tempo fossero delle feroci pecore assassine, mastre della guerra, atteggiamento dovuto a secoli e secoli di invasioni, e che dunque la chiesa ne vedeva nei cittadini stessi un pericolo talmente tanto grande da dover costruire quasi il triplo delle chiese necessarie per placare la sete di sangue del popolo. Da citare che ad oggi, la maggior parte delle chiese è vuote o abbandonate, nonostante ciò la chiesa si adopera nel costruirne di nuove anche a spese proprie e senza alcun minimo di buon gusto artistico. Una ulteriore risposta verrà data da alcuni scritti, di cui se ne sconosce l'origine, secondo cui Papa Leone II fu sbeffeggiato da un sindaco del luogo, di tutta risposta, la chiesa avrebbe massificato la sua presenza nella città al solo scopo di punire il primo cittadino, e con esso tutti i suoi abitanti.
 
[[File:No Css inceneritore valle del mela.jpg|thumb|right|200px|Noto manifesto della città di Milazzo contro l'utilizzo di [[CSS]] nella propria città, trattasi di propaganda ignorante pro [[HTML]].]]
 
Infine, nella città, sono presenti sterili e banali imitazioni di aquile, utilizzate come fontane o come addobbi e decorazioni, un castello abbandonato a se stesso e spoglio di qualsivoglia cimelio storico, a testimonianza che anche i governanti dei giorni nostri non si son fermati dal compiere barbarie e saccheggi delle opere di cui disponeva la città sotto la loro amministrazione, e qualche pezzo di ferro dalla forma di ancore o che ne rappresentano le innumerevoli imprese sadomaso compiute da soldati di passaggio durante le guerre mondiali. È inoltre presente, nel lungomare, una versione scala 1a10 della [[Statua della Libertà]] che sorregge un cono gelato (simbolo della libertà di cazzeggio al termine del secondo grande conflitto mondiale).
0

contributi