Lingua lombarda: differenze tra le versioni

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*''A ülìs bé, se spènt negót''
Questo proverbio è stato formulato quando a [[Bergamo]] non erano ancora arrivate le [[puttana|peripatetiche]] e quindi in effetti volersi bene, amarsi, non comportava necessariamente una spesa. Insomma, a volersi bene non si spendeva nulla. Sebbene ormai sia desueto, questo proverbio ci porta la testimonianza d'un'epoca forse meno avanzata, ma al contempo più pura, ingenua e felice, un'epoca in cui a [[Bergamo]] per divertirsi non era necessario andar per forza a puttane, ma si poteva andare semplicemente al bar a bestemmiare (retaggio d'una lunga dominazione [[Veneto|veneta]]) oppure andare a sparare agli [[immigrati]].
*''Mej avè i pantalon rott in del cuu, che il cuu rott in dei pantalon''
Saggio proverbio milanese, che insiste molto sul fatto che c'è ben peggio che avere i pantaloni bucati!
 
Ma è proprio da [[Bergamo]] che viene forse il più importante lascito della cultura orale lombarda, che per la sua universalità può essere facilmente compreso da ogni nazione, ossia:
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