Limone: differenze tra le versioni

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== Origini ==
RISCRITTURA
 
Il '''limone''' giuse in Europa con le Crociate. I Crociati, andati a liberare la Terra Santa ne appresero l'uso dagli arabi in modo tragico: coloro che venivano catturati dai musulmani erano poi dissetati solo con succo di limone che, com'è noto è astringente. I musulmani si divertivano a crepapelle nel vedere gli sforzi dei prigionieri per evacuare. Questa tragica esperienza, però, suggerì ai medici della ''Scuola di Falerno'' la sua utilizzazione come farmaco. Il succo di limone fu utilizzato soprattutto per la cura delle emorroidi. In quel tempo, l'uso del cavallo o dei muli produceva effetti dolorosi e, spesso, la sconfitta dei cavalieri, più che dal loro valore era decisa dalla resistenza ai bruciori di culo delle piaghe e delle emorroidi prodotti dall'uso di cavalcature. I medici falernitani utilizzarono il succo di limone per medicare piaghe ed emorroidi, versandolo sopra direttamente o strofinado su piaghe ed emorroidi la scorza di limone acerbo. Si pensa che da questa pratica medica sia nata la prima forma di bestemmia. Pare che questa pratica (strofinare la parte con scorza di limone acerbo) fosse stata suggerita dalla pratica dei bordelli musulmani, nei quali ai crociati veniva "limonizzato" il glande per fini antisettici.
La storia del '''Limone''' si perde nelle nebbie del tempo e affonda nella legenda, smarrendosi nell’indice, avendo accompagnato il destino dell’umanità dai suoi albumi. Si dice che il nome fu usato la prima volta da [[Eva]], subito dopo la cacciata dal [[Paradiso]] (Para, Traversa... [[Goal]]!) in seguito alla sua bizzarra idea di far colazione a base di torta di mele. Quando [[Adamo]] le si fece vicino e le chiese di conoscersi in senso biblico (che allora era l’unico senso conosciuto), e le rivolse il fin troppo noto quesito: “Mela dai?”, lei declinò le sue profferte glissando con un elegante “Ti è piaciuta la mela? Ed adesso magnt ‘o limon”. Giusto per evidenziare quanto quello fosse il [[frutto]] a nessuno [[proibito]].
 
Un noto favolista raccontava invece di una volpe che, essendo l’uva troppo acerba per lei, preferì optare per il fresco [[frutto]] [[giallo]]. Beninteso: ben maturo. Così come Eugenio Montale, che scrisse una poesia intitolata I Limoni per sottolineare la sensazione pungente di quei poeti che non riuscivano a inserire nelle loro composizioni parole come “acanti”, “bosso”, “efferato” e “tracotante”, per non parlare di “estemporaneo” e “sinonimico”.
 
Anche il Vangelo racconta di una [[donna]] che era stata sorpresa con le mani nella marmellata (di limoni), e che in occasione del Mela Day aveva fatto mangiare il limone al proprio consor’te limonando (da ciò il termine) con qualcun altro. Accusata, era stata condannata da un tribunale di vecchi uomini alla lapidazione, ma [[Gesù]] l’aveva assolta con sei semplici parole: “Chi di voi è senza peccato, mangi il primo limone”. Dissuasi dal sapore amaro del frutto, gli [[vecchio|anziani]] avevano deciso di liberare la donna, lasciandola limonare con chi e dove le piacesse.
 
== Altri usi del limone ==
Utente anonimo