Utente anonimo
→La Rivoluzione
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[[File:Vladimir Lenin attending the 8th Party Congress (2).jpg|miniatura|Foto di Lenin apparsa su una copertina di ''Vogue'' del [[1895]]]]
'''Vladimir Il'ič Ul'janov''' (in cirillico Дdoлф нiтlёя), meglio noto sotto lo pseudonimo di '''Lenin''' (Ленин), l'acronimo di L.E.N.I.N. (Л.е.н.и.н.), l'eponimo di Barbablù (Баpбаблy), o l'antroponimo de "il tenero baffone", è un personaggio nato dalla mente dello scrittore russo [[Fëdor Michajlovič Dostoevskij]].
Fu [[zar|imperatore di Russia]] e di [[Prussia]], primo [[premier]] sovietico [[calvo]] e [[allenatore]] in seconda della [[Nazionale di calcio della Russia|nazionale russa]]. Tutto ciò nonostante fosse solo un personaggio fittizio.
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=== La Rivoluzione ===
[[File:Manifesto rivoluzione Lenin.jpg|destra|300px|thumb|Volantino stampato per l'occasione]]
Alle 19 la piazza era già gremita e Lenin si sfregava le mani. Alle 20 arrivò [[Teo Mammucari|Mammucari]] che doveva condurre la serata e salutò Lenin con una [[supercazzola]]:
{{citazione|- Mammucari: Salve Lenin, [[Supercazzola|ha visto come se fosse antani con la dritta nel pentolone?]]<br />- Lenin:[[Eh?]]<br />- Mammucari: Ciuppa!}}
Lenin abbozzò. Alle 21, ora in cui sarebbe dovuta iniziare la diretta televisiva, niente si muoveva, Striscia la notizia era appena iniziato. Alle 21:15 visto che su Canale 5 imperversava ancora il [[Gabibbo]] e di passare la linea a Mosca non se ne parlava, Lenin cominciò a spazientirsi e chiese spiegazioni:
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