→Da poltrone a scalda poltrone
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==Da poltrone a scalda poltrone==
Grazie alla sua attività di "avvocato", Buchanan mise insieme un gran bel [[tesoretto]], ma il lavoro stava diventando un
Verso la fine del mandato di [[Franklin Pierce]] James Buchanan ritornò in patria e quì trovò il suo paese sull'orlo della [[Guerra di secessione]], il [[Congresso]] era diventato una specie di arena per gladiatori al cui interno i vari [[deputati]] e [[senatori]] se le davano di santa ragione per far valere le loro ragioni; l'argomento della disputa era l'abolizione della schiavitù che da più di vent'anni stava tenedno i vari [[partito|partiti]] su posizioni guerrafondaie e nessuno dei presidenti che si erano sussegguiti era stato in grado di placare gli animi. Le elezioni del 1857 si svolsero in un clima da [[Guerra Civile Siriana]], il [[partito Democratico]] non potendo più presentare Pierce (che si era dato alla macchia dopo essere stato defenestrato a calci) avrebbe dovuto ricorrere alle [[primarie]] per decidere al suo candidato, ma la situazione richiedeva tempi brevi, per questo motivo alcuni capoccia del [[partito]] truccarono le primarie per far eleggere proprio James Buchanan, commettendo un grave errore di valitazione. Infatti i vari leader del partito ignoravano chi fosse realmente Buchanan, all'inizio credvano che avendo fatto l'ambasciatore per così tanti anni, fosse in grado di mettere pace tra abolizionisti e schiavisti, ma fu già durante la campagna elettorale vera e propria che si accorsero del mostruoso errore; infatti il futuro presidente basò tutti i suoi discorsi sul rispetto della volontà popolare, in pratica fece capire fin da subito che non avrebbe fato un cazzo per nessuno, se
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