Indro Montanelli: differenze tra le versioni

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=== "il Giornale" ===
Ad un certo punto della sua carriera Montanelli decise di fondare un nuovo quotidiano. Passò così intere notti in bianco scervellandosi sul nome da dare alla nuova testata: dopo settimane di riflessioni<ref>E dopo aver valutato diversi nomi, da ''[[Umberto Eco|L'Eco di Umberto]]"'' a ''"[[il Resto del Carlino|il Resto del Cassiere]]"''.</ref> Indro optaoptò per battezzare il giornale ''"il Giornale"''<ref>Non vi è dubbio che fosse un uomo dotato di grande fantasia e originalità.</ref>.<br/>
Questa scelta destò non pochi problemi agli [[italiani]], che da quel momento si videro costretti, onde evitare spiacevoli fraintendimenti, a specificare, ogniqualvolta si recassero in edicola, se per "il giornale" intendessero un quotidiano qualunque o nello specifico quello di Montanelli.
Questo stratagemma permise al quotidiano di Montanelli di vendere nei primi anni un numero sufficiente di copie per garantire il pagamento dei contributi [[INPS]] a tutti i membri della redazione.
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Purtroppo però, ben presto tutti si accorsero del trucco e per "il Giornale" si aprì una fase di crisi, caratterizzata da una tiratura media di 15 copie al giorno, che Montanelli provvedeva di persona a consegnare in [[bicicletta]] a parenti e amici. Notando come le pagine del suo quotidiano fossero ormai destinate ai più disparati utilizzi, dalla realizzazione di cappelli di [[carta]] per gli imbianchini alla composizione di lettere minatorie con i ritagli di parole o frasi tratte dagli articoli, fuorché alla lettura; Montanelli convenne che fosse giunta l'ora di cercare un'acquirente disposto a rilevare la proprietà del suo giornale e a ripianarne i [[Debito|debiti]]: nel [[1979]] la proprietà de "il Giornale" venne così messa all'[[asta]] insieme al relativo patrimonio immobiliare, consistente in una scrivania, uno sgabello, una macchina da scrivere e un fermacarte.<br/>
Ad aggiudicarsi l'asta fu un imprenditore [[Milano|milanese]], tale [[Silvio Berlusconi]], che rilevò "il Giornale" offrendo [[1000]] [[lire]] del [[Monopoli]] e un abbonamento al [[Milan]].
 
=== La travagliata storia d'amore con Silvio ===
[[File:Montanelli e Berlusconi.jpg|thumb|right|400px|Montanelli tenta di spiegare a Berlusconi il concetto di [[democrazia]] e libertà di espressione: notare l'ilarità suscitata in quest'ultimo dalle parole del suo interlocutore, che ha appena scambiato per una [[barzelletta]].]]
I rapporti tra Montanelli e Berlusconi non furono mai idilliaci, nonostante la stima che quest'ultimo nutriva nei confronti del giornalista, che considerava ''"un promotore di [[libertà]] e un dono del [[Dio|Signore]], come [[Mu'ammar Gheddafi|Gheddafi]] e [[Vladimir Putin|Putin]]"''.<br/>
Tra il direttore e il proprietario de "Il Giornale" sorsero numerose diatribe, dovute principalmente allo [[scetticismo]] di Montanelli (fedele ad un modo di fare giornalismo tradizionale) nei confronti delle innovazioni proposte da Berlusconi, il quale auspicava un nuovo modello di informazione nel quale il rispetto della [[verità]] non fosse contemplato tra gli obblighi del giornalista<ref>Modello che fu applicato successivamente ai [[Telegiornale|telegiornali]] delle reti [[Mediaset]].</ref>.
 
Secondo un macabro [[aneddoto]] che Marco Travaglio amava raccontare ai suoi figli prima di addormentarsi, pare che, durante una visita presso la villa di [[Arcore]], Montanelli fu accompagnato da Berlusconi<ref>Che evidentemente non aveva ancora scoperto le gioie del [[Bunga Bunga]] con le quali intrattenere i propri ospiti...</ref> a visitare il mausoleo funebre che, ispirandosi all'[[architettura]] funeraria [[Egitto|egizia]], Silvio aveva fatto costruire nel proprio giardino. Travaglio riporta che, al termine di quell'allegra passeggiata tra lapidi di defunti [[Imprenditore|imprenditori]] e teste di [[Pubblico ministero|pm]] esposte sulle pareti come trofeo di [[Caccia (sport)|caccia]], Montanelli sia stato condotto da Berlusconi nella sala dei loculi, dove al giornalista {{citnec|fu offerto l'onore}} di venir tumulato vicino ad [[Emilio Fede]], [[Sandro Bondi]], [[Mariano Apicella]] e lo stesso Berlusconi.<br/>
Montanelli declinò cortesemente l'offerta, asserendo di preferire essere [[Imbalsamazione|imbalsamato]] e la sua salma esposta in Piazza Rossa a [[Mosca (città)|Mosca]] accanto a quella di [[Lenin]].
 
== Note ==