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Alla fine l'Atride acconsente per logica a lasciar andare Criseide, ma per non restare senza una cameriera con la sua solita personalissima democrazia decide di prendere quella di Achille, Briseide.
''“Ma tu c’hai le pigne nel cervello!”'' - risponde Achille irato e sfodera il suo [[coltellino svizzero]] per lanciarlo contro Agamennone, ma Atena si presenta a lui travestita da boccale di [[birra]], lo fa ragionare dicendogli che era inutile sfogarsi ora quando ben presto avrebbe avuto l’occasione per sputtanare Agamennone magari con delle foto compromettenti prese dal Web. La profezia fa gongolare Achille che, rinfoderata la spada, rassicura Agamennone dicendo che per ora non gli avrebbe sputato in un occhio ma che lo [[sputo]] era solo rimandato a quando avrebbe avuto più saliva in bocca. Agamennone intanto dà ordine di riportare Criseide dal padre e di andare a prendere Briseide dalla tenda di Achille, ed incarica di far questo il più paraculo dei suoi guerrieri, ovvero '''[[Ulisse]]'''.
[[File:Ettore e Andromaca2.jpg|thumb|280px|Ettore, che tra moglie, figlio e serva ha i coglioni letterlamente frantumati, non vede l'ora di andare in guerra.]]
Ulisse ci è stato da sempre tramandato come l’eroe pensante, scaltro, quello che ragiona, come se il resto degli Achei fossero tutti una manica di [[Testa di cazzo|teste di
{{Cit2|{{dialogo2|Soldato acheo|Achille, quanti ne sono?||}}
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{{dialogo2|Achille|Dodici!||}}|Achille avvista l'esercito troiano}}
Intanto Teti, la madre di Achille, è felice per il divorzio tra il figlio e Briseide
==Seconda Stagione==
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