Iliade: differenze tra le versioni

{{Cit2|Favolosi effetti speciali, ma personaggi un po’po' stereotipati|Ciak magazine}}

{{Cit2|Sei una gran troia!|[[Menelao]] su [[Elena SantarelliSofia Ricci|Elena]]}}

L’L''''''Iliade''''' è assieme all’all'''[[Odissea]]'' una gigantesca [[soap opera]] divisa in 1316 puntate che spopolò dal IX al VI secolo a.C. dando inizio a fenomeni di divismo e di emulazione da parte di tutto il [[mondo]] antico. Venne trasmessa da tutte le principali emittenti del mondo, almeno di quello allora conosciuto, compresa ''Tele Tokyo'' (dove il protagonista invece che Achille si chiamava ''Teng Na Die Forz'') e ''[[Playboy|Playboy TV]]'' (dove il protagonista si chiamava ''Achille, il membro che fa scintille'').

L’operaL'opera, che valse ad Omero 8 ''Grammy Awards'' e ben 12 [[Premio Oscar|Oscar]] (tra cui miglior regia e migliori effetti speciali) avrebbe dovuto parlare di tutta la [[guerra di Troia]], ma risultava essere uno sproposito di film e così a 2 giorni dalla prima proiezione a [[Hollywood]] si decise di tagliare 13 chilometri di pellicola e di raccontare solo l’episodiol'episodio del ritorno di [[Ulisse]], fottendosene allegramente di tutti i massacri avvenuti nei decenni addietro. Le parti tagliate erano comunque disponibili nel ''Director’sDirector's cut''. Mandato in onda per la [[televisione]] dall’emittentedall'emittente [[FOX]], sbaragliò tutti gli indici d’ascoltod'ascolto, battendo persino [[Lost_(telefilm)|LOST]] e [[Grey's anatomy|Ippocrate’sIppocrate's anatomy]], che allora andavano per la maggiore. Vennero fatte ben 10 stagioni (quante quelle di [[Baywatch]]), dopodiché [[Omero]] si ruppe il [[cazzo]] e si fermò, godendosi i proventi della serie televisiva prendendo il [[sole]] sul bordo della piscina della sua megavilla, nella S. Bernardino Valley.

Il capo acheo, che aveva assoluto bisogno di una colf che gli lavasse i pedalini e gli facesse qualche preliminare prima di prendere sonno, era assolutamente felice con Criseide, che tra l’altrol'altro era una straniera neanche regolarizzata e senza permesso di soggiorno, ma le maglie della giustizia erano piuttosto tenere allora, specialmente se eri un Re.

Krise & Krise, incazzatissimi, andarono a fare la spia ad Apelle, figlio di Apollo, che tanto per cambiare cazzeggiava con una palla di pelle di pollo e che comunicò al dio del [[Sole]], alla [[Guardia di Finanza ]] ed alle [[Iene]] quanto stava accadendo, e cioè che Criseide era tenuta praticamente in ostaggio senza contratto regolare come [[badante]] e senza contributi e che Agamennone era uno [[stronzo]] arrogante.

Apollo inutile dirlo si incazzò moltissimo, così cominciò a perseguitare il campo acheo con quella che Omero chiama “nera"nera pestilenza”pestilenza", in realtà una pioggia di sacchetti della spazzatura che si abbatté sul povero accampamento acheo, che sembrava il Vomero dei tempi peggiori.

Achille era il protagonista della soap, la star, il ''masto'', il capo, il numero uno, il più forte, il più virile, il più figo, il più dotato degli achei. Il più e basta. Non c’erac'era competizione, dal sollevamento pesi al torneo di [[briscola]], passando per la gara di mangiata di [[hot dog]] che non venisse vinta da Achille. Se Achille si guardava allo specchio la sua immagine riflessa fuggiva via perché si cagava addosso. Se è vero che dietro ad ogni [[uomo]] di successo c'è una [[donna]], dietro ad ogni uomo morto c'era Achille. Achille non portava l'orologio: decideva lui che ora era. Quando Achille faceva le flessioni, non alzava se stesso, abbassava la [[Terra]]. Achille riusciva a prendere al volo una freccia lanciata da un arco. Dopo averla tirata lui stesso.<br /> Insomma Achille non portava mai due volte lo stesso paio di mutande perché aveva i coglioni che gli fumavano. Pochi sanno che prima di tutti i supereroi, prima dell’incredibiledell'incredibile [[Hulk]], di [[Steven Seagal]] e addirittura di [[Ratman]], c’erac'era Achille.

Tuttavia in seguito alla pioggia di monnezza-meteore, anche quell’asocialequell'asociale di Achille venne convocato e assieme ad Agamennone, [[Guido Bertolaso]] e [[Gianni De Gennaro]] interpellò '''Calcante''', il [[vate]] scorreggiante, il quale tra un’ariaun'aria e l’altral'altra spiega che il motivo è stata l’iral'ira di Apollo.

''“Ma"Ma tu c’haic'hai le pigne nel cervello!”"'' - risponde Achille irato e sfodera il suo [[coltellino svizzero]] per lanciarlo contro Agamennone, ma Atena si presenta a lui travestita da boccale di [[birra]], lo fa ragionare dicendogli che era inutile sfogarsi ora quando ben presto avrebbe avuto l’occasionel'occasione per sputtanare Agamennone, magari con delle foto compromettenti prese dalda Web[[Chatroulette]]. La profezia fa gongolare Achille che, rinfoderata la spada, rassicura Agamennone dicendo che per ora non gli avrebbe sputato in un occhio, ma che lo [[sputo]] era solo rimandato a quando avrebbe avuto più saliva in bocca. Agamennone intanto dà ordine di riportare Criseide dal padre e di andare a prendere Briseide dalla tenda di Achille, ed incarica di far questo il più [[paraculo]] dei suoi guerrieri, ovvero '''[[Ulisse]]'''.

Ulisse ci è stato da sempre tramandato come l’eroel'eroe pensante, scaltro, quello che ragiona, come se il resto degli Achei fossero tutti una manica di [[Testa di cazzo|teste di cazzo]]. Ulisse aveva studiato, elementari, medie e poi il diploma di [[geometra]] alle serali. Ulisse era l’unicol'unico in tutta l’l'[[Acaia]] che sapeva fare le divisioni a due cifre. Ulisse sapeva parlare bene, per questo Agamennone gli faceva sempre scrivere i bigliettini d’d'[[auguri]]. Certo Achille rimaneva sempre il più forte, ma sapeva contare solo fino a dodici:

Intanto Teti, la madre di Achille, è felice per il divorzio tra il figlio e Briseide giacché mal sopportava di sapere suo figlio sistemato con l’l'[[ucraina]] di turno: lei avrebbe tanto voluto fargli sposare la figlia dell’avvocatodell'avvocato Rampetti, quella dell’internodell'interno 5, che il babbo aveva già un posto libero per lui in studio. Ma visto che il figlio piangeva la mattina, piangeva il pomeriggio, piangeva la sera pensò: “"''qui ci becchiamo tutti i reumatismi!''”" Ed andò a conferire con [[Zeus|Zius]], lo zio di tutti gli dei, l’equivalentesignore delle forchette nelle prese elettriche, l'equivalente del nostro [[Dio]] cristiano, solo molto più incazzoso e interventista del nostro. Ironia della sorte anche Zius aveva sulle palle a morte Agamennone perché quando era [[ispettore]] alla [[motorizzazione]] bocciò suo figlio [[Eracle]], che dovette farsi tutte le dodici fatiche viaggiando in [[autostop]] sulla [[Salerno-Reggio Calabria]]. Con tutti i nemici che aveva, Agamennone è un [[miracolo]] che non sia schiattato di [[acne]] fulminante a 6 anni. La prima serie dell'Iliade si conclude con un gigantesco banchetto sull’sull'[[Monte Olimpo|Olimpo]] in cui Zius, ubriaco come una zampogna e in crisi d’astinenzad'astinenza d’ambrosiad'ambrosia, invia [[Mercurio]] (dio dei termometri) a prenderne una bella scorta al banco Ambrosiano.

Di Elena sappiamo che sua [[madre]], Leda, venne rapita e penetrata da Zius travestito da [[cigno]] e purtroppo questa non era una novità. Spesso Zius infatti si camuffava nelle cose più strane (roccia, cigno, albero, pasta alle vongole, calzino spaiato, bottiglia di rosolio, [[zampirone]], pacchetto di [[sigarette]], preservativo alla menta) pur di non farsi riconoscere agli occhi degli umani e mettere le mani tra le cosce di una bella [[donna]]. Elena era proprio venuta su con lo stesso carattere “spensierato”"spensierato" del [[padre]].

Menelao era un [[idraulico]], quindi era ricchissimo e quindi, come ogni comune [[tamarro]] di [[periferia]], s’eras'era tolto tutti gli sfizi tra cui il palazzo col [[soppalco]] abusivo, la vacanza annuale in [[Thailandia]] e nel [[Villaggio vacanze]] a [[Sharm El Sheik]] e l’immancabilel'immancabile [[SUV]] creato per scalare le montagne ed usato per guidare in città. L’unicaL'unica cosa che non poté comprarsi fu un [[cervello]] e la [[fedeltà]] di sua [[moglie]]. E manco a dirlo erano le sole due cose che gli mancavano.

Un bel giorno Elena vede [[Paride]] discutere dell’ultimodell'ultimo libro di [[StefanoFabio BenniVolo]] e se ne innamora. L’amoreL'amore sarà anche cieco ma in questo caso fu totalmente idiota: Paride infatti era un brocco, un cagasotto, un soggettone [[allucinante]] che non si allenava mai con le armi e passava le giornate a giocare alla [[Playstation]] e a sbavare sui siti porno senza mai entrare a pagamento. Ma Paride, strano a dirsi, era figlio di suo [[padre]]. E suo padre era [[Priamo]], proprietario dell’interadell'intera catena [[Conad]] della zona di Lambrate-Abbiate Grasso nonché Re di Troia. Mica scema la ragazza!

Menelao sfonda di mazzate Paride, che ha il fisico di un cannolicchio con la bronchite. Ma proprio quando sta per finirlo con un’incornataun'incornata stile [[Zidane]] interviene [[Afrodite]] che interrompe la partita per [[nebbia]]. Paride fugge come un [[coniglio]] con la [[colite]], entra nelle [[mura]] della [[città]], sale sulla [[torre]] più alta, si fa circondare da 15 soldati e grida a Menelao:

{{quote|Scappa scappa, cagasotto! T’haT'ha detto bene che c’erac'era la nebbia!|}}

[[File:Karateka gifinetto.gif|thumb|[[Patroclo]] prova a imitare Achille.]]

Gli dei sono ormai esausti: la serie perde mordente e i personaggi sono stereotipati, vorrebbero interrompere la guerra ma Zius vuole comunque salvare Troia. E a tale scopo invia a Troia Athena, Athena delega ad Apollo, ma Apollo c’hac'ha da fare e delega a Mercurio, Mercurio che si scoccia di andare sempre lui invia un [[corriere]] DHL a riferire a Pandaro di scagliare una freccia contro Menelao, così, giusto perché Menelao sta sul [[cazzo]] a mezzo [[Olimpo]].

[[File:Bruttohitler.jpg|left|thumb|180px|Il simpaticissimobel Paride.]]

Per volere di Apollo e di Atena, che ormai sono gli unici due dell’Olimpodell'Olimpo che si stanno divertendo di fronte a questo massacro, viene organizzata una simpatica [[lotteria]] della morte: [[Ettore]] sfida a duello uno degli Achei, estratto tramite sorteggio.

Lo scontro inizia all’albaall'alba e dopo tre giorni e tre notti non c’èc'è ancora un vincitore. Atena esausta spara un colpo di [[pistola]] ad Aiace e proclama democraticamente Ettore vincitore dello scontro.

Intanto appare un sinistro presagio. Un'[[aquila]] vola con una scatola di [[Simmenthal]] tra gli artigli: secondo Polidamante, fratello di Finish Brillantante, si tratta di un presagio funesto, ma Ettore decide di continuare comunque l’assediol'assedio e imbracciato un [[fucile]] spara all’aquilaall'aquila e si fotte la Simmenthal. Poi, alla guida di una fila di [[carro armato|carri armati]], riesce ad abbattere le fortificazioni greche e a penetrare nel campo acheo.

Patroclo è stufo dell’immobilismodell'immobilismo di [[Achille]] (che da quando è arrivato sulle spiagge di Troia sta pensando solo a prendere il [[sole]] e scolpirsi i [[pettorali]]), così indossa elmo, corazza, scudo, giarrettiera e spada dell’eroedell'eroe greco e va a combattere a fianco dei Mirmidoni.

Accorrono Aiace Pinzimonio, fratello del defunto Telamonio, Idomeneo, Merione e Merendero, e tutta la compagnia kinder.

Patroclo fa strage di troiani ma arrivato allo scontro con Ettore muore per un colpo mortale all’all'[[alluce]] sinistro.

*parlare male dell’dell'[[Inter]]

Quando viene a sapere la notizia, Achille si sta spalmando l’l'[[olio abbronzante]]. Antiloco e Antilope giungono trafelati per dirgli che la battaglia è persa e che Patroclo è [[morte|morto]] come uno [[stronzo]].

È un’altraun'altra giornata di guerra a Troia, e intanto gli dei si dividono in schieramenti e fanno scommesse sui vincitori:

{{dialogo2|Achille|Dov’èDov'è Bo Derek??||}}

Apollo allora si rivela nella sua divinità ad Achille che lo rincorreva e l’eroel'eroe greco va su tutte le furie cercando Ettore per sfogarsi. Il troiano, terrorizzato, fugge: tre volte i due fanno il giro delle mura della città ed Ettore è sempre in testa finché Atena, assumendo le sembianze di una [[pecora]], convince Ettore ad affrontare il suo nemico:

Ettore alla fine si convince e propone ad Achille di rendere alla [[famiglia]] il corpo di quello dei due che sarà ucciso, ma il gesto di Achille di alzare il dito medio verso Ettore ha tutta l’arial'aria di un secco NO.

Il duello inizia, volano lance, scudi, [[padella|padelle]], bicchieri. Poi si passa al duello con le spade. Distrutte le spade, i due si affrontano nella lotta coi cuscini, poi a colpi di asciugamani bagnati, infine, avendo finito tutte le armi a disposizione gli eroi danno [[vita]] all’ultimoall'ultimo duello armati dei loro spazzolini da viaggio. Achille riesce a vincere incastrando il suo spazzolino tra le mascelle di Ettore, ferendolo a morte.

Achille, accecato dall’dall'[[odio]], fora i piedi del cadavere e lo trascina attaccato al carro, assieme alle lattine e a un vecchio cartello con la scritta ''“Just"Just Married”Married"'' ancora attaccato alla biga.

Si tengono i solenni funerali di Patroclo: il rogo arde per tutta la notte e per poco non brucia mezzo accampamento acheo. Alcuni approfittano del rogo di Patroclo per cuocerci sopra uova e salsicce, sperando che [[Achille]] non se accorga.

La corsa è vinta da UlisseOdisseo che grazie alla sua proverbiale astuzia fa ricorso al [[doping]] prima della competizione. La [[salma]] di Ettore è ancora presso il campo acheo: è stata legata ad un palo per mantenerla in piedi e c’èc'è un cartello con la scritta ''“piacere"piacere, Salvatore Gargiulo- datemi un bel calcio in culo”culo"'' attaccato al [[collo]]. Qualcuno gli ha pure disegnato i baffi con un pennarello e sulla testa ha una parrucca bionda da [[donna]]. È davvero troppo, gli dei tanto per cambiare devono intervenire.

Siamo ormai all’ultimaall'ultima stagione e gli autori cercano di catturare lo share con improbabili [[colpo di scena|colpi di scena]].

Innanzitutto gli dei, mossi a [[pietà]] per il povero Priamo, stabiliscono che Achille restituisca il corpo di Ettore, o meglio, quello che ne rimane. Intanto Priamo decide di entrare nottetempo nella tenda di Achille per supplicarlo di rendergli il corpo di suo figlio promettendogli in cambio la benevolenza dei troiani e un [[CD]] di [[Nino d’Angelod'Angelo]].

Seguono poi i [[funerale|funerali]] del povero Ettore, che diviene suo malgrado un’un'[[icona]] del mondo [[gay]] troiano.

Poi monta a bordo della sua [[moto]] e si dirige verso luoghi inesplorati e mai visti dall’uomodall'uomo: destinazione [[Cesenatico]].

L’ultimoL'ultimo dialogo del [[poema]] è tra Achille e Pannolone, fratello minore di Deucalione:

{{dialogo2|Pannolone|E dov’èdov'è?||}}

*'''Andromaca:''' [[Andromaca]] si risposerà con l’l'[[avvocato]] Bigliozzi, suo vicino di casa, che stava pure messo bene a soldi.

*'''Patroclo:''' Patroclo è morto! Ma l’avetel'avete letto l’articolol'articolo sì o no?

*'''Elena:''' divorzierà da Paride dopo 4 mesi di [[matrimonio]] e scapperà con l’istruttorel'istruttore di [[sci]].

*'''Ulisse:''' ci metterà trent’annitrent'anni per riuscire a ritrovare la strada di casa. Appena arrivato ad [[Itaca]] la prima cosa che farà sarà comprarsi il [[Navigatore satellitare|Tom-Tom]], le seconda beccare la moglie a letto con Abdul, fattorino del meccanico giù all'angolo.

*'''[[Cassandra]]:''' resterà da sola e con la casa piena di gatti. Pubblicherà un libro dal titolo: ''l’artel'arte di portare sfiga'' - Grattapacco editore.

[[Categoria:LibriOpere letterarie]]