Il commissario Montalbano: differenze tra le versioni

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Nelle storie di Montalbano i principali cattivi sono due famiglie [[mafia|mafiose]], i Sinagra e Cuffaro.<ref>Nella fiction, casualmente, "Cuffaro" viene pronunciato con l'accento sulla u invece che sulla a.</ref> Un tizio ha insinuato che i nomi fossero un riferimento a [[Frank Sinatra|un cantante]] e [[Totò Cuffaro|un politico]] entrambi collusi con la mafia, ma si trattava di un pazzo ubriacone, tanto è vero che è morto in un incidente d'auto...
 
In tutto questo, però, non solo i mafiosi non vengono mai presi, come pure è normale, ma neanche vengono mai cercati. Inoltre il vecchio padrino dei Sinagra è un grande amico di Montalbano, che invita spesso nella sua mega-villa in stile hollywoodiano. In realtà, ogni volta che Montalbano varca il cancello della villa ritorna preda della sua crisi d'identità e si dimentica completamente di essere un commissario di polizia, e quindi trova assolutamente naturale fare una chiacchieratina con un sanguinario boss di Cosa Nostra.<ref>Questa motivazione è stata usata anche dalla difesa di [[Giulio Andreotti]] durante il suo processo, prima che intervenisse la [[prescrizione]].</ref> D'altro canto anche il boss si dimentica del suo ruolo di cattivo e omertoso capo clan e così tra un vistoso tremito di ParkisonParkinson e l'altro ricorda assieme a Montalbano i bei tempi andati aiutandolo immancabilmente a compiere il suo dovere. Per questo "sentimentalismo del boss", grave patologia che sopraggiunge in tutti i boss malavitosi oltre l'ottantina, nella realtà i giovani picciotti uccidono i boss al compimento dell'ottantesimo anno d'età, rendendo così ardue agli inquirenti le indagini.
 
== Le donne ==
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