Il Codice da Vinci: differenze tra le versioni

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== La storia ==
'''Il Codice Da Vinci''' nasce in una notte di luna piena mentre [[Dan Braun]]{{nota disambigua|Dan Brown}}, scrittore e inventore del famoso rasoio elettrico, mentre sta fumando un cannarozzo, inciampa per le scale di casa e urta col melone nel muro. L'idea si forma pian piano nel cervello mononeuronico dell'autore e subito gli viene un gran mal di testa: "Volevo narrare di un mistero irrisolto dalla notte dei tempi fino ad oggi per metterglielo nel culo al "Quesito della Susy", commenta Dan. La trama infatti racconta di un illustre nonchè stimato fruttivendolo di nome [[Robert Langdon]] che ha la fissa della [[simbologia]]; egli cerca i significati più introspettivi e arcani nelle mele renette e nei mapo. Dopo vari studi, Robert porta alla luce una frase scritta dalla stessa mano di [[Leovinci da Nardo]] scritta su una foglia di albicocca: "O, Draconian devil! Oh, lame saint!" che anagrammato svela il mistero: "Vattela a piglià 'nder culo è finito il giallo ocra!". Robert si fa aiutare da una mignotta francese e da un suo amico studioso della "Storiografia applicata ai simboli religiosi e all'inturgidimento fallico", e parte alla volta di Parigi per trovare un cryptex nascosto nella casa di Sarkozy e di Carla Bruni. Il cryptex porterà alla luce il mistero dei templari, o i Santo graal, oppure le mutande usate di [[Cristiano Malgioglio]].
 
 
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