Guglielmo Tell: differenze tra le versioni

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Le autorità che non avevano la minima idea di che razza di vita schifosa conducesse al momento Guglielmo decisero di sbatterlo in cella in attesa che un qualche [[giudice]] tornasse dalle vacanze estive per processarlo.
Passati i tre mesi in cui venne completamente dimenticato nelle segrete del palazzo della città venne condotto dinnanzi al giudice per decidere di cosa farnefare della sua vita.
 
Viste le pesanti accuse a suo carico la sentenza non poteva che essere la [[pena di morte]] per martellamento ai coglioni, ma il signore del luogo dall’alto della sua clemenza decise che Guglielmo avrebbe avuto salva la vita se avesse superato la seguente prova: avrebbe dovuto centrare in pieno con una freccia una forma di [[formaggio]] svizzero non stagionato, dal tipico odore di [[cesso]].
 
Il signorotto che non era poi così tanto clemente e anzi era un bel figlio di puttana, rese ancora più difficile la prova cambiando la forma di formaggio con una mela della Val di Non e posizionandola in testa all’odiato Gualtierino.
Se il padre avesse sbadatamente frecciato il figlio al posto della mela sarebbe stato ucciso a sua volta, se avesse spaccato a metà la mela salvando anche il bruco che vi viveva al suo interno avrebbe avuto salva la vita e sarebbe tornato sano e salvo a casa e spedito in Italia clandestinamente.
 
La mattina della prova tutto il paese e l’hinterland si era riunito per assistere alla [[figura di merda]] che Guglielmo stava per offrire alla folla. Quel giorno ci sarebbe stato un infanticidio e un impiccagione molto probabilmente. Oppure un melicidio.