Guerre persiane: differenze tra le versioni

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{{Cit2|Cazzo! Dopo questo io torno a fare l'impiegato|[[Serse]] mentre assiste alla battaglia}}
 
==Seconda guerra persiana bisdue - La vendetta==
Nella primavera del [[479]], ad un anno dalla sconfitta di Salamina, quell'idiota di [[Serse]] decise di prendersi la sua rivincita. Fece dunque ripartire l'offensiva da un contingente [[persiano]] che aveva stazionato tutto l'inverno in Tessaglia, aiutato da quei voltagabbana dei Tebani. Le truppe, comandate dal condottiero Merdonio, marciarono subito verso l'Attica. Gli Ateniesi, che solo da pochi mesi avevano ricominciato ad abitare ad Atene, furono costretti ad
abbandonarla di nuovo e a chiedere nuovamente aiuto agli [[Spartani]]. [[Sparta]] però si era scocciata di reggere il moccolo a quegli effeminati intellettuali da strapazzo, incapaci di badare a sé stessi, degli [[Atene|Ateniesi]] ed inizialmente si mostrò riluttante ad inviare truppe. Qualcuno però fece notare che gli Ateniesi, cagasotto com'erano, sarebbero stati capaci di allearsi coi Persiani pur di aver salve le chiappe <ref>Be' non tutti hanno lo spirito di sacrificio di [[Leonida]] o forse semplicemente non tutti sono così stupidi...</ref>, quindi inviarono delle divisioni corazzate guidate dal generale Pausania. La battaglia si svolse fra le rovine di Platea e, nonostante il loro notevole svantaggio numerico, portò la vittoria ai [[Greci]].
 
Non contenti del successo ottenuto , gli Ellenici si spinsero fino all'Asia per dare definitivamente una lezione ai Persiani ed attaccarono la loro flotta, ancorata presso il promontorio di Mileto, stroncando definitivamente l'invasione [[Persia|Persiana]] ed umiliando quel vanaglorioso di [[Serse]] che dopo la sconfitta di ritirò dalle scene per andare a vivere in pace con il suo [[fidanzato]]
 
 
 
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