Guerre persiane: differenze tra le versioni

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Poco dopo la rivolta, il Gran Re '''[[Dario]]''' decise di dare una bella lezione ad [[Atene]] ed Eretria, sperando di riuscire a prendere due [[piccioni]] con una fava e sottomettere anche la [[Grecia]] intera. Le truppe persiane si diressero dunque ad Eretria e rasero al suolo la città senza particolari problemi. La rasero così bene che ci poterono costruire un campo da [[bocce]].
 
Dunque si attestarono sulla pianura di [[Battaglia di Maratona|Maratona]] pronti ad invadere [[Atene]]. La situazione per gli Ateniesi era pessima, anche perché erano in svantaggio numerico notevole. Fu lo stratego [[Milziade]] a prendere la decisione che salvò la città: egli decise che, invece che attendere l'attacco, le truppe Ateniesi avrebbero dovuto tentare l'offensiva per prime sfruttando l'effetto sorpresa. L'idea era di per sé una stronzata, ma grazie ad una occasione fortuita essa salvò la città (e la reputazione di Milziade): infatti egli, senza saperlo, attaccò proprio mentre i [[Persia|Persiani]] stavano partecipando ad un [[pigiama party]] per il compleanno di Artaferne e dunque erano assolutamente impreparati al combattimento, nonché [[sbronza|sbronzi]] marci.
[[File:Serse con cappello bandiera pop-corn.jpg|left|thumb|250px|Serse [[assiste]] alla [[battaglia di Salamina]].]]
Tale fortuita commistione di eventi decretò la salvezza di [[Atene]] e il definitivo sputtanamento di [[Dario]], che morì poco dopo per [[dissenteria]]<ref>Ve lo immaginate un re che muore sul cesso, no dico, ve l'immaginate la scena? Svuotato di ogni liquido come una lumaca rinsecchita e il volto stremato. Che fine onorevole.</ref>, cedendo il potere al figlio degenere, '''[[Serse]]'''.
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Al Gran Re Dario era succeduto il figlio Serse, un platinato negro noto ai più per la sua profonda voce da tenore e per le sue malcelate abitudini [[frocio|promiscue]]. Serse era deciso a vendicare l'umiliazione subita dal padre, dunque mise a punto un enorme quanto pauroso esercito, deciso ad invadere la [[Grecia]].
Atene e Sparta quando vennero a sapere della cosa si mostrarono decisamente preoccupate, infatti si erano vantate per anni di aver sconfitto le orde [[Persia|persiane]] a [[Battaglia di Maratona|Maratona]] (nonostante la schiacciante inferiorità numerica) e di fronte ad una sconfitta sarebbero diventate lo zimbello dell'[[Egeo]]. Decisero dunque di organizzare un'assemblea fra le città greche per decidere come opporsi al nemico. Non mancarono però le mancate adesioni di città come [[Argo]] e [[Tebe]] che anticipando di qualche millennio la [[Svizzera]] si dichiararono neutrali, ponderando subdolamente di saltare sul carro del vincitore.
 
{{quote|Vogliamo bene a tutti e due, abbiamo bisogno di una [[pausa di riflessione]]... ma possiamo rimanere amici!|Messaggero di [[Argo]] si giustifica di fronte all'assemblea}}
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===Le Termopili===
{{vedianche|Battaglia delle Termopili}}
{{Cit2|[[sparta|Spartani]], cosa vogliamo fare con questi popoli che premono alla frontiera per entrare nel nostro paese?|[[Leonida]] prima della battaglia}}
{{Cit2|Aiutiamoli a casa loro!|Gli [[Sparta|Spartani]] rispondono al Re}}
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==La battaglia di Salamina==
{{vedianche|Battaglia di Salamina}}
 
Tutto sembrava oramai perso per i nostri amici Greci, ma l'astuto Temistocle aveva un asso nella manica. Egli fece attestare la flotta nello stretto braccio di mare che separava Salamina dalla costa. Dunque scrisse a Serse fingendo di voler tradire i suoi compatrioti e consigliandolo di attaccare la flotta proprio lì.