Gita scolastica: differenze tra le versioni

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Dopo faticose trattative si giunge, in genere, a una conclusione soddisfacente per tutti: ogni studente ha la sua camera, ogni camera ha i suoi studenti. Bene! Corre l’obbligo di rilevare che tutto ciò risulta totalmente inutile: un puro esercizio di [[retorica]] e di arte contrattuale, o forse semplicemente una tattica per illudere i professori. Infatti, nessuno studente che si rispetti dormirà mai nella camera che gli è stata assegnata, pena l’esposizione al pubblico ludibrio.
 
Dormire è una parola grossa, richiama lenzuola profumate, guanciali di piume, materassi confortevoli, mentre, prima di tutto, i nostri eroi provvedono a personalizzare le loro camere con innaffiature di [[Coca cola|Coca]] e alcolici vari, briciolame alimentare assortito, coltri di fumo modello raffineria, puzza di piedi e deodoranti; e poi in gita, per definizione, non si dorme, al massimo ci si schianta: è il fisico che, a dispetto del [[cervello]] che avrebbe programmato chissà quali altre spericolate avventure, a un certo punto, dopo due notti di scorribande, marca visita stramazzando al suolo. Gli studenti vengono ritrovati privi di sensi nei luoghi più disparati: terrazzini, corridoi, ascensori.Va da sé che durante il giorno si registri qualche scompenso: intere scolaresche si aggirano per le strade delle più belle capitali europee in stato di trance, [[zombie]] al rallentatore, sguardi vacui, articolando a fatica monosillabi solo in caso di esigenze primarie: fa-me, se-te, pi-pì. I professori commentano soddisfatti: ''"Però, oggi sembrano più tranquilli".''
 
== La doccia (o dell’apparire). ==
Utente anonimo