Giovanni Pascoli: differenze tra le versioni

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=== La concezione metafisica di "nido familiare" ===
 
Giovanni Pascoli passò l'infanzia a farsi abusare dalla famiglia senza avere mai l'occasione di far conoscenza con altre persone esterne. La sua personalità debole, come si direbbe attualmente: "[[coglione|minchiona]]", scatenò però in lui un affetto esagerato per quell'ambiente, che interpretò come unico posto in cui era sempre vero dire che Giovanni esisteva. Dato che effettivamente era SEMPRE VERO che pascoli esisteva in casa, visto che era SEMPRE costretto forzatamente a stare lì, ebbe una visione della famiglia come "''l'unica entità reale che poteva plasmarmi forma, crearmi voce, vitalizzare il rapporto psico-fisico che correla biunivocamente l'essere fisico dall'essere spirituale-entimologico, demigrare il non-nulla cosmico per generare metafisicamente ciò che io avrei pensato di VOLER essere se avessi avuto l'opportunità di pensare a cosa avessi POTUTO essere, coercizione fra entità, realtà razionale, fantasia irrazionale, Dio e il mio piccolissimo ammasso scrotale grasso che si usa nominare "pene", il ciò che mancava al completamento della catena filosofica che tenta di dare un interpretazione sul senso della vita, ede soprattutto un posto dopo poter pisciare e dormire''" [estratto dal saggio "''[[Io, me e Irene]]''", di G.Pascoli].
 
Non si è certi sulla ragione per la quale scelse di usare il termine "'''nido'''". La teoria più seguita è quella che tiene conto del fatto che il Pascoli sia una grandissima [[testa di cazzo]]: il [[pene]] viene soprannominato "[[uccello]]", e gli uccelli abitano nel "'''nido'''"; un'altra teoria è basata sul fatto che Pascoli si sia ritrovato quell'oggetto incastrato nell'[[ano]] dopo essersi risvegliato dal [[coma]]; esistono inoltre altre teorie, tutte simili, accomunate dall'ipotesi che il Pascoli abbia semplicemente scelto una parola a caso e solo dopo che quella parola ottenne successo ne inventò il significato.
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