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'''Giovanni Pascoli''', è stato il simbolo italiano dell'inutilità sociale, spesso preso in considerazione come promotore di masse di [[Gente come te|sfigati segafondai]], ha reso evidente la sua debolezza mediante la [[poesia decadentista]] ma è anche conosciuto come [[grasso]] "[[patriota]]" italiano di fine [[ottocento]].
== Biografia ==
=== L'infanzia nel "nido" familiare ===
Nasce a [[San Mauro di Romagna]] (in [[Emilia Romagna]]) all'età di 3 anni, nel 1850erotti. Ha passato la maggior parte dell'infanzia ad essere sfruttato dalla sua [[famiglia]]:
Alla [[madre]] ('''Filippa Gianfilippa''') piaceva molto pulire la casa ma, non avevando denaro e voglia di andare a comperare uno straccio, era d'uopo ad usare il debole corpo del giovane Giovanni come straccio e/o pezza; Il [[padre]] ('''Don Vito Pascoli Corleone''') era un accanito fumatore ma, come la moglie dannatamente pigro, per cui usava la testa del figlio come posacenere (Giovanni diventò calvo all'età di 8 anni); La [[sorella minore]] (di nome '''Fabio''') era una appassionata di [[scultura]] con martello e scalpello, ma ignorando che quest'arte si applicava a blocchi di [[pietra]] o [[cemento]], si allenava direttamente sul corpo del fratello; La [[sorella maggiore]] ('''Orazia''', soprannominata "[[Ninfomane]]" a causa della sua passione per le ninfee della mitologia greca) usava il corpo di Giovanni come base per piantare ombrelloni e le sue mani per grattarle la schiena (esigeva che le due funzioni dovevano essere svolte contemporaneamente, ciò complicò ulteriolmente la sessualità futura del bambino);[[Immagine:gollum.jpg|left|thumb|300px|Pascoli alla tenera età di 9 anni, notare il corpo logorato dagli abusi familiari]] Gli altri tre [[fratelli]] ( [[Qui, Quo, Qua|
Inoltre alla famiglia si aggiungevano altre 5 sorelle, 2 fratelli, 5 nonni, 7 bisnonni, 12 zii, 24 cugini, 2 madrigne, 2 padri (la madre naturale era di [[Puttana|facili costumi]]), 3 cani, 4 gatti, 2 uccelli, ed altri 5 elementi di cui si sconosce sia nome che sesso che razza che aspetto.
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L'unica persona della quale riuscì a memorizzare sia nome che aspetto e riuscì in ogni occasione ad attribuirli biunivocamente alla stessa entità fu il padre naturale: [[Immagine:Musodigomma.jpg|left|thumb|170px|Ritratto di Don Vito Pascoli Corleone]]'''[[Don Vito Pascoli Corleone]]'''.
Quest'uomo, di origine [[Sicilia
A causa delle sue attitudini mafiose '''Don Vito Pascoli''' si fece parecchi nemici, che tentarono più volte di assassinarlo, ma riuscì sempre a restare illeso grazie all''''assidua presenza del figlioletto''' che si prestava spontaneamente (o meno) da scudo umano per le pallottole dei sicari. Infatti accompagnare il padre nei viaggi d'affari mafiosi era l'unico '''[[svago]]''' che veniva concesso al piccolo, anche se l'unico a ritenerlo tale era lui stesso visto che per il [[padre]] era solo un giubbotto antiproiettili, un posacenere portatile, un caprio espiatorio per i rivali e, se disposto nell'oportuna posizione, anche una comoda poltrona da viaggio, ovviamente però non veniva mai slegato dalla casa: semplicemente sostituivano la "corda casalinga" (lunga quanto un [[pene]] comune) alla "corda da viaggio" (lunga quanto il [[pene]] di [[Mandingo]]).
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*"''Che palle però!''" (1903, opinioni sull'esperienza della Divina Commedia)
*"''Storie di amore rompiballe''" (1903, i futuri testi per la sua erede,
==== Saggi ====
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{{Scrittori}}
▲[[categoria:Poeti]]
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