→Dopo l'attentato: i primi studi, l'amicizia con Gabriele D'Annunzio, le prime poesie
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=== Dopo l'attentato: i primi studi, l'amicizia con Gabriele D'Annunzio, le prime poesie ===
Immediatamente dopo lo scoppio del padre, Giovanni decise di fuggire dalla realtà: si mise semplicemente a correre seguendo traiettorie stupide simili a quelle del volo delle mosche, delimitato dalla corda da viaggio (anche se non si è certi che si fosse accorto di averla). Dopo diversi giorni notò che poteva liberarsi facilmente della corda, visto che era costituita da uno spago da cucito, liberatosene andò a rifugiarsi nel primo posto che capitò: uno scatolo di un barbone in prossimità di Castelvecchio. Riuscì a mantenersi in vita per diversi anni e frequentò il Liceo Statale Paritario per Baristi Alcolizzati, ma dato che aveva ancora solo 12 anni lo frequentò come lavavetri e cavia umana per gli esperimenti degli alunni più irrequieti, fra i quali troviamo il giovane Gabriele D'Annunzio con la quale strinse una grande amicizia (simile a quella che aveva col padre). Gabriele D'Annunzio (che anche se era nato 10 anni dopo era 5 anni più grande di Pascoli, perchè a differenza di quest'ultimo aveva interessi per la vagina femminile) era un personaggio molto in voga in quell'ambiente, conosciuto anche con lo pseudonimo di "Gabry Ponte", usò l'ingenuità del Pascoli per accrescere la sua fama e soddisfare le proprie esigenze sessuali durante le carenze di donne (per qualche strana ragione tutte le ragazze del liceo avevano il ciclo mestruale sincronizzato). Giovanni vide in questo ragazzo una nuova figura di riferimento visto che fu l'unica amicizia che strinse in questa scuola: anche qui gli altri alunni, vedendo come veniva trattato da D'Annunzio, lo scambiarono per un oggetto e lo trattavano come tale, i maschi credevano che fosse una porta da campo di calcio, un cestino dei rifiuto parlante o un [[Immagine:CartaIgienica.jpg|right|thumb|150px|Il principale utilizzo delle poesie pascoliane liceali]]banco poggia-piedi puzzolenti; le ragazze lo usavano come portatrucchi (vista l'ampia scelta di buchi nel quale incastrali), sacco da boxe, e pannello per giocare a freccette (sempre ed esclusivamente velenose).
=== Gli anni universitari ===
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