Gianfranco Zola: differenze tra le versioni

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[[File:Luciano Moggi con sigaro.jpg|right|thumb|250px|Luciano Moggi quando ripensava al setter...]]
 
A Corrado Ferlaino occorreva un sosia di [[Diego Armando Maradona]], da utilizzare in cerimonie ufficiali come tagli del nastro e cagate consimili. Chiese consiglio a [[Luciano Moggi]], che aveva, ovviamente, un asso nella manica: si ricordò quella volta in cui ad [[Alghero]], {{censura|dove si era recato per turismo sessuale,}} perse l'aereo di ritorno a causa di un furioso attacco di cimurro che lo costrinse a fare uso di [[Clistere|clisteri]] di kerosene per tre giorni. Ne approfittò per andare a Sassari a vedere una partita della Torres, e prese una cotta per il setter del magazziniere dalla squadra. Fu un vero colpo di fulmine. Da quel giorno insisteva per [[Stupro|sodomizzare]] la povera bestia, con sommo disappunto del magazziniere. Moggi fu infine costretto a ripartire, ma si portò nel cuore il cane. Tempestò di telefonate il magazziniere della Torres, che però ebbe a questo punto un'idea geniale: con un pretesto convinse Zola a seguirlo negli spogliatoi, dove gli fece ingurgitare un integratore al valium. Zola cadde addormentato all'istante. Il magazziniere, utilizzando il vinavil, lo ricoprì con lana di pecora che decorò abilmente con spruzzi di vernice nera, ritagliò abilmente delle orecchie canine, [[Puff, eccolo qua|''et voilà'']], Zola somigliava in tutto e per tutto al setter. Fu spedito senza indugio all'indirizzo di Moggi, ancora addormentato, accompagnato da un biglietto che diceva: "se lo tenga (che non è il contrario di melodia) e mi lasci in pace". Quando Moggi ricevette l'insolito pacco quasi svenne dalla [[Orgasmo|gioia]]. Ma grande fu la sua delusione quando si avvide che sotto la pelliccia posticcia si celava un autentico esemplare di [[homo]] ''nuragicus'', che per giunta gli disse con fare minaccioso: {{quote|Mascru ses? Ti coddo a culu, tando!|}} Che significa: "Sei maschio? Allora facciamo così: tu fai la pecora e io faccio il pastore". Dicono che Moggi abbia risposto: {{quote|Eh no! Io sono zoofilo, mica [[gay|ricchione!]]|}} In ogni caso, Zola fu tenuto segregato in catene nella cantina di Moggi, che lo nutriva con unghie di piedi e brodo fatto con candele di sego, fino a quando, un giorno, il presidente del [[Napoli]] Corrado Ferlaino gli chiese di procurargli un sosia di Maradona. Quando Ferlaino vide Zola pare abbia esclamato: {{quote|E questo qua che cazzo c'entra con Maradona?|}} Ma Moggi sogghignava tranquillo: {{quote|Non lo vedi? È uguale!|}} Fu così che nel [[1989]], Zola fu tesserato dal Napoli.
 
=== La squadra ===
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