Gianfranco Zola: differenze tra le versioni

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=== La squadra ===
 
Zola si ambienta subito all'interno dello spogliatoio: rispolvera le giovanili imitazioni del cinghiale ed entra subito nelle simpatie dei compagni di squadra. A parte qualche atto di [[nonnismo]] da parte di Maradona, che si divertiva un sacco con lui a giocare allo schiaffo del soldato, l'esperienza napoletana di Zola sarà positiva: si rimpinza di pastiera a più non posso, guadagnandoci valori stratosferici di [[colesterolo]]; frequenta il cratere del [[Vesuvio]] per inalarne i vapori, sostenendo che tale operazione gli fluidi[[fica]] le secrezioni; insegna a Maradona come si battono le punizioni, invero con scarsi risultati. Dal [[1989]] al [[1993]] scenderà in campo per 105 volte, rifilando 32 [[Goal|pere]] agli avversari di turno. A Napoli vincerà uno [[Scudetto degli onesti|scudetto]], una Supercoppa Itagliana, una [[Coppola del nonno|Coppa del nonno]], una Coppa dell'Olio, e, in una pesca miracolosa, un fragorosissimo [[Petofonopetofono]]. Tuttavia a Napoli sarà ricordato per le sue imitazioni del cinghiale, ma soprattutto per la sua golosità di pastiera, ed ogni pasticcere napoletano che si rispetti conserva gelosamente nel proprio laboratorio, oltre a quella di [[San Gennaro]], un'immaginetta di Gianfranco Zola.
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