Gianfranco Zola: differenze tra le versioni

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{{cit2|Come tira bene...|Gianfranco Zola sul [[Cocainomane|Pibe de oro]]}}
 
{{wikipedia|Gianfranco Zola}}
 
'''Gianfranco Zola''' (Oliena, 1964 - [[Mai|Lunga e bella vita!]]) è un allevatore di [[calciatori]], grazie ai quali produce in abbondanza latte, formaggio, carni fresche ed insaccati.
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Il giovane Zola si stanca ben presto di fare il [[Truzzo di paesino|buffone]] per quattro [[biddaio|biddai]] beoni, e decide che per lui è giunto il momento di calcare palcoscenici ben più prestigiosi: le stradine polverose della sua Oliena, dove affronta interminabili partite di pallone {{citnec|che di norma iniziano alle ore quattordici, e terminano quando anche l'ultimo moccioso viene riportato a casa a suon di calci in culo dalla madre inferocita, intorno alle ore ventitrè e trenta}}. In questi incontri si raggiungono punteggi tipo [[basket]] (56-44; 72-69; ma anche 115-109), ed il nostro Gianfranco è sempre l'indiscusso capocannoniere. Succede ben presto che egli, per la sua indiscussa superiorità, giochi per le prime quattro-cinque ore con una squadra, e le restanti ore con l'altra, in modo da poter avere dei punteggi il più possibile equilibrati '''[[ma anche no]]'''. Nel giro di qualche mese, però, i compagni di gioco iniziano a mostrare segni di [[Odio|impazienza]] verso Zola, perché è troppo forte per loro. Ha inizio, perciò, un antipatico periodo di [[mobbing]], durante il quale Zola viene estromesso da ogni squadra e dirottato su improbabili mansioni quali svolgere le funzioni del palo, della traversa, della bandierina di calcio d'angolo, e addirittura anche delle righe di gesso sul campo. Il buon Gianfranco subisce ogni sopruso, apparentemente senza protestare. Ha già capito che la vendetta è un piatto che va gustato freddo.
 
== La militanza nella Nuorese ==
 
È l'anno di grazia millenonceventottantaquattro, e Gianfranco Zola abbandona i campetti polverosi di Oliena per i campi <s>di merda</s> in [[erba]] (ma di quella buona!) di quella [[Città fantasma|grande metropoli piena di vita]] che è [[Nuoro]]. Qui hanno inizio le prime esperienze lisergiche del Nostro, suo malgrado: accadeva infatti che l'orripilante tenuta da gioco della squadra locale, {{citnec|la Nuorese, appunto}}, creata con l'improbabile accostamento dei colori verde e azzurro, fosse in grade di scatenare [[Epilessia|crisi epilettiche]] in caso di prolungata esposizione degli occhi, nei soggetti predisposti, e Zola era uno di questi. Le convulsioni, tuttavia, lo rendevano ancora più guizzante ed imprevedibile, un vero terrore per le difese di squadroni come lo Sporting Escovedu, l'Atletico Lollove e il Deportivo Samatzai. L'unico effetto collaterale era un parziale disorientamento spazio-temporale, per cui a un certo punto Zola sembrava [[Lara Croft]] quando viene guidata da uno sprovveduto che gioca a [[Tomb Raider]] per la prima volta: non si contano in quel periodo violente e ripetute capocciate contro i pali; gol falliti a porta vuota a causa di una sua repentina deviazione di 90° all'ultimo istante; vani tentativi di entrare negli spogliatoi creando un nuovo ingresso (sempre a capocciate) a fianco di quello preesistente. Fortunatamente non gli piaceva la [[pallanuoto]].
 
== La militanza nella Torres ==
{{Calcio}}
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