Gastronomia molecolare: differenze tra le versioni

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La cucina molecolare è una disciplina che studia le [[transessuale|trasformazioni]] che avvengono negli alimenti durante la loro preparazione; non ci si ferma al passaggio da cibo crudo a cibo cotto, ma si sperimentano tutti gli altri [[stadio|stadi]], compresa la putrefazione. Proprio in questa ultima fase, avvengono le emissioni di schiume, [[gas]] e gli amatissimi [[fuochi fatui]], che deliziano gli [[fun|estimatori]] di questo genere di [[cucina]]. <br />
Il [[cuoco]] molecolare è in genere [[laurea|laureato]] in [[fisica]] o [[chimica]] poiché, per ottenere alcune preparazioni che solitamente richiedono tempi lunghi (ad es. un [[armadillo]], esposto al [[sole]], raggiunge lo stato [[gas|gassoso]] in sei mesi),
occorre intervenire con [[additivi]] chimici. Questi ultimi, sono utilizzati spesso con lo scopo di stupire il [[cliente]], ad es.: [[formaggio]] che sa di [[pesci|pesce]], [[carne]] che sa di [[banana]], etc. <br />
Se il [[tonno]] sa di [[mercurio]] è normale. Se state mangiando una [[omelette]] e sentite [[puzza]] di uova marce, probabilmente è stato il vicino di tavolo (guardatelo con disapprovazione). <br />
Trattandosi di una vera e propria [[scienza]], è sconsigliato cimentarsi in modo approssimativo in questo genere di cucina. Emblematico l'episodio capitato al [[geometra]] altoatesino Pericle Skurtmayer che, nel tentativo di preparare lo ''"spumone di fieno"'',
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