Gaio Giulio Cesare: differenze tra le versioni

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{{Dialogo|Moglie di Cesare|Cesare, attento alle idi di Marzo!|Cesare|Ma siamo ancora a gennaio.|Moglie|Vabbé tu stai comunque attento.|Cesare|La solita rompipalle.|Moglie|E parla un po' con Bruto, lo vedo strano. E poi sta sempre in camera a bisbigliare con quel suo amico, Cassio.|Cesare|Ma lasciali masturbare in pace.}}
Avrebbe dovuto insospettirlo anche l'atteggiamento di Bruto, poiché in quei [[giorno|giorni]] non faceva altro che sfogliare riviste di [[bara|bare]], aveva prenotato un nuovo set di coltelli stranamente dello stesso numero di quanti erano i senatori e non smetteva mai di chiedergli dove preferisse essere seppellito. <br/>
Dopo tutti questi indizi fusarebbe stato un po' da stronzi presentarsi al senato quel giorno, ma rassicurato dal saluto del figlio "Stai sereno Papi", dopo colazione vi si recò. <br/>
Arrivato in senato, si sedette al suo seggio fatto di ossa di nobili, quando i senatori lo attorniarono con la [[scusa]] di volergli chiedere l'[[autografo]]. Mentre un senatore teneva occupato Marco Antonio fuori parlando di [[fica]], per evitare che prestasse [[soccorso]] o che chiamasse il CXIII, i senatori si scagliarono contro Cesare inferendogli pugnalate. Cesare tentò di resistere, ma quando vide che persino suo [[figlio]], a cui giusto il [[giorno]] prima aveva comprato la biga nuova di zecca, era tra i congiurati, si arrese e si accasciò a [[terra]], pestando una cacca. Scoprire che il suo stesso figlio lo aveva tradito fu per Cesare una vera [[pugnalata]] alle spalle.
 
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