Gaio Giulio Cesare: differenze tra le versioni

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== Vita==
Cesare proveniva da una [[nobile]] [[famiglia]] patrizia, la gens ''Iulia'', che secondo la leggenda annoverava tra i suoi avi il primo re di Roma, ovvero [[Romolo]], e il primo sacco di concime di Roma, [[Remo]]. Giulio aveva due [[sorella|sorelle]], Giulia maggiore e Giulia minore, una terza [[figlia]] fu cacciata perché non si sapeva come chiamarla. La famiglia di Cesare era mal vista, difatti lo [[zio]] [[Gaio Mario]] aveva attirato su di loro l'[[odio]] dei nobili, dei poveri, degli [[schiavo|schiavi]] e dei turisti; in pratica stava sul cazzo a [[tutti]]. Preso in giro dai [[compagno di classe|compagni di classe]], che lo appellarono '''Giulio Cesso''', per vendicarsi delle vessazioni si ripromise di [[conquistare il mondo]]. Si diplomò in ''Strategia militare e vendetta privata'' e fece il tirocinio presso [[Mitridate]] nella [[guerra del Ponto]].
 
Cesare proveniva da una [[nobile]] [[famiglia]] patrizia, la gens ''Iulia'', che secondo la leggenda annoverava tra i suoi avi il primo re di Roma, ovvero [[Romolo]], e il primo sacco di concime di Roma, [[Remo]]. Giulio aveva due [[sorella|sorelle]], Giulia maggiore e Giulia minore, una terza [[figlia]] fu cacciata perché non si sapeva come chiamarla. La famiglia di Cesare era mal vista, difatti lo [[zio]] [[Gaio Mario]] aveva attirato su di loro l'[[odio]] dei nobili, dei poveri, degli [[schiavo|schiavi]] e dei turisti; in pratica stava sul cazzo a [[tutti]]. Preso in giro dai [[compagno di classe|compagni di classe]], che lo appellarono '''Giulio Cesso''', per vendicarsi delle vessazioni si ripromise di [[conquistare il mondo]]. Si diplomò in ''Strategia militare e vendetta privata'' e fece il tirocinio presso [[Mitridate]] nella [[guerra del Ponto]].
 
Cesare crebbe in un [[periodo]] che vedeva contrapposte le fazioni degli optimates, favorevoli all'aristocrazia e che sostenevano il bisogno di portare le [[mutande|mutande]] sotto la tonaca, i populares, che erano [[democrazia|democratici]] e dunque sostenevano che tutti, [[ricco|ricchi]] e [[povero|poveri]], avessero il sacrosanto [[diritto]] di sventolare il loro [[pene|pendaglio]] al [[vento]]. Nonostante le umili origini, Cesare si schierò fin dall'inizio con i populares, poiché gli optimates lo avevano sempre trattato [[male]] e non lo avevano mai invitato a prendere un [[gelato]].
[[File:Benigni vestito da soldato romano.jpg|left|thumb|300px|[[Pompeo]] cerca di riallacciare i rapporti con Cesare.]]
 
A 17 anni ripudiò la sua promessa [[sposa]], Cossuzia, perché aveva un [[nome]] di merda e sfigurava sugli inviti nuziali, per sposare Cornelia Zinna Maggiore, e il solo nome spiega il perché della scelta. Avverso a [[Silla]], costui cercò in tutti i modi di ostacolare l'ascesa di Cesare, fin dalle [[elezioni]] per eleggere il [[capoclasse]] alle elementari, che riuscì a fargli perdere nonostante studiasse a casa da solo. La situazione precipitò definitivamente dopo che Silla divenne dittatore e unico giudice di [[Masterchef]] Roma e Cesare fu mandato a fare il militare presso [[Mitridate]] nella [[guerra del Ponto]]. Qui Cesare si distinse dai commilitoni, se non altro perché capiva da che lato andava impugnata una spada, e per tale ragione ottenne una [[medaglia]] al valore, che gli consentì di tornare a Roma da vincitore.
== Gioventù ==
 
Quando Cesare aveva solo [[sedici]] anni, morì il padre Gaio Giulio Cesare il [[Vecchio]], chiamato così perché uscì già settantenne dall'[[utero]] della madre. Questa rappresentò una grave [[perdita]] per il giovane Giulio, poiché il vecchio era [[morte|morto]] senza dirgli dove aveva nascosto il suo gruzzolo di soldi segreto. Arrivato alla veneranda [[età]] di diciassette anni dovette pensare a cose serie, come contrarre [[matrimonio]], entrare in politica, trovarsi un'[[amante]]. <br/>
Per prima [[cosa]] ripudiò la sua promessa [[sposa]], Cossuzia, perché aveva un [[nome]] di merda e sfigurava sugli inviti nuziali, per sposare [[Cornelia]] Zinna Maggiore, e il solo nome spiega il perché della scelta. La [[ragazza]] era nipote di un populares e questo contribuì ad arrecargli problemi durante la [[dittatura]] di [[Silla]], il quale era avverso ai populares e convinto sostenitore delle divinas, loro avversarie nel saggio canoro di fine anno del senato. Inoltre Silla era ricco da far paura e non poteva permettere che i poveri avanzassero richieste sindacali come salari più alti, pause [[caffè]] più frequenti e pause [[malattia]] per ogni volta che erano colpiti dalla [[peste]]. <br/>
Silla cercò, dunque, in tutti i modi di ostacolare l'ascesa di Cesare, fin dalle [[elezioni]] per eleggere il [[capoclasse]] alle elementari, che riuscì a fargli perdere nonostante studiasse a casa da solo. La situazione si aggravò ulteriormente quando gli fece perdere l'ambito [[compito]] di giudice nel celebre [[concorso]] di Miss tonaca bagnata, con sua grande delusione visto che quell'[[anno]] partecipò persino Poppea la Grande. Inoltre, Silla era avvezzo anche a pratiche di [[bullismo]] nei confronti del giovane: lo chiamava Gay Giulio [[Cesso]], gli rubava i soldi del [[pranzo]] all'uscita del foro e gli ripeteva che sua madre era talmente populares che tutta Roma la conosceva molto bene. <br/>
La situazione precipitò definitivamente dopo che Silla riuscì a concentrare nelle sue [[mani]] il [[potere]] assoluto, diventando dittatore e unico giudice di [[Masterchef]] Roma, perché a questo punto ordinò a Cesare di divorziare da Cornelia, in quanto sua moglie non li vedeva bene insieme. Cesare si rifiutò, in quanto nessuno sapeva fare la [[carbonara]] come la moglie, e Silla meditò di ucciderlo. <br/>
Dovette però desistere quando tutte le sue sorelle, sua [[madre]], sua moglie, la sua [[bisnonna]] e il [[cugino]] lo implorarono di non farlo. Fu così che Silla, persuaso e molto confuso, decise di lasciare in vita il giovane [[marpione]]. Ciononostante avvertì i sostenitori di Cesare dicendo:
{{Cit|Ricordatevi che quello che oggi difendete, un giorno creerà problemi. E non solo perché ha messo incinta metá casa, compresi [[nonna]] Elderina e il cugino Ubaldo, ma perché in Cesare ci sono tanti Gaio Mario.|}}
[[File:Donna che lecca un pene di ghiaccio.jpg|thumb|right|Un'immagine di Cornelia che spiega perché Cesare ci tenesse a non separarsi.]]
Anche se molti storici hanno ritenuto che in realtà intendesse dire che dentro Cesare c'erano stati molti gai [[marinaio|marinai]].
Cesare, temendo comunque che Silla si arrabbiasse dopo aver scoperto che gli aveva lasciato un [[merda|regalino]] sulla scrivania del suo [[ufficio]], lasciò Roma e si rifugiò in Sabina, famosa per le sue [[donna|donne]] e per i [[padre|padri]] coglioni, quindi la [[città]] perfetta per lui. <br/>
Poco dopo, poté finalmente partire per la [[guerra]] e fu spedito in [[Asia]] a raccogliere il [[riso]]. Peró insistette per combattere; cosicché, dopo anni in accademia come sacco di addestramento, poté dimostrare le sue doti in battaglia come [[scudo]] umano da usare in prima linea. In guerra si distinse per il suo coraggio, nascondendosi sotto i [[cadavere|cadaveri]] dei compagni, poiché era comunque uno dei pochi che non erano scappati dal [[campo]] di [[battaglia]] imbrattandosi di [[urina]]. <br/>
Per questo ottenne una [[medaglia]] al valore, il che gli consentì di tornare a Roma da vincitore e di aspirare addirittura al [[Senato]], o per lo meno ad un posto al [[ministero]].
 
== Ritorno a Roma e cazzeggio ==
 
Tornò a Roma casualmente subito dopo aver ricevuto la [[notizia]] della morte di Silla e si presentò al suo [[funerale]] distribuendo inviti per il dopo-festa. APoi quelpartì puntodi decisenuovo peròalla divolta imbarcarsidell'Oriente per Rodi,sconfiggere vistoi che[[Pirati idei postiCaraibi]]. perA Gallipoliquel eranopunto tuttitornò a occupatiRoma, metadove deifu rampolliletto delle[[questore]] famiglie nobilie, delll'epocaanno vogliosi di studiare ladopo, [[geometriaMiss Italia]] euclidea52 ea.C.. inIn particolarequesto ilperiodo si posizionano [[fica|triangolodue]] aleventi rovesciospeciali della [[vita]] di Cesare. ConvintoIl diprimo essersiconsiste imbarcatoin suun [[sogno]] incestuoso, in cui Cesare sognò sua madre che lo sodomizzava con una [[navebanana]] (in sua difesa, non era l'unico a Roma a fare certi sogni su di lei). Piuttosto che preoccuparsi e andare da uno [[crocierapsicologo]] bravo, contandoCesare diinterpretò lavorareil sogno come un [[animatorepresagio]] turistico,di siimminente accorsedominio perósul [[mondo]] e come un segno che indoveva giroassumere nonpiù c'eranopotassio. Il secondo si ebbe quando, di fronte ad una [[vecchio|vecchiettistatua]] intentidi a[[Alessandro Magno]], Cesare giocarescoppiò a canastapiangere eurlando allorache capíAlessandro dialla trovarsisua su[[età]] unaaveva navegià diconquistato mezzo [[pirata|piratimondo]], dovementre benlui prestodoveva divenneancora dare l'equivalente[[esame]] di una [[bamboladiritto gonfiabileromano]]. <br/>
Nel 65 a.cC. Cesare aveva ormai acquistato grande prestigio tra la popolazione, finanziando una [[squadra]] di [[gladiatori]] per gli [[Hunger Games]] dell'epoca; ma la vera svolta si ebbe quando venne nominato pontefice massimo di ottavo livello, pagando una pesante [[somma]] e regalando una cesta di meloni a [[Licinio Crasso]] e, per di piúpiù, offrendo prestazioni sessuali al resto della commissione, per poi scoprire che non era necessario e sarebbe bastato chiederglielo dicendo per favore. <br/>
Durante la permanenza con i pirati, si comportò in modo molto intelligente e scaltro: infatti componeva canzoni d'amore dedicate alla sua lavastoviglie che declamava urlando alla [[due]] di notte, quando nelle docce comuni a [[qualcuno]] cadeva la [[saponetta]] era sempre il primo a piegarsi per raccoglierla e ogni volta che apriva [[bocca]] prometteva ai pirati che dopo averlo liberato li avrebbe fatti uccidere [[tutti]]. Inoltre, quando gli venne chiesto di pagare [[venti]] talenti per la sua libertà, promise di pagarne [[cinquanta]] e senza chiedere la fattura, dimostrando un gran talento nel contrattare. <br/>
Attraccati nell'isola di Farmacussa, dei suoi amici gli pagarono il [[riscatto]], che Cesare gli disse ammontare a cento talenti fregandosi il resto, e, poco dopo essere stato liberato, assunse il comando di una [[flotta]] con la quale in poco tempo catturò i pirati. Come aveva promesso, li uccise crocifiggendoli mentre erano costretti ad ascoltare [[musica]] neomelodica, cosicché se non fossero morti subito si sarebbero senza dubbio suicidati. Da ciò si capì che era meglio non rompere le [[palle]] a Cesare e nessuno si permise più di offenderlo o di disturbarlo mentre stava mangiando o mentre guardava la [[partita]] di [[coppa]]. <br/>
A quel punto tornò a Roma, dove fu letto [[questore]] e, l'anno dopo, fu [[Miss Italia]] 52 a.c.. In questo periodo si posizionano [[due]] eventi speciali della [[vita]] di Cesare. Il primo consiste in un [[sogno]] incestuoso, in cui Cesare sognò sua madre che lo sodomizzava con una [[banana]] (in sua difesa, non era l'unico a Roma a fare certi sogni su di lei). Piuttosto che preoccuparsi e andare da uno [[psicologo]] bravo, Cesare interpretò il sogno come un [[presagio]] di imminente dominio sul [[mondo]] e come un segno che doveva assumere piú potassio. Il secondo si ebbe quando, di fronte ad una [[statua]] di [[Alessandro Magno]], Cesare scoppiò a piangere urlando che Alessandro alla sua [[età]] aveva già conquistato mezzo [[mondo]], mentre lui doveva ancora dare l'[[esame]] di [[diritto]] romano. Inoltre, molti sostengono che la vista delle dimensioni del [[membro]] della statua lo deprimettero ancora di più.
[[File:Soldatini romani.JPG|300px|thumb|left|La battaglia di Farsalo in tutta la sua crudezza.]]
Nel 65 a.c. Cesare aveva ormai acquistato grande prestigio tra la popolazione, finanziando una [[squadra]] di gladiatori per gli [[Hunger Games]] dell'epoca; ma la vera svolta si ebbe quando venne nominato pontefice massimo di ottavo livello, pagando una pesante [[somma]] e regalando una cesta di meloni a Licinio Crasso e, per di piú, offrendo prestazioni sessuali al resto della commissione, per poi scoprire che non era necessario e sarebbe bastato chiederglielo dicendo per favore. <br/>
 
== Il triumvirato e la conquista della Gallia ==
 
Eletto pretore e diventato ancora più [[fico]], Cesare dovette affrontare la [[morte]] di Cornelia, che riuscì a superare con grande difficoltà sposando due [[giorno|giorni]] dopo Poppea, la nipote di Silla, cosicché non solo lo aveva fottuto da vivo, ma alla fine si scopava anche la nipote. Il [[matrimonio]] non durò a lungo, in quanto Cesare scoprì Publio Clodio Porco, introdottosi a casa sua travestito da [[ancella]], che ci provava con la moglie. Molto offeso dal fatto che non ci avesse provato con lui, ripudiò Poppea e si promise che non avrebbe più amato nessuno, dopo la delusione che gli aveva dato Clodio. <br/>
Dopo aver ampliato i confini romani nella [[Spagna]] Ulteriore, che da allora fu ancora più ulteriore, gli vennero offerti il [[trionfo]] militare, un attestato di partecipazione, dei buoni [[regalo]] e cento punti esperienza, che però dovette rifiutare per entrare a Roma e diventare [[console]]; questo per colpa di quel vecchio rompipalle di [[Catone]] l'Uticense]], che non vedeva di buon occhio un [[pazzo]] assetato di potere con un [[esercito]] a marciare su Roma. <br/>
Fu allora che Cesare capì che i tempi erano maturi e strinse un 'alleanza con i due più influenti personaggi dell'epoca. Riunitisi all'[[osteria]] del senato, per non dover pagare, stipularono il cosiddetto [[primo]]Marco triumvirato,Intestino chiamato così perché stipulato da [[treCrasso]] senza palle, l'accordo per spartirsi il potere e per decidere a chi sarebbe toccata l'ultima fetta di [[pizza]]. Egli lo strinse conGneo Pompeo|Gneo Marameo Pompeo, che doveva il suo nome al fatto di avere [[masturbazione|le mani piene di calli pur non avendo mai lavorato in vita sua]], e Marco [[Intestino]] [[Crasso]], che passava lì per caso ed era convinto che stessero giocando a [[Risiko]]. <br/>
[[File:Triade moggi giraudo bettega.jpg|thumb|Il primo triumvirato, o triade.]]
Crasso era l'uomo più ricco di Roma, Pompeo il più onorato militarmente, e insieme avrebbero potuto tranquillamente pilotare la politica romana e la [[Serie A]]. Cesare rispetto a loro non era [[nessuno]], ma fu lui a rappacificarli dopo una violenta [[lite]] su chi avevaera il [[pene]]stato più lungo,figo edurante sfruttò i suoi due potentila [[amico|amici]]guerra per portare avanti la sua [[politicaservile]]. Col loro appoggio, fece passare una [[legge]] con la quale venivano redistribuiti gli appezzamenti di terreno ai piúpiù sfortunati, tra cui i veterani, i poveri e i [[laureato|laureati]] in [[lettere]], ottenendo così l'appoggio dell'intera [[popolazione]]. <br/>
Nel [[qualcosa]] a.cC. Cesare venne inviato nelle province della [[Gallia]] Cisalpina e della GalliniaGallia Transalpina per l'operazione ''Duratura Libertas'' (Enduring Freedom, in antico druidico) allo scopo di spodestare [[Vencingetorige|Vercingeporridge]], capo dei [[Galli]], accusato di possedere [[armi di distruzione di massa]] nel suo pollaio. Inoltre, da questa impresa Cesare trasse ispirazione per il suo primo [[best seller]] ''[[De bello gallico]]'', che, in base alla traduzione, può essere un [[libro]] di [[viaggio|viaggi]] sulle bellezze della Gallia (Il bello della Gallia) o un libro di [[cucina]] (Il bello di cucinare i galli). <br/>
Dunque, da qui cominciò le sue memorabili campagne militari, che lo portarono fino in [[Germania|Tedeschia]], in Britannia, in Mezzo [[Oriente]] e, dove nessuno aveva mai osato prima, nel quartiere Magliana; in poche parole dovunque ci fossero poveri innocenti da uccidere. In questi anni Cesare accumulò un successo dopo l'altro, fino a diventare il [[personaggio]] di spicco della politica e della televisione romana, il che lo portò a scontrarsi con i senatori e con vari ospiti dei [[talk show]], oltre a dover combattere con le [[emorroidi]], a furia di stare a [[cavallo]].
[[File:Julio Cesar.jpg|thumb|Giulio Cesare nella trasferta oltre le Alpi contro il [[Borussia Dortmund]].]]
Dunque, daDa qui cominciò le sue memorabili campagne militari, che lo portarono fino in [[Germania|Tedeschia]], in [[Britannia]], in Mezzo [[Oriente]] e, dove nessuno aveva mai osato prima, nel quartiere Magliana;. inIn poche parole, dovunqueovunque ci fossero poveri innocenti da uccidere. In questi anni Cesare accumulò un successo dopo l'altro, fino a diventare il [[personaggio]] di spicco della politica e della televisione romana, il che lo portò a scontrarsi con i senatori e con vari ospiti dei [[talk show]], oltre a dover combattere con le [[emorroidi]], a furia di stare a [[cavallo]].
 
== La guerra civile e la dittatura ==
 
Concluse le campagne, Cesare cercò nuovamente di rientrare a Roma, ma il senato si rese conto che sarebbe stato troppo [[pericolo|pericoloso]]: l'esercito di Cesare era troppo grande e il [[buffet]] non aveva abbastanza tartine. Per questo e si affidò all'appoggio di Pompeo, che era l'unico [[idiota]] disposto a farlo, pur di non dover stare a casa con quella rompipalle della moglie. Nel frattempo, Cesare chiedeva senza successo al senato di entrare a Roma con l'esercito, dandogli la sua [[parola]] di [[giovane marmotta]] che non li avrebbe trucidati. <br/>
I senatori invece proibirono a Cesare di superare l'uscita del casello [[Rubikone|Rubicone Sud]]. Allora Cesare, in segno di sfida e di bastardaggine, superò con le sue truppe il [[fiume]], che segnava il confine del territorio romano, con grande dispiacere del suo esercito, che non vedeva [[acqua]] da mesi ed era stanco di lavarsi con l'urina di [[cavallo]]. Nel farlo Cesare pronunciópronunciò la famosa [[frase]]: "Alea iacta est", che tradotto suona più meno:
{{Cit|E mo'so [[cazzo|cazzi]] vostri!|}}
[[File:Idi di Marzo a cuscinate.jpg|right|thumb|340px|"Vai al [[pigiama]] [[party]] del senato" hanno detto, "ti divertirai" hanno detto...]]
Inoltre si dice che mentre attraversava il fiume domandasse al [[cuoco]]: {{dialogo2|Cesare|Che si mangia oggi?|Cuoco|Oggi brodino di dado, o Cesare!}}{{dialogo2|Cesare|Ma fa schifo!|Cuoco|Oramai il dado è tratto, sennò vattene in trattoria che ti trattano meglio! Ma guarda questo come mi tratta.}}
Il cuoco fu condannato aalla mortefucilazione da Cesare per indisponenza, tramite fucilazione.<br />
[[File:Soldatini romani.JPG|300px|thumb|left|La battaglia di Farsalo in tutta la sua crudezza.]]
Pompeo avrebbe dovuto combatterlo, ma ormai erano anni che non si prendeva un po' di [[ferie]] e ilin quel momento si diede irreperibile. Dopo una veloce marcia dal [[Nord]] verso il [[Sud]] della [[penisola]], facilitata dal fatto di essere in discesa, Cesare entrò a Roma e instaurò una [[dittatura]]. Allarmato, Pompeo raggiunse l'esercito ancora in canotta e ciabattine da [[mare]], ma ormai era troppo tardi. Lo scontro si ebbe nella [[battaglia di Farsalo]] dove Cesare, secondo il [[gergo]] militare, prese a calci in [[culo]] Pompeo e il suo esercito. Pompeo fuggì in [[Egitto]], ma lì fu ucciso da uno che aveva provato a superare al casello, per la fretta. [[Catone]], alla notizia della sconfitta, si suicidò bevendo una bottiglia di [[Fanta]] calda e sfiatata. [[Cicerone]] non si suicidò, ma lasciò la politica e lanciò una linea di [[profumo|profumi]] e abbigliamento. <br/>
Nel 47 assunse il titolo di ''dictator'' che, di fatto, concentrava nelle sue [[mano|mani]] tutto il potere, promettendo però di assumere il controllo solo nei casi di emergenza. Peccato che fosse proprio Cesare a decidere quali fossero le emergenze, cosicché se un [[gatto]] rimaneva incastrato su un [[albero]] o se veniva previsto [[caldo]] record per l'[[estate]], veniva proclamato lo stato di allarme e Cesare tornava sul trono.
[[File:Dante.JPG|thumb|Cesare rappresentato con l'alloro della vittoria.]]
{{Dialogo|Cesare|Com'è la situazione là fuori?|Servo|Tutto tranquillo.|Cesare|Tutto tutto? Non c'è proprio [[niente]] che non va?|Servo|No niente.|Cesare|Ma dai qualcosa ci deve essere! Una [[vecchio|vecchietta]] che deve attraversare la [[strada]], una [[bambina]] a cui è caduto il gelato...|Servo|No è tutto perfetto signore.|Cesare|Ma da quando questa città è così perfetta? Prima c'erano tanti bei crimini, ti ammazzavano appena uscivi di casa e adesso... Dove andremo a finire?|Servo| Peccato solo che fuori sia un po'umido.|Cesare|Oh mio [[Giove]]! Cosa aspettavi a dirmelo? Sciogli il senato! Siamo in stato di emergenza!}}
Nel 47 Cesare assunse il titolo di ''dictator'' che, di fatto, concentrava nelle sue [[mano|mani]] tutto il potere, promettendo però di assumere il controllo solo nei casi di emergenza. Peccato che fosse proprio Cesare a decidere quali fossero le emergenze, cosicché se un [[gatto]] rimaneva incastrato su un [[albero]] o se veniva previsto [[caldo]] record per l'[[estate]], veniva proclamato lo stato di allarme e Cesare tornava sul trono.
Tenne comunque in [[vita]] in senato come un simpatico [[giocattolo]], divertendosi a guardare e a lanciare noccioline ai senatori mentre questi discutevano, come se contassero [[qualcosa]]. Non ebbe rancore contro i suoi avversari sconfitti, come dimostrò condannandoli a morte per impalata [[ano|anale]]; o almeno quelli che rimanevano, visto che la maggior parte o era scappata o si era nascosta sotto il [[letto]]. <br/>
{{Dialogo|Cesare|Com'è la situazione là fuori?|Servo|Tutto tranquillo.|Cesare|Tutto tutto? Non c'è proprio [[niente]] che non va?|Servo|No niente.|Cesare|Ma dai qualcosa ci deve essere! Una [[vecchio|vecchietta]] che deve attraversare la [[strada]], una [[bambina]] a cui è caduto il gelato...|Servo|No, è tutto perfetto signore.|Cesare|Ma da quando questa città è così perfetta? Prima c'erano tanti bei crimini, ti ammazzavano appena uscivi di casa e adesso... Dove andremo a finire?|Servo| Peccato solo che fuori sia un po' umido.|Cesare|Oh mio [[Giove]]! Cosa aspettavi a dirmelo? Sciogli il senato! Siamo in stato di emergenza!}}
Seppe come farsi amare dal popolo, elargendo denaro e organizzando [[gioco|giochi]] circensi, per lo più consistenti in emozionanti sfide di ex senatori contro [[leone|leoni]] e tigri (per rendere lo scontro più equo ai senatori venivano legate le mani dietro la [[schiena]]). Fece erigere statue raffiguranti lui che sconfigge Pompeo, che scioglie i senatori nell'[[acido]] e che vince la finale di [[Champions League|Champions]]. <br/>
TenneA garanzia della democrazia, Cesare tenne comunque in [[vita]] inil senato come un simpatico [[giocattolo]], divertendosi a guardare e a lanciare noccioline ai senatori mentre questi discutevano, come se contassero [[qualcosa]]. Non ebbe rancore contro i suoi avversari sconfitti, come dimostrò condannandoli a morte per impalata [[ano|anale]]impalamento; o almeno quelli che rimanevano, visto che la maggior parte o era scappata o si era nascosta sotto il [[letto]]. <br/>
Seppe come farsi amare dal popolo, elargendo denaro e organizzando [[gioco|giochi]] circensi, per lo più consistenti in emozionanti sfide di ex senatori contro [[leone|leoni]] e tigri (per rendere lo scontro più equo ai senatori venivano legate le mani dietro la [[schiena]]). Fece erigere statue raffiguranti lui che sconfigge Pompeo, che scioglie i senatori nell'[[acido]] e che vince la finale di [[Champions League|Champions]]. <br/>
Egli, infatti, cercava sempre di accontentare il popolo in ogni modo, tranne una volta: un giorno, mentre Cesare attraversava Roma sulla sua [[biga]] d'[[oro]], un tribuno [[balbuziente]] gli chiedesse: ''"Cesare, il popolo chiede sesterzi"''; e Cesare rispose: ''"No, vado dritto"''.
Proseguì con le sue campagne militari, vincendo le battaglie di Tapso, Munda e [[Waterloo]]. In più era talmente megalomane che facefece rifare la [[battaglia di Zama]] e la rivinsevinse. Si spinse in [[Asia]], dove però le suosue conquiste furono bloccate dal popolo più fancazzista dell'epoca: i Party, il che bloccò le importazioni di [[riso]] e di tavoli da [[ping-pongParti|Party]]. <br/>
Inoltre riorganizzò completamente l'amministrazione, l'[[economia]] e le legge romana. Ma si tratta di cose troppo noiose per parlarne qui e si correrebbe il [[rischio]] che il [[lettore]] chiuda la finestra per cominciare a smanettarsi su [[Youporn]].
 
== Il periodo in Egitto ==
[[File:Donna che lecca un pene di ghiaccio.jpg|thumb|La morigerata [[Cleopatra]].]]
 
Dopo tutto questo [[casino]], Cesare si prese una [[vacanza]] in [[Egitto]], dove intrattenne rapporti dicon [[Cleopatra]], la regina [[ninfomane]]. Cleopatra infatti, [[regina]] d'Egitto, aveva una strana passione per [[serpente|serpenti]], capitoni, mazze da [[baseball]], pali telegrafici, e tutto ciò che aveva forma tubolare. Fu lietissima che in Egitto vi fossero tanti legionari "arrapati" (ossia, dal latino, ''desiderosi di mangiare rape'') e trattenne Cesare in Egitto per tutto il [[tempo]] necessario a ripassarseli tutti, compresi cavalli, cavalieri, elefanti e cammelli catturati ai [[nemico|nemici]]. <br/>
Per la verità Cesare era innamorato di Frucione, un [[numidi|numida]] al servizio di Cleopatra, ma, per l'[[occhio]] del pubblico, finse di essersi innamorato di Cleopatra.
 
== Congiura e uccisione ==
[[File:Portacoltelli_a_forma_di_Cesare.jpg‎|right|thumb|300px|Una statua raffigurante Cesare negli ultimi istanti di [[vita]].]]
Cesare nominò console sé stesso e [[Marco Antonio]] e designódesignò come assistente il suo cane [[DudúDudù]]. Invece [[Bruto]] e [[Cassio]] vennero impegnati nel suo gabinetto imperiale, nel senso che dovevano pulire i [[cesso|cessi]] di casa. Forse per questo Bruto iniziò a nutrire risentimento nei confronti del [[padre]] adottivo. In realtà non aveva mai amato Cesare, fin da quando lo aveva preso al [[negozio]] di [[animale|animali]] quando aveva ormai quarant'anni, anche perché piuttosto che dargli un [[nome]] normale, gli aveva affibbiato un nome da personaggio dei cartoni animati. <br/>
Allo stesso tempo Cassio era rimasto molto deluso da Cesare per non averlo portato con sé in Egitto per il [[Puttan Tour|puttan- tour]] di fine guerra civile. Allora galvanizzò il senato e lo aizzò contro Cesare. A questo punto le attenzioni di tutti puntarono verso Bruto, amante della [[repubblica]] e aderente alla filosofia dello [[stoicismo]] e alla pratica del bastardismo. <br/>
Forse per questo Bruto inizió a nutrire risentimento nei confronti del [[padre]] adottivo. In realtá non aveva mai amato Cesare, fin da quando lo aveva preso al [[negozio]] di [[animale|animali]] quando aveva ormai quarant'anni, anche perché piuttosto che dargli un [[nome]] normale, gli aveva affibiato un nome da personaggio dei cartoni animati. <br/>
Secondo la tradizione Cesare ebbe molti segni premonitori della sua imminente fine: quando camminava i gatti neri si grattavano e il suo corpo aveva smesso di avere un'ombra. Alcuni andarono direttamente da Cesare per avvisarlo del pericolo, ma lui li liquidò credendo che fossero [[testimone di geova|testimoni di geova]]. <br/>
Allo stesso tempo Cassio era rimasto molto deluso da Cesare per non averlo portato con sé in Egitto per il puttan-tour di fine guerra civile. Allora galvanizzò il senato e lo aizzò contro Cesare. A questo punto le attenzioni di tutti puntarono verso Bruto, amante della [[repubblica]] e aderente alla filosofia dello [[stoicismo]] e alla pratica del bastardismo. <br/>
Secondo la tradizione Cesare ebbe molti segni premonitori della sua imminente fine. <br/>
In quei giorni molti [[uccello|uccelli]] volavano attorno al foro cagando sempre addosso a Cesare, i cavalli dell'imperatore scoppiarono a piangere, anche perché li faceva pascolare in un [[campo]] di [[cipolla|cipolle]], e ogni indovino, mago, svitato e anche qualche lavavetri dell'impero avvertiva che Cesare sarebbe stato ucciso. Alcuni andarono direttamente da Cesare per avvisarlo del pericolo, ma lui li liquidò credendo che fossero [[testimone di geova|testimoni di geova]]. <br/>
Nello stesso periodo fu scoperta un'antica [[tomba]] etrusca, che fece slittare di nuovo i lavori per l'ampliamento della [[metro]], su cui c'era scritto che l'imperatore sarebbe stato ucciso, ma probabilmente Cesare sperava che la [[profezia]] parlasse di [[Adriano]]. <br/>
Persino la moglie, che solitamente se ne fregava altamente di quello che faceva il marito purché continuasse a portare i soldi a casa, venne colta da un brutto presentimento. Infatti, la sera prima aveva fatto uno strano [[sogno]], in cui tutti i legionari facevano il "[[trenino]]" mentre Cesare era la "locomotiva". Raccontò il sogno a Cesare supplicandolo di non andare in Senato; ma il [[marito]], indignato, replicò che lui era sempre alla [[testa]] dei legionari, soprattutto nel "trenino".
{{Dialogo|Moglie di Cesare|Cesare, attento alle idi di Marzo!|Cesare|Ma siamo ancora a gennaio.|Moglie|VabbèVabbé tu stai comunque attento.|Cesare|La solita rompipalle.|Moglie|E parla un po' con Bruto, lo vedo strano. E poi sta sempre in camera a bisbigliare con quel suo amico, Cassio.|Cesare|Ma lasciali masturbare in pace.}}
Avrebbe dovuto insospettirlo anche l'atteggiamento di Bruto, poiché in quei [[giorno|giorni]] non faceva altro che sfogliare riviste di [[bara|bare]], aveva prenotato un nuovo set di coltelli stranamente dello stesso numero di quanti eranierano i senatori e non smetteva mai di chiedergli sedove preferiva essere seppellito al [[sole]] o all'[[ombra]]. <br/>
Dopo tutti questi indizi fu un po' da stronzi presentarsi, maal ancorasenato piùquel stronzo è il fatto che di tutti i senatori assenteisti di [[oggi]] nessuno venga pugnalatogiorno. <br/>
Arrivato in senato, si sedette al suo seggio fatto di ossa di nobili, quando i senatori lo attorniarono con la [[scusa]] di volergli chiedere l'[[autografo]]. Mentre un senatore teneva occupato Marco Antonio fuori parlando di [[fica]], per evitare che prestasse [[soccorso]] o che chiamasse il CXVIIICXIII, i senatori si scagliarono contro Cesare inferendogli pugnalate. Cesare tentò di resistere, ma quando vide che persino suo [[figlio]], a cui giusto il [[giorno]] prima aveva comprato la biga nuova di zecca, era tra i congiurati, si arrese e si accasciò a [[terra]], pestando una cacca. Scoprire che il suo stesso figlio lo aveva tradito fu per Cesare una vera [[pugnalata]] alle spalle, che andò ad aggiungersi alle altre [[trentasette]]. <br/>
Pare, inoltre, che Cesare morì esattamente ai [[piede|piedi]] della [[statua]] di Pompeo, cosicché morì come aveva vissuto: in ginocchio ai piedi di un bel [[maschio|maschione]].
 
== Curiosità ==
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{{Curiosità}}
 
*Si dice che [[nessuna]] delle pugnalate inferte a Cesare fu mortale, infatti lui morì di [[infarto]] appena si accorse di essere uscito di casa lasciando l'[[arrosto]] nel forno acceso.
*Bruto scrisse una [[sceneggiatura]] per un [[film]] basato sulla sua vita "Come ammazzare il padre e vivere felici", che non ebbe il successo sperato poiché all'epoca il [[cinema]] non esisteva.
*Si dice che Cesare abbia inventato il [[parto]] cesareo quando uscì dal ventre materno tagliando in due la madre con una [[spada]].
 
== Articoli correllatiOpere ==
 
*''[[De bello gallico]]''
*''De brutto gallico''
*''[[De bello civili]]''
*''[[Cavalleria Rusticana]]''
*Il ''[[Vangelo]]''
*''L'Italia secondo me''
 
== Articoli correlati ==
 
*[[Impero Romano]]