Fumettista: differenze tra le versioni

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{{Cit2|Non son disoccupato, son fumettista.|Il miglior modo per far scappare una donna.}}
 
Il '''fumettista''' è quell'{{citnec|essere}} talmente sfigato e incompreso che si rifiuta di vivere nella normale crosta terreste come tutti noi rifugiandosi in disegni strampalati e assurdi per non essere succube della propria [[madre]]. Il fumettista pertanto si crea un mondo tutto suo e vive nel vuoto ultraspinto che è la sua testa, arredandola con creature inventate e gnocche da paura che non vedrà mai. Inoltre è in crisi di [[astinenza]] da circa tutta la vita, il che lo spinge a diventare successivamente fumettista pornografico.
Il
 
== Etimologia della parola ==
La parola fumettista ha un curioso mix di parole. '''Fum''' vien dalla parola ''fumato'', '''ett''' indica il ''grado di stupidità da fumo all'etto'', ovvero più massa corporea c'è più il fumettista è fatto, e '''ista''' poiché ogni giorno stipulano una ''lista'' delle donne che non riusciranno mai a portarsi a letto.
 
Quindi, come volevasi dimostrare, le parole indicano esattamente l'essere di ogni singolo individuo.
 
== Storia del fumettista ==
Originariamente la parola fumettista era direttamente proporzionale all'essere dei soggetti rinchiusi alla neuro da circa metà della loro vita, tuttavia il significato dell'essere un fumettista nella società è variato molto.<br /> In principio il [[fumetto]] nasce come forma alternativa di letteratura, una letteratura illustrata in poche parole, il fumettista invece nasce come essere da disprezzare di cattiva famiglia, povera, che non sa fare di meglio nella vita che volare nella propria fantasia e perdercisi all'interno, come il labirinto di Icaro, senza via d'uscita che la morte.
 
Fare il fumettista è divenuta poi una forma d'espressione del proprio delirio ideologico (vedi [[Tiziano Sclavi]]). Assume un'importanza notevole al momento della globalizzazione come messaggi pubblicitari o creazione di personaggi noti nel mondo della grafica in modo da diventare tormentoni pubblicitari-grafici. Una specie di tortura visiva oltre che uditiva. Il fumettista in seguito raggiunge uno scopo ludico per [[bambino|pensanti]] e [[adulto|non]]. Lo scopo educativo per i bambini è quello di insegnar loro la guerra le esplosioni e l'esistenza dell'uomo ragno. Quello per gli adulti è quello che esprime [[Milo Manara]] nelle sue strisce.
 
La vita del fumettista ha degli status standard. Il primo status è quello di fumettista con la stessa vitalità di un una foglia gialla autunnale in un giorno di pioggia, produce strisce di infimo valore e non ha successo. È lo status del Gufo Notturno. Il secondo status implica una lieve variazione, il fumettista si preoccupa della sua vita e inizia quindi a disperarsi se domani ci saranno uova o pasta. Lo status del Bambino Viziato e Affamato. Il terzo e ultimo status implica una sensazione di mancanza di qualcosa detta Figa. Il fumettista si evolve quindi in porno fumettista. Lo status del Coniglio Segaiolo.
 
== Musa ispiratrice del fumettista ==
[[File:Ragazza seminuda in disegno di Milo Manara.jpg|right|thumb|146px|Fumetto di un fumettista non arrapato.]] Il fumettista tra le sue {{citnec|virtù}} vanta la presenza di varie muse ispiratrici. Esse generalmente si concretizzano negli strani sogni che fanno o nella loro normale routine. La fantasia di questi esseri, essendo infatti psicologicamente non sani, è oltre ogni aspettativa sviluppata e inverosimile. Inoltre sono molto ispirati dalla stessa donna che ammaliò [[Bob Marley]] e [[J Ax]]: Maria.
 
== Il fumettista, un personaggio da scoprire ==
[[File:Ragazza che dilata in maniera spropositata la sua vagina.jpg|left|thumb|250px|Fumetto di un fumettisa arrapato.]]
Vi auguro di non conoscerlo mai ma un fumettista è la creatura più paurosa che possiate incontrare, se vi faceva paura il buio lo desidererete ardentemente vedendo questo curioso essere. Il suo aspetto, nei giorni in cui esce di casa che sono all'incirca tra il mai e il e il mai più, è decisamente malandato. Escono infatti di casa con colori che sono un colpo nell'occhio per l'intera popolazione e che provocano crisi epilettiche a chi soffre di questo disturbo. Le stringhe delle scarpe sono slacciate perché la mancata attività fisica comporta la totale inibizione di tutte le membrane muscolari, si proprio tutte, e quindi la totale mancanza di [[allungamento muscolare]]. I vestiti son più grandi di lui, poiché piccoletto e segnato dallo schifo dei suoi disegni, e generalmente macchiati. I capelli sono lunghi, non hanno tempo e voglia per curarsene e lo stesso è per la barba, incolta e selvaggia. L'occhio è assente e perso, sembrerà di vederlo fermo pur se in movimento. Non parla, agisce con calma, tolto dal suo ambiente naturale, la casa degli inferi e senza la sua matita, potrebbe avere crisi violente. Il carattere è indefinibile data l'assenza del dono della parola. La loro personalità è pari a un fazzoletto sporco di moccio utilizzato da varia gente.
 
== {{citnec|Casa}} del fumettista ==
La {{citnec|casa}} del fumettista si compone di pochi ambienti realmente utili alla sopravvivenza di codesto essere. Il disordine è diventato ormai parte integrante della casa, il letto (oramai singolo perché le donne non vengono) è là al solo scopo di tirarsi le seghe comodamente, il divano per spanciarsi, la birra per dimenticare, il frigorifero per ingurgitare una quantità di roba che neanche Shrek riuscirebbe a mangiare, il tavolo per scarabocchiare, e vari colori matite e armamentario del {{citnec|mestiere}}. Inoltre la casa del fumettista è addirittura provveduta di cesso, logicamente lercio. Le pulizie di casa non rientrano nella normale amministrazione casalinga. Notare che manca la doccia, il lavandino, le sedie, l'armadio, la lavatrice, il cassetto delle mutande pulite, il telefono, ogni forma di connessione al mondo esterno, e una donna anche occasionale. Si tratta di un vero habitat naturale creato dopo anni e anni di lavoro, una simile sporcizia non si può vedere altrove.
 
== Giornata media del fumettista ==
[[File:Testa di cazzo.jpg|frame|Un fumettista.]]
* Sveglia alle 12 (il fumettista non dorme mai)
* Colazione con uova e abbondante fancazzismo.
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* Abbiocco del dopo colazione
* Pranzo (non leggero)
* Abbiocco del dopo pranzo con dormita a carico
* * Dargli un senso
* Sveglia
* Lettura di fumetti altrui (i propri fanno schifo)
* Merenda
* Seconda e terza merenda
* Altra merenda
* Ancora merenda
* Cena
* Accensione dello stereo a volume tale da far cadere le orecchie a Dumbo
* Tirarsi seghe (la totale assenza di una donna di carne lo stimola a disegnarla sulla carta ma non felice fa un peccato di carne)
* Trovare l'ispirazione
* Impugnare la matita (impresa alquanto ardua per esseri di così poco intelletto)
* Fare qualche scarabocchio
* Cercargli un senso
* Copiarlo all'infinito
* Fare lo scarabocchio il protagonista dei tuoi sogni (anche erotici, vedi donne di Dylan Dog)
* Disegnare quindi i suoi sogni
* * Dargli un senso
* Chiamare una persona normale per fargli correggere gli orrori (perché sono orrori) di ortografia
* Chiamare un altro fumettista non confessato
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