Utente anonimo
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La prima cosa che fece in qualità di [[tribuno]] fu pisciare per [[strada]] senza dover rendere conto a nessuno. Liberata la [[vescica]], stabilì di compilare una legge chiamata ''[[Lex Agraria]]'' per la ridistribuzione del [[grano]] nei territori italici, usurpate in precedenza dai ricchi con la [[forza]] (d'animo e di volontà).
Questa riforma era atta a favorire i [[plebei]], che per sostenere Tiberio si recarono più volte ai suoi saggi di [[danza]] a fare il tifo. Gli [[aristocratici]] puntarono così sul collega di Tiberio, [[Marco Ottavio]], che grazie al suo diritto di
La legge fu anche approvata dal [[concilio della plebe]], assemblea che si svolgeva nel noto [[centro sociale]] ''Curia Ostilia''. Poco tempo dopo tuttavia i senatori si resero conto dell'[[errore]] commeso: osservando il cartellino di riconoscimento che solevano portare al petto, in quanto membri dello [[staff]] della [[repubblica romana|repubblica]], scoprirono di essere loro i [[patrizi]]. Quelli con i soldi, per intenderci.
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