Fashion blogger: differenze tra le versioni

nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 6:
I primi fashion blogger nascono nei lontani continenti transoceanici, ancora ignoti ai più in alcune terre come l'Italia, dove alcuni addetti ai lavori del fashion system, un [[giorno]] decidono che internet può essere un modo per uscire dall'[[ombra]] del dietro le quinte, dove vengono relegati nella [[vita]] vera, inventandosi così una nuova professione di sana pianta, quella dello scattare fotografie dell'[[ortolano]] sotto [[casa]] o della [[casalinga]] in libera uscita, dei quali spacciano per innovativi, futuristici o semplicemente classici, gli accessori e gli accostamenti, mostrando così come anche la ciabatta ortopedica possa avere un suo perché, se indossata in strada e non dal solito vip di turno, ma da una comunissima persona comune. Nasce così lo streetstyle-power, che conosce presto un impatto di gran lunga superiore al girl power, per questa ragione infatti anche le [[Spice Girls]] si convertiranno e le vedremo girare per strada come delle casalinghe, innescando un perfido meccanismo di [[eMule|emula]]zione, che porterà nel giro di poco tempo al dilagare della moda barbona tra le ricchissime [[star]] del [[cinema]], della [[musica]], della mondanità. Barbone, cheap, casual diventano le parole d'ordine, l'importante è apparire come uno che è appena sceso di casa per portare giù il [[cane]], avere l'aria di uno che sta pensando "Chi?Io?", sfoggiare un sorriso spontaneo e leggermente intimidito quanto basta.
 
==I primi anni e l'avvento delle confraternite della coscienza di stile==
 
Con il tempo i detentori dello streetstyle-power vengono sempre più assediati da [[fan]] e [[wannabe]] desiderosi di apparire nelle pagine dei loro sempre più dorati e ricchi di sponsors [[blog]], al punto che viene istituita una nuova [[legge]] che vieta alla persona comune di stalkerare i suddetti blogger, nascono così delle confraternite della moda, rigorosamente a numero chiuso, che si prefiggono di diffondere in maniera sana e assolutamente omologata lo spirito fashion. Tuttavia tali confraternite suscitano presto delle perplessità, in quanto esse prevedono delle [[Penitenza|penitenze]] e delle prove troppo severe per accedervi, [[superdotato|requisiti fisici molto ristretti]] (peso non superiore ai 35 chili) , un certificato di posa fotografica indie-fashion, un corso di cultura vintage-cute-cool ecc.
Tali difficoltà scoraggiano i più tenaci e i meno fortunati, l'obbligo dell'omologazione grafica delle communities porta sovente a una crisi di identità nel fashionista di strada più sicuro della propria [[natura]] [[lap dance|esibizionista e originale]], portando così all'apertura di blog personali, nascono così ufficialmente i primi fashion blogger, i figli dello streetstyle-power, il cui motto sarà "Mettete le foto nei vostri computer" , "Scattate le foto, non vivete la vita" e ancora "Tarocchi e usato".
 
==Caratteristiche principali del fashion blogger==
 
Il fashion blogger presenta alcune costanti universali tra cui:
Riga 22:
*da bambino si è preso una precoce [[sbronza]] con i numeri delle più patinate riviste di [[moda]] internazionali, disperati i [[genitori]] lo hanno obbligato per anni a vestirsi al buio con capi della Standa, tuttavia da grande è rimasto lo stesso traumatizzato, ragione per cui oggi crede spesso di essere un/a modello/a e di vivere tra le pagine di [[Vogue]], anche se in realtà potrebbe comparire al massimo sul catalogo delle promozioni del supermercatino sotto casa
 
===Variante nostrana===
==Il fashion bloggin nostrano==
In Italia il fenomeno dei fashion bloggin ha avuto uno sviluppo particolare, sarebbe infatti errato assimilare ai fashion blogger internazionali le figure che hanno conosciuto un ridente successo nel bel paese.
Principali caratteristiche del fashion blogger italiano:
0

contributi