Farmacista: differenze tra le versioni

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Nell'Italia del XIII sec. lo speziale era considerato un semplice artigiano al servizio del [[medici|medico]]. Federico I di Sicilia, regolamentò l'esercizio delle due professioni. Nell'interesse del [[paziente|malato]], i primi dovevano approfondire gli studi, in modo da poter valutare (ed eventualmente confutare) le terapie dei secondi. Si rivelò un grossolano [[errore]].<br />
L'[[imperatore]] doveva recarsi all'udienza con [[Papa]] Innocenzo III ad Aquisgrana. La sua ''"putris viscera"'' era una patologia da tenere sopita, specie durante gli eventi di tal guisa. Il suo [[medici|medico]] personale, gli suggerì di neutralizzare la produzione di [[metano|gas]] intestinali con un preparato a base di origano, cumino e anice. Il saccente Percivalle da Serzana (speziale di corte), preparò un [[farmaco]] ''"equivalente"'' composto da [[aglio]], curcuma e [[assafetida]].<br />
Forse il ritrovato non era stato sufficentemente provato, magari fu colpa della cenetta della sera prima a base di [[cinghiale]] e cavolo mantecato con i porri, ma gli scappò un [[peto]] spropositato di circa 47 secondi (un [[record]] ancora imbattuto) proprio di fronte a Innocenzo III. Il rombo fu sentito fino alla seconda cinta muraria, fu evacuata d'urgenza la [[Cappella]] di Aquisgrana, Federico I fu scomunicato dal [[Santo Uffizio]] e il comandante delle [[guardia svizzera|guardie svizzere]] Salomon Westinghouse lo prese anche a [[scapaccioneschiaffo|scapaccioni]]. Percivalle da Serzana fu condannato per ''"lesa maestà"'' e usato come fantoccio per allenare i feroci mastini del [[re|sovrano]].
 
=== La Iatrochimica ===
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