Ettore Majorana: differenze tra le versioni

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==Vita==
[[File:Ettore Majorana.jpg|thumb|right|150px|Lo sguardo sveglio di Majorana irradiava intelligenza.]]
Nacque a Catania in una famiglia di geni: il padre e il nonno avevano due lauree, uno zio era ministro, un altro fisico e un altro ancora rettore universitario. Anche il cane di casa era laureato, in [[scienze della comunicazione]]. Crescendo in questo ambiente anche Ettore divenne di intelligenza eccezionale. Fin da piccolo era capace di fare a memoria complessi calcoli matematici in brevissimo tempo, tanto che risolveva compiti di matematica per le scuole superiori, pubblicando poi la soluzione su un sito web a pagamento. Inoltre era un precocissimo campione di [[scacchi]], anche se quando la partita si prolungava oltre un certo orario aveva la tendenza a infilarsi in bocca un alfiere e succhiarlo come un ciuccio per poi addormentarsi. Invece di mandarlo a scuola e fargli perdere queste cattive abitudini, suo padre decise di tenerlo in casa ed educarlo personalmente.<ref>Come faceva con gli incontri scuola-famiglia?</ref> Poi la famiglia si trasferì a [[Roma]] e Ettore frequentò le scuole medie e il [[liceo classico]] dai gesuiti. Per seguire le orme del padre si iscrisse a [[ingegneria]], ma si stufò perché "era troppo divertente" e decise di passare a fisica, che era anche più vicina a casa sua e gli permetteva di svegliarsi più tardi la mattina. Prima però volle sottoporre Enrico Fermi, che all'epoca era un giovanissimo professore di fisica teorica, ad una sorta di esame di ammissione, per vedere se fosse degno di diventare suo docente. Fermi superò l'esame (un 22 stentato), e Majorana iniziò a frequentare l'istituto di fisica, situato in via Panisperna.<ref>Panisper'''n'''a. Con la N. Lo so a cosa stai pensando, zozzone.</ref>
 
L'istituto era pieno di talenti: oltre a Fermi, vi erano Bruno Pontecorvo, Emilio Segré, Edoardo Amaldi e Franco Rasetti. Questo gruppo di fisici divenne in seguito noto come "i ragazzi di via <s>Paal</s> Panisperna". In confronto a Majorana, però, non erano altro che caccole con la media del 30. Nel [[1929]] Ettore si laureò con 110 e lode, complimenti della commissione e pompino accademico.<ref>Il bacio non era abbastanza.</ref> In seguito alla laurea svolse vari studi su argomenti diversi, ma senza soffermarsi a lungo su nessuno di essi; alcuni maligni insinuano che Majorana interrompesse le ricerche immediatamente dopo aver ricevuto i fondi. Quello che è certo è che Majorana spesso arrivava all'istituto a bordo di automobili decappottabili e accompagnato da donne appariscenti.