Elezioni: differenze tra le versioni

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==Origini==
Il concetto di elezione si perde nei tempi e da sempre è ben nota la sua esistenza, anche se nessuno in tempi remoti sapesse cosa fosse con certezza, fatta eccezione per i [[cinesi]]. Capire [[Immagine:FrlliclavaFratelli_Slagg.gifjpg|left|thumb|170px|Tipica coppia di elettori d'altri tempi che cercava di chiarirsi le idee prima del voto]]cosa fossero queste elezioni rappresentò una delle più grandi sfide della storia che coinvolse la società a tutti i livelli: patrizi, plebei, vassalli, servi della gleba, [[C.H.I.E.S.A.|prelati]], re, regine, alfieri, cavalli, fanti, faraoni, faraone, polli, tonni, cani, gatti, triceratopi e i [[Flinstones]], e tutti conoscevano questa parola senza sapere però a cosa associarla. A risollevare le sorti di tutti gli esseri bipedi e quadrupedi provvide un giorno un tale Giangiacomo Russo (nonostante il cognome nacque in [[Svizzera]] e morì in [[Francia]]), che, da bravo sborone, ispirandosi a un [[Dio|tizio]] che in passato aveva scatenato un diluvio universale, lanciò l’idea di una calamità naturale ancora peggiore: il suffragio universale. Questa colorita espressione, probabilmente derivante dalla crasi tra le parole supplizio-nubifragio e universo-anale altro non è che il principio per cui tutti, a parte i [[bimbiminkia]], hanno diritto di esprimere il loro voto inutilmente, ingiuriare i candidati eleggibili, strappare schede, allegare provocatoriamente fette di salame nelle urne.
 
==Evoluzione storica==
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