Edipo: differenze tra le versioni

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Tebe fu colpita da una pestilenza, chiaro segno secondo gli scienziati dell'epoca di Divina Ira Funesta. Dopo quest'accurata indagine scientifica il fratello di Giocasta, tal Creonte, fu spedito a chiedere consiglio ad Apollo. Il dio, stremato dalla grullaggine dei Tebani che non sapevano neanche allacciarsi le scarpe autonomamente ed erano sempre lì a chiedere consiglio su tutto, si decise a rispondere
{{Quote|Ve lo dirò a parole semplici, così anche voi citrulli capirete. La peste è dovuta al fatto che siete contaminati dalla presenza dell'assassino di Laio che vive impunito, felice e beato a Tebe. Mandatelo via e anche la peste se ne andrà. Adesso fuori dalle balle o vi denuncio per stalking!}}
Edipo decise, per il bene del suo popolo, di improvvisarsi detective<ref>in fin dei conti lui era quello che aveva risolto l'<s>indovinello</s> enigma della Sfinge, cribbio!</ref> e di smascherare l'assassino e giurò che lo avrebbe cacciato lui stesso. Sospettò del maggiordomo<ref>il colpevole è '''sempre''' il maggiordomo</ref> ma ai tempi non li avevano ancora inventati. A questo punto, già a corto di idee e poichè Apollo aveva minacciato querele, decise di rivolgersi all'indovino Tiresia. Il saggio cieco sapeva tutto, ma comprensibilmente non se la sentiva di dire a Edipo come stavano le cose e simulò un improvviso attacco di demenza senile: Edipo incazzoso come sempre finì per litigarci e, visti i precedenti, Tiresia potè ritenersi fortunato perchè se ne andò via sulle proprie gambe. Il detective scoprì che chi aveva fatto fuori Laio aveva ucciso anche 3/4 dei suoi sgherri ma uno si era salvato e di certo sapeva chi era l'assassino, perciò lo convocò al <s>commissariato</s> palazzo per interrogarlo. A questo punto, però, arrivò un messo guastafeste da Corinto e annunciò a Edipo che il re era morto. Edipo ne fu felicissimo: cavolo, suo padre era morto e non era stato lui ad ucciderlo! Però decise di non tornare a Corinto perchè la regina era ancora viva (e lui non voleva finire per farsela) e le vie della sfiga sono infinite. Ne parlò con Giocasta
{{Dialogo|Edipo|Non posso tornare a Corinto! Mio padre è morto (quindi non corro più il rischio di ucciderlo) ma mia madre è ancora viva! E se ci finisco a letto? È il mio destino!|Giocasta|Edipo caro, non preoccuparti: il destino non esiste! Pensa che secondo un oracolo io e Laio avremmo dovuto avere un figlio che avrebbe ucciso suo padre e sposato sua madre, ma non è successo perchè lo abbiamo fatto fuori appena è nato! Lol!|Edipo|Lol!}}
Intervenne il tizio corinzio che era rimasto lì a farsi i cavoli loro e rassicurò Edipo spiegandogli che era stato proprio lui a consegnarlo ai sovrani quando era ancora un lattante coi piedi bucati e gonfi. Ciò sconvolse Edipo
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