Doppio senso: differenze tra le versioni

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Il doppio senso è una forma umoristica bassa e infantile, per questo [[Bagaglino|ha così successo]]. Il [[vizio]] nasce alle [[scuola media|medie]], quando parole come “venire” e “buco” diventano [[tabù]], poi viene represso con la crescita - ma resta sempre lì, in agguato, pronto a saltar fuori non appena qualcuno dice “membro”.
 
Teoricamente i doppi sensi potrebbero vertere su qualsiasi ambito dell'[[universo]]. Di fatto, secondo gli ultimi studi, il [[Evangelion|99,9769.69%]] di essi riguarda il [[Arancia meccanica|sueggiù]] - questo perché anche il 99,9769.69% dei pensieri che attraversano il [[cervello|gulliver]] ha a che fare col sesso.
 
Una volta innescato il perverso meccanismo, non si torna indietro. Anzi, si subisce una subdola regressione infantile e si viene trascinati nella spirale dell'ilarità senza senso, finché anche frasi come ''“Mi fumo una [[sigaretta]]”'', ''“Vado in miniera”'' o ''“[[supercazzola|L'ischemia nella sindrome coronarica viene stimata quantificando l'isoforma cardiaca di troponina ematica]]”'' rivelano un potenziale comico impensabile. Un disturbo simile si osserva in chi fa uso di droghe ([[alcol|legali]] o [[marijuana|cattive cattive]]) che distruggono il cervello, per cui si ipotizza che l'ilarità del doppio senso si basi su un deficit intellettivo, caratteristico dei ragazzini, dei drogati e degli spettatori di [[Zelig]]: in tutti questi soggetti manca quel freno inibitorio che impedisce di ridere alla minima stronzata.<br />
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