Dmitrij Dmitrievič Šostakovič: differenze tra le versioni

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L'andatura altalenante della fama di Shostakovich scese a questo punto al suo momento peggiore: il '48, con il Congresso dei Compositori, segnò una condanna alla sua musica ancora più profonda di quella contenuta nell'articolo del '36. La Russia lo rifiutava perché "formalista", l'Occidente lo rifiutava perché "oddio, è sovietico! Sparagli! '''SPARAGLI!'''"... Si trovava in una condizione molto precaria, che dal 1949 cominciò a migliorare.
[[File:David Ojstrach.jpg|170px|right|thumb|[[David Ojstrach|Ojstrach]], sapientemente impomatato, fu uno tra i primi testimonial Pantene.]]
La morte di Stalin (a)[[1951]], b)[[1953]], c)[[1954]]) permise a Shostakovich di tornare a respirare liberamente. Non lo faceva dal 1936. La pressante figura del defunto è ritratta nel secondo movimento della [[Sinfonia n. 10 (Shostakovich)|decima sinfonia]]: se si uniscono con delle linee tutti i Do diesis della partitura ne esce, infatti, il suo volto. È uno tra i periodi più sereni della vita del compositore, turbato solo dalla morte della moglie ([[cancro]]), della madre ([[scorpione]]) e della vicina Katiusha Slushanovina (verg... buahahaha!). Nello stesso anno partecipa al ''Congresso mondiale della pace'' di [[Vienna]]; durante la manifestazione si adopra personalmente in un'esemplare punizione di un gruppo di riottosi dissidenti nazisti funestandoli a colpi di [[grancassa]] sulle ginocchia.
 
Nel 1960 diventa membro del Partito Comunista e della Lega anti-muffe, voluta dalla Società Casalinghe Preziose. Compone il settimo e l'[[Quartetto d'archi n.8 (Shostakovich)|ottavo quartetto]], opera che l'autore stesso, in un momento di allegra spensieratezza, dedica ''alla propria memoria''.
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