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Congratulazioni Vasco, dopo 1 vita spericolata, anni e anni passati a sniffare chili su chili di ogni qualsiasi sostanza, a fare pubblicità tutt'altro che occulta alla coca-cola (ora ho capito perchè) e a fare cazzate su cazzate, ultima delle quali iniziare a usare facebook per rompere le balle anche li, tu che te ne fregavi di tutto siiiii, tu, in questo paese dove dagli anni '90 non si capisce un cazzo più, dove tutto è finito a puttane, dove abbiamo un presidente del consiglio che organizza festini nella sua villona e poi afferma di non poter più vivere a causa delle incessanti pressioni di telegiornali e tv private (chi ci guadagna poi è sempre lui) che vogliono o fingono di voler far luce su tutta la vicenda quando poi si sa che non è così, dove abbiamo un opposizione che afferma ogni 2 minuti che "la destra alle prossime elezioni non avrà più la maggioranza" e poi guarda caso è sempre al governo, in un paese dove un tale che si fa chiamare senatùr, vestito con il beretùn e lo sciarpùn o con il cravattino verdi a seconda della stagione, che negli anni '60 con il nome di donato cantava al festival di castrocaro salvo poi essere scartato dalla giuria perchè troppo triste, lasciato dalla prima moglie dopo che questi scopri che tutte le mattine il marito usciva da casa con una valigetta da dottore quando in realtà gli mancavano 6 esami alla laurea, che dichiara di odiare il mezzogiorno e proclama pubblicamente la padania come stato a parte, distaccato dall'italia, quando poi non sarebbe in grado di dirigere neanche un albergo, figuriamoci uno stato, e che nonostante tutto in seconde nozze sposa nientepocodimeno che una siciliana, quindi una coerenza ai massimi livelli; in un paese in cui c'è il rischio che a breve l'uso di internet sarà consentito solo entro certi limiti, in tutto questo ti ci sei messo tu a denunciare un sito chiaramente satirico per delle informazioni su di te che peraltro corrispondono alla pura realtà (solo portata all'esagerazione), togliendo di fatto la libertà di parola e di pensiero... porca troia ci vorrebbe un intero tomo di diritto contro i vostri capricci viziati del cazzo, andate a lavorare come fanno i 60 milioni di persone che compongono questo fottuto paese del cazzo...
 
== TUTELA LEGALE DELLA PARODIA E DELLA SATIRA ==
 
Legge 22 Aprile 1941 n.633 (G.U. n.166 del 16 luglio 1941), estratto dall'articolo 1: "Sono protette ai sensi di questa legge le opere dell'ingegno di carattere creativo [...] , qualunque ne sia il modo o la forma di espressione."
Questa legge sancisce, semplicemente, che tutto ciò che è realizzato dall'ingegno creativo è protetto dai Diritti d'Autore. Ne consegue che la creazione di immagini che fanno riferimento al suo umorismo, alle sue doti creative, etc. è un elemento protetto dalla legge e che appartiene al suo creatore, quindi al Parodista.
Legge citata, estratto dall'articolo 3: "Le opere collettive, costituite dalla riunione di opere o di parti di opere, che hanno carattere di creazione autonoma, come risultato della scelta e del coordinamento ad un determinato fine [...] artistico, [...] sono protette come opere originali, indipendentemente e senza pregiudizio dei diritti di autore sulle opere o sulle parti di opere di cui sono composte."
Questa legge è piuttosto importante nell'ambito della parodia. Si indica che un'opera creata unendo altre opere o parti di esse è da considerarsi autonoma qualora fosse il risultato di una scelta artistica. Opera da considerarsi, inoltre, protetta come opera originale e senza pregiudizio su altri diritti d'autore già esistenti.
Legge citata estratto dall'articolo 4: "Senza pregiudizio dei diritti esistenti sull'opera originaria, sono altresì protette le elaborazioni di carattere creativo dell'opera stessa, quali [...] le trasformazioni da una in altra forma [...] artistica, le modificazioni ed aggiunte che costituiscono un rifacimento sostanziale dell'opera originaria, gli adattamenti, le riduzioni, i compendi, le variazioni non costituenti opera originale."
In questa legge si sottolinea che le modifiche e le aggiunte eseguite ad un'opera già esistente (nel caso della parodia una nuova elaborazione di nuovi testi, nuove scene amatoriali, scritte, effetti speciali, proprie immagini, ecc.), sono protette e senza pregiudizio di diritti d'autore già esistenti.
Direttiva 2001/29/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 maggio 2001(GU n. L 167 del 22/06/2001), estratto dall'articolo 5: "Sono esentati dal diritto [...] gli atti di riproduzione [...] privi di rilievo economico proprio che sono [...] parte integrante e essenziale di un procedimento tecnologico [...]", in particolare al paragrafo 3 lettera K "quando l'utilizzo avvenga a scopo di caricatura, parodia o pastiche."
Questa direttiva è specifica per la parodia. In questo senso, la legge specifica che è possibile distribuire un'opera parodiata senza scopo di lucro e senza dover sottostare a diritti d'autore già esistenti.
Trib. Milano 29 gennaio 1996, in Foro it.,1996, I, 1426 e in Dir. Industriale, 1996, 479, n. MINA; Trib. Milano 15 novembre 1995 in Giur. It., 1996, I, 2, 749, in particolare alla dichiarazione: "A questo proposito, cercando di analizzare giuridicamente questo caso, va premesso che la parodia, secondo la giurisprudenza, si risolve sempre in un'opera autonoma e distinta rispetto a quella di riferimento e non richiede il consenso da parte del titolare del diritto di utilizzazione economica. L'opera pertanto sarà imputabile solo al parodista e giammai, neanche in parte, all'autore dell'opera parodiata."
Articolo 21 della Costituzione Italiana, "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione". E' dunque assicurato il diritto "di satira come diritto fondamentale costituzionale".
Utente anonimo