Diogene di Sinope: differenze tra le versioni

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==Lo sfratto: Diogene nel barile==
La povertà di Diogene gli impediva di pagare regolarmente il fitto di casa ed, alla fine, fu sfrattato. Non avendo dove dormire, si rifugiò in una botte e, da allora puzzava sempre di vino. La botte però era corta e lui non c'entrava per tutta la sua lunghezza e doveva lasciare i piedi fuori. Siccome la botte stava sotto un ponte, ogni tanto qualcuno, non accorgendosi dela presenza di Diogene, gli pisciava sui piedi. La cosa era alquanto fastidiosa e Diogene cominciò a puzzare di urina e di vino. Inoltre sotto quel ponte, molti avventori ne approfittavano per cacare, ed intorno alla botte v'era una prateria di merde a varia stagionatura. Così Diogene cominciò a puzzare anche di varie qualità di merde. Fu così che gli Arconti di Atene pensarono di utilizzarlo come arma da guerra, mandandolo nel campo dei nemici; ciò avvenne durante l'invasione macedone ed Alessandro ordinò la più spietata ritorsione, ricaricando Diogene su una catapulta e rimandandolo nella città assediata. Atene si arrese, ma la vendetta ateniese fu però spietata: riempirono di vino la botte di Diogene e la mandarono ai macedoni provocando loro coliche e diarree dolorosissime, emorroidi infuocate. SidiceSi dice che i soldati macedaoni che avevano bevuto quel vino piscasseropisciassero blu per tre mesi, e che l'urina si infiammava cadendo e faceva buchi nella roccia. Diogene fu proclamato eroe della patria.
 
==Diogene e [[Platone]]==
Utente anonimo