Devil May Cry: differenze tra le versioni

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Il cacciatore di demoni si imbarca alla volta di un'isola misteriosa per scassare i [[marroni]] a un branco di creature indifese che non fanno del male a una mosca. Nel corso della storia, apprendiamo come in realtà il protagonista sia un povero [[sfigato]]: non fa in tempo a sbattersi Trish che scopre che si tratta di un clone di sua madre; uccide inconsapevolmente suo fratello '''Vergil''' posseduto dalle forze del male; poco dopo essere entrato in possesso dell'arma di suo padre, se la vede fottere da Trish, tornata prepotentemente alla ribalta dopo una morte apparente. Dante ammazza '''Mundus''', signore del Male nonchè discreto intrattenitore e puttaniere, e torna a casuccia felice e contento. Nel secondo episodio vediamo insorgere prepotentemente le multinazionali: non solo nella trama del gioco, ma addirittura negli sponsor! Tramite gli extra è possibile vestire Dante, ora ancora più calcareo e con un'espressività da far invidia a Swarzeneggher, con un capo firmato [[Diesel]] di disgustosa fattura. A parte questo, la sceneggiatura è quanto di più banale esista sulla Terra, e i programmatori hanno sprecato addirittura due [[DVD]] per raccontarla mediante l'inserimento di un secondo personaggio giocabile, la focosa troiona italiana Lucia.
 
Il tutto è riassumibile nel delirio del proprietario (rigorosamente transessuale) di una multinazionale che vuole diventare [[immortale]], ostacolato da Dante che si diletta col gioco della monetina dalle facce uguali, al pari di un gigante buono volto alle opere di carità. Il vero delirio è stato degli sviluppatori, che non sapendo più cosa inventarsi hanno ambientato gli scontri in squallidi complessi aziendali, e per terminare in bellezza hanno messo un dio onnipotente come boss finale, dotandolo della forza di un [[acciuga]]. Neanche stavolta Dante riesce a trombare, pur provandoci anche con la mamma rattrappita della repressa Lucia. Il terzo episodio parla della giovinezza di Dante, ragazzo complessato e scapestrato. In linea con il contesto, i programmatori si sono sparati almeno dieci piste di cocaina e hanno dato vita a un gioco ricco di situazioni estreme, idee bizzarre e duelli al limite dell'umana comprensione (e a questo punto viene spontaneo chiedersi come cazzo fa Dante a essere così forte quando da adulto rivaleggia in forza con un anziano dell'ospizio).
 
Al centro dell'azione, i dissapori di Dante con il fratello Vergil, [[superomista]] segaiolo che se la tira con '''Arkham''', a sua volta [[tunzone]] [[skinhead]] che non manca mai di bersi l'aperitivino serale. Questa volta la figa di turno si chiama '''Lady''', e malgrado il naso spaccato e le tette piccole riesce a fare bella figura in questo calderone di maschi allupati. Dante la tocca, nel corpo e nel cuore, ma, come previsto, neanche stavolta se la tromba. Particolare risalto in questo capitolo ha la dicotomia tra bene e male: non si capisce chi cazzo siano i cattivi e chi cazzo siano i buoni, e tanto per incasinare ulteriormente le cose, Arkham sballa di brutto trasformandosi in un giullare pervertito. Epilogo tragico. Il quarto capitolo è avvolto in un parziale mistero: si sa solo che il protagonista principale sarà '''Nero''', membro [[sifilitico]] di una [[setta satanica]] incazzato con il redivivo Dante (ora più barbuto di Chuck Norris), che gli ha ammazzato il nonno dopo aver sclerato. Nero è legato alla bella bohemiene '''Kyrie''', ragazza fragile e incantevole che, ci scommettiamo tutti, sicuramente rimarrà vergine.
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